Scuola e Lavoro
Bari, pubblicato il bando per la cessione dei punti vendita Mercatone
Nuova protesta al Mise oggi pomeriggio, i sindacati lamentano poca collaborazione e temono la perdita di posti di lavoro
Bari - mercoledì 24 luglio 2019
7.00
La vertenza Mercatone Uno a Bari si arricchisce di un nuovo tassello. Di pochi giorni fa la notizia della pubblicazione del bando per la cessione dei 55 punti vendita, avvenuta a mezzo stampa senza comunicazione ai sindacati. C'è tempo fino al 31 ottobre per la presentazione delle offerte vincolanti per l'acquisto dell'intero o di parte del perimetro di vendita, mentre le operazioni di cessione dovranno chiudersi perentoriamente entro il 31 dicembre 2019.
«Sono cambiati i commissari ma la condotta è rimasta inalterata e ciò è inaccettabile. Si sottovaluta il dramma esistenziale, calpestando la dignità umana« stigmatizzano i sindacati che sottolineano di aver «chiesto trasparenza, comunicazione e coinvolgimento» e ancora che «è poco il tempo a disposizione per ricercare investitori che possano dare garanzia di continuità e di prospettive durature».
Da settimane le tre federazioni hanno chiesto la convocazione di un tavolo di crisi presso il Mise per dare un futuro occupazionale alle persone coinvolte e al Ministero del Lavoro per dare una risposta al reddito delle lavoratrici e dei lavoratori. «Ad oggi le istituzioni non hanno dato alcuna risposta».
Il rischio è che ci siano nuovi licenziamenti senza che né il Ministero ne l'Amministrazione Straordinaria facciano un confronto preventivo con le organizzazioni sindacali.
Per questi motivi i lavotatori ex Mercatone Uno, provenienti da tutta Italia, prenderanno parte il 24 luglio alle 15 al presidio organizzato a Roma davanti al ministero dello Sviluppo Economico per un nuova mobilitazione indetta dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs.
«Sono cambiati i commissari ma la condotta è rimasta inalterata e ciò è inaccettabile. Si sottovaluta il dramma esistenziale, calpestando la dignità umana« stigmatizzano i sindacati che sottolineano di aver «chiesto trasparenza, comunicazione e coinvolgimento» e ancora che «è poco il tempo a disposizione per ricercare investitori che possano dare garanzia di continuità e di prospettive durature».
Da settimane le tre federazioni hanno chiesto la convocazione di un tavolo di crisi presso il Mise per dare un futuro occupazionale alle persone coinvolte e al Ministero del Lavoro per dare una risposta al reddito delle lavoratrici e dei lavoratori. «Ad oggi le istituzioni non hanno dato alcuna risposta».
Il rischio è che ci siano nuovi licenziamenti senza che né il Ministero ne l'Amministrazione Straordinaria facciano un confronto preventivo con le organizzazioni sindacali.
Per questi motivi i lavotatori ex Mercatone Uno, provenienti da tutta Italia, prenderanno parte il 24 luglio alle 15 al presidio organizzato a Roma davanti al ministero dello Sviluppo Economico per un nuova mobilitazione indetta dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs.