Il sit-in a Roma davanti al Miur
Il sit-in a Roma davanti al Miur
Scuola e Lavoro

Diplomati magistrali da Bari a Roma in sciopero della fame

Gli insegnanti con titolo conseguito entro il 2001 pretendono il riconoscimento dell'abilitazione, sono circa 2 mila i pugliesi coinvolti

Uno sciopero della fame per gridare e pretendere il rispetto dei loro diritti. Parte oggi la protesta dei diplomati magistrali abilitati, che una sentenza a dicembre ha stabilito che non possono stare in Gae e devono essere retrocessi in seconda fascia, rischiando di non avere mai il ruolo. Un ruolo che ritengono sia un loro diritto, dovuto ad anni in cui sono stati il pilastro della scuola pubblica, garantendo un servizio che altrimenti non ci sarebbe stato, accettando, come dichiarano sconsolati, anche le "briciole" pur di lavorare.

Da oggi, infatti, e ad oltranza i diplomati con titolo abilitante, ovvero coloro che lo hanno conseguito entro il 2001, sono in sit-in davanti alla sede del Miur a Roma, provenienti da tutta Italia, anche da Bari e dalla Puglia, e in sciopero della fame, sperando che questa protesta eclatante possa accendere l'attenzione sulla loro problematica permettendo di intavolare con il costituendo governo un colloquio costruttivo.

«In Puglia abbiamo fatto diverse manifestazioni – ci racconta uno dei rappresentanti pugliesi, Daniele Lasorsa – tra cui vari sit-in dinanzi all'ufficio territoriale scolastico, da cui siamo stati ricevuti non con felici risultati, dato che hanno alzato le mani perché aspettano indicazioni dal Miur. Non contenti ovviamente ci siamo mobilitati e abbiamo richiesto un incontro al sindaco di Bari in quanto presidente Anci, che ha delegato il vicesindaco. Abbiamo fatto un sit-in davanti il comune, e loro si sono impegnati nei nostri confronti, ma fino ad oggi non ne è seguito nulla. Contemporaneamente abbiamo chiesto udienza alla VI commissione regionale che si occupa di cultura e scuola, a questo incontro è seguita una mozione regionale, però ad oggi la nostra situazione è sempre la stessa».

«Lo sciopero parte oggi ed è a oltranza, ed è stato pensato a livello nazionale a Roma – sottolinea – per questo noi come pugliesi andremo a Roma. Oltre alla protesta che inizia oggi ci sarà anche lo sciopero indetto dai sindacati di base per il 2 e il 3 maggio. Il motivo è che quella che si sta protraendo è un'ingiustizia, in quanto il diploma magistrale conseguito fino al 2001 è abilitante, avevamo diritto ad insegnare, ma se ne sono dimenticati per quasi vent'anni essendo stata riconosciuta la cosa solo nel 2012. In questo modo ci è stato precluso l'accesso all'insegnamento, impedendoci di iscriverci in Gae o di fare altro se non iscriversi in terza fascia».

«Noi scioperiamo perché riteniamo di avere il diritto di rimanere almeno in Gae – conclude – anche perché ci sono una serie di persone che sono in Gae e hanno avuto il ruolo con riserva e loro li vogliono licenziare. Vogliono licenziare 7 mila persone, che hanno avuto il ruolo, senza considerare tutte le altre che hanno diritto di rimanere in Gae e vengono licenziate e retrocesse in seconda fascia».

«Parlando della mia situazione – aggiunge un'altra dei rappresentanti regionali, Luigina Favale - ho il diploma magistrale conseguito nel 1997, ma poi nel 1999 ho anche partecipato al concorso nazionale a zero cattedre, solo per avere l'abilitazione (anche se avevo già il diploma abilitante, ma ce lo tennero nascosto, forse per guadagnare con i concorsi). Da quel concorso hanno poi iniziato a chiamare per il ruolo, senza però arrivare mai al mio numero. Quando si sono resi conti di non poter concludere questa graduatoria ci hanno illuso inventandosi la Gae, che esiste dal 2003 ed è una graduatoria in cui hanno messo tutti coloro che non hanno fatto in tempo a nominare in ruolo, dicendo che grazie ad essa saremmo entrati in ruolo dato che era nata per esaurirsi».

In realtà c'è tutto un meccanismo nel ruolo che ha a che fare con la mobilità, con i concorsi e con tante alte graduatorie che rendono la cosa affatto semplice – prosegue – Nel 2012 hanno poi fatto l'altro concorso, a causa del quale è decaduta la graduatoria di merito del 1999 di cui facevo parte, e io personalmente non posso più usufruire del doppio canale. Non partecipo al concorso per principio, ma partecipo nel 2016 per la primaria, vincendo anche quello. Ma stranamente i posti in Puglia spariscono».

«Posso dire che il mio caso è davvero eclatante – sottolinea – perché pur essendo in tutte le graduatorie, sto da 20 anni ad aspettare. Nel 2014 succede che circa 7 mila persone fanno ricorso e passano in giudicato direttamente senza riserva, in quanto il Consiglio di Stato e nello specifico la Sesta Commissione decide che queste persone hanno ragione, che è stato negato loro il diritto di entrare nella Gae, perché hanno omesso la dicitura che specifica che il diploma magistrale ante 2001 è abilitante. Tali persone si trovano già di ruolo e alcune ci entreranno a breve. Giustamente tutti gli altri, io e con me altre circa 42 mila persone, avendo visto questa prima apertura decidiamo di fare altri ricorsi, ma il 20 dicembre 2017 l'adunanza plenaria decide che non abbiamo questo diritto perché non abbiamo superato concorsi».

Vorrei sottolineare che nonostante la pubblicità negativa fatta nei nostri confronti – ci tiene a spiegare Favale – in realtà la maggior parte di noi in questi anni ha lavorato nella scuola, ha preso altri titoli. Personalmente ho una laurea e sto per conseguire la seconda, in molti hanno frequentato anche dei master. Non siamo "fruttarole" e "pescivendoli" come ci hanno descritto. Probabilmente, ci sono molte persone che col diploma magistrale per tutta la vita hanno fatto altro e ora stanno cavalcando quest'onda, non nego che ci siano persone che non abbiano mai visto la scuola in mezzo ai ricorsisti, ma andrebbero valutate le singole situazioni. E questo stiamo chiedendo dall'8 gennaio quando siamo stati a Roma».

«Noi stiamo portando avanti da 10 anni la scuola – prosegue – abbiamo accettato anche le supplenze di un mese, due mesi, abbiamo accettato le briciole. Non possiamo arrivare al ruolo dalla seconda fascia e non potete dirci di fare il concorso per avere il ruolo, io l'ho fatto e i posti non ci sono in Puglia. Abbiamo chiesto un tavolo con noi alla Fedeli, che invece si è seduta solo al tavolo coi sindacati. Pochi giorni fa c'è stato un altro incontro coi tecnici del Miur, che hanno dichiarato di essere solo un organo amministrativo e facciamo ciò che ci viene detto di fare, ci hanno detto di fare proposte, ma noi le stiamo facendo da mesi. E poi all'improvviso tale proposte non possono essere attuate. Diteci cosa volete».

«Abbiamo anni di servizio, io lavoro da 10 anni e c'è chi ha anche 15-20 anni di servizio – sottolinea – che nel frattempo si sono anche laureati, magari non in Scienze della Formazione Primaria, ma che sicuramente non è gente sprovveduta e ha fatto servizio, abbiamo fatto corsi professionalizzanti. Personalmente sto facendo ora un corso di formazione obbligatorio di 25 ore sulle competenze linguistiche, e poi il 30 giugno vengo sbattuta fuori. Se ci mettono in seconda fascia non possiamo più entrare nel ruolo, ma ironia della sorte, non tanto al sud quanto al nord, dove hanno pochi insegnanti, finiranno comunque per chiamare noi. Siamo idonei solo quando serviamo? Non ha senso, non siamo degni di accedere al ruolo, ma possiamo mandare avanti la scuola per tutto l'anno».

«Oggi saremo a Roma, davanti al Miur per lo sciopero della fame ad oltranza – conclude – e non so cosa succederà poi. In Puglia in questa situazione siamo in circa 2 mila, e la percentuale di chi nella scuola non c'è mai entrata è davvero esigua».




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