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Crisi Scarpe&Scarpe in Puglia, l'azienda: «Obiettivo tutelare numero massimo di lavoratori»

I dipendenti dei negozi presenti a Casamassima e Molfetta in ansia dopo la notizia della possibile chiusura di diversi store

Di pochi giorni fa la notizia che Scarpe&Scarpe, azienda torinese che opera nel settore della vendita al dettaglio di calzature, pelletteria, abbigliamento, valigeria e accessori, ha comunicato ai sindacati la necessità di chiudere diversi punti vendita sul territorio nazionale. Notizia che ha messo in allarme anche i punti vendita presenti in Puglia a Casamassima e Molfetta. L'azienda in una nota sottolinea di trovarsi ad affrontare una situazione di estrema difficoltà, dovuta alla crisi economica generata dall'emergenza sanitaria da Covid-19, che ha colpito in modo drammatico la distribuzione commerciale italiana, europea e mondiale.

Il lockdown ha causato un azzeramento del fatturato e dei flussi di cassa. Successivamente alla riapertura dei punti vendita, nonostante un piano promozionale senza precedenti, si è verificato – soprattutto nei punti vendita situati nei centri commerciali – un significativo calo degli ingressi che ha generato una flessione delle vendite e dei margini, superiore al 25% per il mese di giugno, e stimabile intorno al 35% per luglio, anche a causa della decisione del Governo di posticipare la partenza dei saldi ad agosto.

Come altre grandi realtà del settore nazionale ed internazionale colpite dalla crisi, Scarpe&Scarpe è stata costretta a ricorrere alla procedura di pre-concordato. «L'azienda sta lavorando con un team di consulenti e professionisti di calibro internazionale alla stesura di un nuovo piano industriale e finanziario che consenta di salvaguardare la rete di vendita e la continuità aziendale, nel supremo interesse dei creditori e dei lavoratori – spiega Alessandra Miriello, Direttore Generale e Chief Financial Officer di Scarpe&Scarpe –. Il tutto avverrà in un'ottica di razionalizzazione dei processi e ottimizzazione dei costi tesa alla salvaguardia della società, al ristoro dei fornitori e alla definizione di un piano di rilancio a partire dal 2021. Ovviamente la società seguirà in maniera rigorosa le disposizioni di legge, con l'obiettivo primario di tutelare il numero massimo di posti di lavoro».
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