Luigi Di Maio a Bari
Luigi Di Maio a Bari
Politica

Di Maio presenta a Bari il programma M5S: «Credibilità nostra forza»

Il candidato premier grillino all'Hotel Excelsior: «Gli altri ci temono. Rilanceremo la Puglia in Italia e in Europa»

Fa tappa a Bari il Rally per l'Italia di Luigi Di Maio, il tour elettorale in macchina in giro per la Penisola del candidato premier del Movimento 5 Stelle. Ieri sera l'appuntamento presso l'Hotel Excelsior di via Giulio Petroni, dove il numero uno del movimento grillino ha incontrato gli elettori insieme ai candidati nel collegio di Bari.

Accolto al grido di «Onestà!» da una sala conferenze gremita ed esaurita in ogni ordine di posto, Di Maio ha illustrato alcuni dei venti punti che compaiono nel fitto programma elettorale del M5S in vista dell'appuntamento con le politiche del prossimo 4 marzo.

«Tante persone - esordisce il leader grillino - si stanno avvicinando al nostro movimento con le loro professionalità e le loro storie. In questi anni abbiamo fatto un buon lavoro, e per questo siamo temuti e costantemente attaccati dalle forze della vecchia politica. Loro hanno gente arrestata o indagata per corruzione come ieri in Puglia (in riferimento alle dimissioni dell'assessore regionale Caracciolo, in forza al PD, NdR), mentre noi dobbiamo perdere tempo a difenderci dalle notizie false dei giornali. Questo, però, per noi è un orgoglio: ci ricorda che siamo la prima forza politica in Italia e il primo movimento in Europa».

Un impatto politico confermato da tutti i sondaggi pre-elettorali, che raccontano di come il movimento fondato da Grillo e Casaleggio sia passato dall'essere mina vagante della politica italiana a concreta alternativa ai blocchi storici di sinistra e destra. Distinzioni che negli ultimi cinque anni hanno perso anche quel minino di senso che ancora conservavano, spazzate via dalle "larghe intese". «Noi non dobbiamo fare alleanze - prosegue Di Maio: i sondaggi dicono che siamo oltre il 30% e abbiamo tolto a PD e FI la possibilità di fare gli inciuci che si auguravano con questa legge elettorale. Con il consenso dei cittadini non lasceremo l'Italia nel caos: oltre al candidato premier l'elettorato conoscerà anche i candidati ministri. Nei prossimi 25 giorni dobbiamo pensare che ogni risultato sia possibile per noi, come quello che è successo in Sicilia, dove hanno tirato fuori la gente dalle galere per non far vincere il Movimento 5 Stelle».

Tra i punti principali del programma M5S compare il lavoro. Nonostante le notizie di una ripresa economica ed occupazionale dell'Italia, in moltissimi ancora rimangono al palo. Di Maio spiega perché: «Per come è descritta la realtà dell'Italia dai media, le persone che vivono il quotidiano dramma della disoccupazione e della crisi arrivano a credere di essere incapaci di trovare un posto nel mondo del lavoro e nell'economia del Paese. In questo momento, in questa stessa sala, ci sono tantissime vittime della legge Fornero, persone che non possono andare in pensione anche dopo 41 anni di lavoro. Chi si vanta della diminuzione della disoccupazione giovanile si vanta della migrazione dei nostri giovani verso altri Paesi, o del fatto che l'Istat consideri occupati anche coloro che hanno svolto una sola ora di lavoro nella settimana prima della rilevazione. Il Job's Act, infatti, ha aumentato i contratti ma non le ore di lavoro. Con i nostri 20 punti, al contrario, non vogliamo far aumentare gli indici, ma far percepire agli italiani un netto miglioramento delle condizioni di vita».

Tra applausi scroscianti e grida di incoraggiamento, Di Maio si avventura anche negli altri punti programmatici: dalla famiglia alla scuola, dal rilancio delle imprese alle economie locali. «L'Italia è ultima nella classifica europea delle nuove nascite; se continuiamo così nel 2050 saremo il terzo Paese più vecchio del mondo. Per noi famiglia significa incentivare chi vuole fare figli, sul modello di quello che succede in Francia, dove lo stato rimborsa le spese per babysitter, asili nido, pannolini ed eroga assegni di mantenimento fino al terzo figlio. Qui tutti si sono riempiti la bocca con la parola famiglia, ma nessuno ha mai rinunciato a un Euro del suo vitalizio per i nostri figli. Per la prima volta c'è un programma elettorale che indica con coscienza e studi accurati le coperture finanziarie fino all'ultimo Euro».

«Per rilanciare l'Italia - continua - bisogna concentrarsi su tre punti: sanità, istruzione, lotta all'evasione. In merito al primo, c'è bisogno di eliminare il problema delle nomine politiche all'interno della sanità pubblica. Sulla scuola, invece, dico che va finanziata con soldi pubblici: per la sicurezza, lotta al sovraffollamento delle classi e stabilità degli insegnanti. E anche l'evasione fiscale va combattuta eliminando la ragnatela di leggi in cui i furbi riescono a nascondere le loro malefatte: basterebbe incrociare le banche dati delle pubbliche amministrazioni per scovare facilmente chi imbroglia. Ecco perché in cima al nostro programma c'è l'abolizione di 400 leggi inutili».

Chiare sono le idee del M5S anche per quanto riguarda l'economia pugliese: «Difenderemo la Puglia e i pugliesi in tutti i tavoli, sia italiani che europei - prosegue Di Maio. È inaccettabile che le coltellate più violente al sistema agricolo e imprenditoriale pugliese vengano inferte proprio dai provvedimenti dell'UE. Se i cittadini vorranno un governo a Cinque Stelle, ai tavoli europei diremo una cosa molto chiara: l'Italia dà 20 miliardi di Euro all'anno per il sostentamento dell'Unione, quindi o ascoltate i nostri problemi oppure una parte di questi soldi ce la teniamo e iniziamo ad aiutare le imprese che sono state colpite dai trattati, dalle direttive e dai regolamenti europei».

Ma il cavallo di battaglia del Movimento resta il reddito di cittadinanza, misura di assistenza sociale che un po' tutte le forze politiche hanno provato a riprendere nei loro programmi elettorali. Di Maio lo declina dicendo che «Con il reddito di cittadinanza forniremo alle persone un'entrata durante il periodo di formazione per il reinserimento lavorativo. Nel frattempo, chi percepisce il reddito si metterà a disposizione del proprio Comune per otto ore settimanali, in cui deve svolgere lavori socialmente utili, comportando anche una diminuzione delle tasse dovute ai servizi erogati dalle amministrazioni locali. Nei 17 miliardi di Euro che andranno a coprire il reddito di cittadinanza sono comprese anche le pensioni di cittadinanza, portando il minimo a 750 euro».

Una serie di impegni che il Movimento 5 Stelle ha sempre, secondo Di Maio, portato avanti con fermezza: i parlamentari e i consiglieri grillini si sono tagliati gli stipendi, hanno restituito soldi ai cittadini e si sono guadagnati un credito con gli italiani che altri partiti invece hanno perso. «I programmi - conclude Di Maio - valgono se chi li porta avanti è credibile. In questi anni noi non abbiamo mai tradito coloro che ci hanno dato fiducia, e chi all'interno del Movimento ha sbagliato è stato messo alla porta. I nostri candidati, inoltre, sono tutti quanti espressione del territorio da cui provengono; un'altra conferma della nostra serietà e del nostro impegno. Se governeremo, come credo, questo Paese, chiunque vorrà passare ad un'altra forza politica sarà costretto a tornare a casa e farsi rieleggere».
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