Scuola e Lavoro
Affollamenti sui mezzi pubblici in Puglia, una docente scrive a Emiliano: «Implementare trasporto»
Il post sulla bacheca Facebook del presidente regionale: «Scuola in presenza è un diritto da garantire. Non si può tornare a lockdown e Dad»
Puglia - mercoledì 14 ottobre 2020
12.40
«Da mesi la preghiamo, la supplichiamo, la imploriamo in tanti, docenti, studenti e genitori della sua Puglia, di implementare i trasporti per consentire ai nostri ragazzi di raggiungere in sicurezza le scuole e ancora non si vedono miglioramenti significativi, nonostante i contagi stiano ormai salendo ogni giorno, e ogni giorno di più». Esordisce così una docente che ha scritto un lungo post sulla pagina Facebook di Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, per esortare il governo regionale a intervenire concretamente sulla questione trasporto pubblico locale, in relazione alla riapertura delle scuole e alla corrente pandemia da Covid-19. In allegato al post, infatti, compaiono fotografie che ritraggono l'affollamento di numerosi studenti sui mezzi di trasporto pubblico, la cui capienza è stata ridotta all'80% senza, però, riuscire a garantire il giusto distanziamento.
Il post prosegue: «Non mi pare si stia davvero garantendo alle ultime generazioni parità di accesso all'istruzione, non curandosi, in questi tempi difficili, di assicurare a tutti uguale possibilità di raggiungere e frequentare la scuola in salute e sicurezza. Per esempio, ieri mattina mio figlio non è riuscito ad entrare a scuola a causa di uno "sciopero" promosso dai suoi rappresentanti d'Istituto, giustamente preoccupati per le condizioni disagevoli ed anche pericolose con cui tutti i ragazzi, chi più chi meno, si trovano a convivere, con particolare riguardo ai trasporti pubblici».
La mittente continua: «Nelle scuole del territorio che Lei amministra dirigenti e insegnanti hanno lavorato a lungo e duramente per rendere tutti gli istituti il più possibile luoghi sani e sicuri, sforzi che rischiano di essere vanificati da pullman e treni carichi come carri bestiame. A scuola vedo ragazzi responsabili, generalmente attenti alle regole e ansiosi di preservare il più possibile la salute dei loro cari e dei loro insegnanti, eppure è oggettivamente difficile e faticoso tenere la mascherina all'aperto, per strada, negli spazi antistanti agli istituti, a scuola, per ore e ore e ore. Inoltre, sappiamo tutti che essa è pienamente efficace solo se accompagnata da un adeguato distanziamento sociale. Ora, in tutta onestà, giudichi Lei dalle scene allegate, inviatemi tra ieri e oggi da ragazzi di Noicattaro, Rutigliano, Casamassima, Turi (ma so che la situazione è più o meno pericolosamente identica ovunque), se si stia davvero garantendo la salute pubblica».
Il post recita in conclusione: «La prego, la imploro, la supplico ancora una volta di aggiungere corse alle linee di pullman nonché vagoni ai treni del territorio pugliese, in orario scolastico, di spingere per l'assunzione di controllori che indirizzino i giovani al rispetto delle regole e ne verifichino l'applicazione: presto emergerà che, dalle nostre parti, il contagio si sparge soprattutto per queste vie e allora in tanti dovranno fare i conti con la propria coscienza e le proprie responsabilità».
«Da più parti sentiamo levarsi voci che chiedono la chiusura delle scuole, poiché in tanti temono lo spettro di un nuovo lockdown, disastroso per l'economia e il benessere di tutti; di fronte ad un simile rischio, pare che persino il suo collega Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, abbia avanzato la proposta di riconsegnare alla DAD almeno gli studenti delle superiori - prosegue chi scrive. La scuola, quella vera, in presenza, fatta di conoscenze ed esperienze reali e tangibili, è un diritto per tutti, piccoli, adolescenti e giovani, così come lo è anche la salute».Il post prosegue: «Non mi pare si stia davvero garantendo alle ultime generazioni parità di accesso all'istruzione, non curandosi, in questi tempi difficili, di assicurare a tutti uguale possibilità di raggiungere e frequentare la scuola in salute e sicurezza. Per esempio, ieri mattina mio figlio non è riuscito ad entrare a scuola a causa di uno "sciopero" promosso dai suoi rappresentanti d'Istituto, giustamente preoccupati per le condizioni disagevoli ed anche pericolose con cui tutti i ragazzi, chi più chi meno, si trovano a convivere, con particolare riguardo ai trasporti pubblici».
La mittente continua: «Nelle scuole del territorio che Lei amministra dirigenti e insegnanti hanno lavorato a lungo e duramente per rendere tutti gli istituti il più possibile luoghi sani e sicuri, sforzi che rischiano di essere vanificati da pullman e treni carichi come carri bestiame. A scuola vedo ragazzi responsabili, generalmente attenti alle regole e ansiosi di preservare il più possibile la salute dei loro cari e dei loro insegnanti, eppure è oggettivamente difficile e faticoso tenere la mascherina all'aperto, per strada, negli spazi antistanti agli istituti, a scuola, per ore e ore e ore. Inoltre, sappiamo tutti che essa è pienamente efficace solo se accompagnata da un adeguato distanziamento sociale. Ora, in tutta onestà, giudichi Lei dalle scene allegate, inviatemi tra ieri e oggi da ragazzi di Noicattaro, Rutigliano, Casamassima, Turi (ma so che la situazione è più o meno pericolosamente identica ovunque), se si stia davvero garantendo la salute pubblica».
Il post recita in conclusione: «La prego, la imploro, la supplico ancora una volta di aggiungere corse alle linee di pullman nonché vagoni ai treni del territorio pugliese, in orario scolastico, di spingere per l'assunzione di controllori che indirizzino i giovani al rispetto delle regole e ne verifichino l'applicazione: presto emergerà che, dalle nostre parti, il contagio si sparge soprattutto per queste vie e allora in tanti dovranno fare i conti con la propria coscienza e le proprie responsabilità».