Giancaspro e Paparesta
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Calcio

Ricapitalizzazione FC Bari, Paparesta se ne chiama fuori: «Non me ne farò carico»

Il socio di minoranza batte i pugni sul tavolo: «Mie sollecitazioni ignorate per mesi. Dalla società assoluta mancanza di chiarezza»

È sempre più caos in casa Bari. La ricapitalizzazione promessa entro le 23:59 del 6 luglio ancora non arriva, il CdA bacchetta il socio di maggioranza per la presentazione di documenti incompleti e la società si trincera dietro un fragoroso silenzio.

A rompere la calma apparente è l'ex presidente del Bari, attualmente socio allo 0,63%, Gianluca Paparesta, che con un post sul suo Facebook si chiama fuori dalla querelle, dicendo che non sarà lui a ricapitalizzare.

Nel lungo comunicato, l'ex presidente punta il dito sulla gestione di Giancaspro negli ultimi mesi, fino ad arrivare allo stallo attuale, con la Lega B che tra due giorni indicherà le squadre in regola con la Covisoc per iscriversi al prossimo campionato. «In merito alle vicende societarie della FC Bari 1908 spa, nella mia qualità di socio, dopo ben quattro giorni dal termine improcrastinabile previsto dall'assemblea straordinaria per l'aumento di capitale necessario alla sopravvivenza di una delle più importanti e storiche squadre di calcio Italiane, mi vedo costretto ad effettuare alcuni chiarimenti resi necessari dalla scarsa chiarezza che ormai accompagna questa Società», dice l'ex arbitro internazionale.

Paparesta intende precisare di non aver preso parte alle tristi vicende che negli ultimi mesi hanno accompagnato la squadra e la società, reclamando il suo ruolo di "coscienza" all'interno del club. «È da diversi mesi che, al fine di evitare conseguenze dannose alla Società, ho ripetutamente e formalmente evidenziato le gravi problematiche societarie che affliggono la stessa - continua l'ex numero 1 della FC Bari. L'ho fatto dapprima sollecitando il rispetto dei termini di approvazione del bilancio (approvato ben 116 giorni oltre il termine previsto dalla legge), poi contestandone il contenuto, sia in assemblea sia in una dettagliata denuncia al collegio sindacale (mai riscontrata), ed infine presso il Tribunale delle imprese, evidenziando lo stato di crisi e l'assenza di capitale necessario a garantire la continuità aziendale».

«Ciò nonostante - continua l'ex arbitro - ho, purtroppo, preso atto che tali segnalazioni sono rimaste inascoltate, con la conseguenza che detti problemi, unitamente a censurati comportamenti degli amministratori, hanno determinato gravi condanne sportive, facendo assurgere al (dis)onore della cronaca nazionale il nostro club, comportando addirittura uno slittamento di tutti i playoff, con successiva eliminazione causata da un risultato di parità che, raggiunto senza penalizzazioni, avrebbe invece consentito alla squadra di potersi giocare le proprie possibilità di accesso in serie A per la grande gioia della tifoseria e della città intera, oltre che per la situazione economica della società. Inoltre, come se non bastasse, nell'assemblea straordinaria convocata, dopo il mio ricorso, per la copertura delle enormi perdite registrate negli ultimi due anni, ho evidenziato l'inattendibilità della situazione contabile al 31 marzo, sottolineando che esistevano perdite superiori a quelle riportate, pur rappresentando, comunque, la disponibilità a sottoscrivere l'aumento di capitale necessario in presenza di una chiara situazione contabile; ed invece le mie osservazioni sono state utilizzate strumentalmente solo per creare confusione, senza esser minimamente soppesate o recepite».

Si arriva così, nella ricostruzione dei fatti fornita dal socio di minoranza, ai giorni d'oggi e allo stallo in cui versa la società biancorossa, lì "tra color che son sospesi". «È stato quindi fissato dall'assemblea il termine delle 23.59 dello scorso venerdì 6 Luglio per sottoscrivere l'aumento di capitale con un versamento sul conto corrente della società da parte dei due soci per le rispettive azioni possedute, cosa che ho realizzato attraverso un bonifico bancario inviato immediatamente alla società. Inoltre, avendo nel tempo sviluppato numerosi rapporti con imprenditori interessati a sostenermi nel progetto di sviluppo del FC Bari 1908, ho dichiarato la mia disponibilità a ricevere l'offerta di acquisto delle azioni eventualmente inoptate. Ma il consiglio di amministrazione ed il collegio sindacale, nonostante le sollecitazioni mie e dei miei legali, dopo ben quattro giorni dalla scadenza del termine fissato, ad oggi non mi ha fatto ancora sapere se l'aumento di capitale sia stato regolarmente completato, potendo apprendere solo dalla stampa notizie più o meno informali secondo le quali si sarebbe addirittura deciso di rinviare nuovamente "l'analisi della documentazione" che evidentemente non consiste nella prevista copia di bonifico emesso, così come fatto dal sottoscritto».

A rimetterci sono stati, finora, solo i tifosi, divorati dall'attesa di sapere qualcosa in più sul futuro della società. Lui, nel frattempo, se ne chiama fuori: «Superfluo evidenziare la preoccupazione mia, come penso di tutta la città, conseguente al fatto che la FIGC tra meno di 48 ore comunicherà le società regolarmente iscritte al campionato, posto che il consiglio di amministrazione ed il collegio sindacale, composto da figure che ricoprono incarichi di garanzia nella società e contestualmente rappresentano legalmente o come consulenti il socio Kreare Impresa in alcune controversie nei miei confronti, rinviano decisioni che avrebbero dovuto adottare alla mezzanotte di quattro giorni fa. Conseguentemente, alla luce del sempre più prossimo rischio di mancata iscrizione al campionato, della certe prossime penalizzazioni e soprattutto della ASSOLUTA ASSENZA DI CHIAREZZA e di comunicazione dovuta ad un socio, seppur in minima percentuale, non volendo in alcun modo essere di ostacolo a qualsiasi operazione di salvataggio della società, comunico, sia pur con enorme rammarico, l'inevitabile venire meno di qualsiasi interesse da parte mia e delle persone interessate a sostenermi in questo aumento di capitale per la parte "eventualmente" non sottoscritta dal socio di maggioranza. Rimarrò comunque vigile e pronto a tutelare gli interessi miei, di tutti i tifosi e della città intera, affinché il socio di maggioranza al 99.34 %, il suo consiglio di amministrazione ed il collegio sindacale, compiano tutte le azioni legali necessarie per la regolare iscrizione del Bari al prossimo campionato di SERIE B, garantendo la continuità di una società da me costituita e potata avanti per due anni con grandissima passione e tanti tanti sacrifici».
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