medici con il camper
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Servizi sociali

Coronavirus, l'idea di Medici con il camper e Comune di Bari: una task force per chi è in isolamento

Si cerca personale socio-sanitario per dare il via a un servizio che garantisca counseling telefonico a chi si trova in difficoltà

Una chiamata a raccolta per medici e operatori sanitari con l'intenzione di mettere in campo un servizio ulteriore di assistenza a chi è in isolamento durante l'emergenza Coronavirus. Medici con il camper, un progetto della Onlus Nikolaos professor Nicola Damiani e della Fondazione Nikolaos, già operativo da tempo nel sistema del welfare sanitario, in questi giorni, a fronte della situazione emergenziale che l'intero Paese sta affrontando, ha avviato una più stretta collaborazione con assessorato al Welfare del Comune di Bari, la Caritas, l'AIDM e la CIF, con l'obiettivo di offrire le proprie competenze e il proprio sostegno a tutti i cittadini che si trovano in situazioni di difficoltà e di disagio legate all'emergenza sanitaria e sociale in corso.

L'associazione di medici, guidata dal dottor Enzo Limosano, insieme all'amministrazione comunale di Bari intende costituire una task force di operatori medici e paramedici che possa offrire un servizio di counseling telefonico rivolto a tutte le persone che in questo momento hanno bisogno di aiuto e sostegno qualificato.

Per raggiungere questo obiettivo, il sindaco Antonio Decaro lancia un appello a tutti gli operatori sanitari che potrebbero essere d'aiuto a chi è a casa alle prese con la malattia. «n questo momento ognuno deve fare la sua parte, e siccome sappiamo che l'intero sistema socio-sanitario e tutti i medici e gli operatori in corsia sono stremati dalle urgenze, abbiamo pensato con l'associazione Medici con il camper di costituire questo gruppo di medici volontari che possono occuparsi di chi è a casa in isolamento - spiega il sindaco Decaro -. In queste settimane ci siamo resi conto che uno degli effetti collaterali più feroci di questo virus è il panico da isolamento. Ci sono tante persone che hanno contratto il virus ma fortunatamente possono gestire i sintomi da casa e non hanno bisogno di cure ospedaliere. A queste persone però c'è bisogno di offrire un sostegno psicologico o medico che non può essere richiesto agli operatori impegnati in corsia o lasciato esclusivamente nelle mani dei medici di base che in questo momento sono oberati di richieste. Ognuno deve fare la propria parte per uscire tutti insieme da questa epidemia che ci condanna all'isolamento ma che può farci riscoprire anche la voglia e la forza di aiutarci gli uni con gli altri. L'associazione da oggi accetterà le disponibilità volontarie dei medici e dei sanitari che vorranno partecipare offrendo la propria professionalità per delle consulenze esclusivamente telefoniche».

«Tutti noi possiamo dare una mano in questa situazione complicata - spiega il dott. Limosano - e il ruolo di noi medici, anche chi è lontano dalla prima linea, può, nelle seconde linee, proprio aiutare loro, i nostri colleghi che sono impegnati nella cura di chi sta lottando tra la vita e la morte. Per questo ci siamo attivati insieme al Comune per costituire questo gruppo, a cui spero vorranno partecipare tanti medici, perché un parola in più nei confronti di un paziente che sta a casa da solo o di chi è in difficoltà e non riesce a contattare il proprio medico di fiducia, può fare la differenza cercando di guidare le sue azioni ed evitando che la solitudine e la paura possano determinare situazioni di rischio per se stesso e per gli altri. L'attività di consulenza sarà effettuata solo telefonicamente, attraverso una turnazione che serva a coprire tutte le giornate. In questo momento tutti medici devono scendere in campo per giocare uniti questa partita, dentro e fuori le corsie degli ospedali».

Per i medici e il personale sanitario interessati ad offrire il proprio contributo è possibile contattare la fondazione Nikolaos al numero 379 1441669, ogni giorno dalle ore 9 alle ore 13.
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