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Territorio

Porto di Bari, un protocollo per realizzare la banchina per ormeggio navi della Guardia Costiera

Firmato l'accordo tra MIT, Autorità Portuale e Porto di Bari. Decaro: «A San Cataldo un porto turistico»

Questa mattina, a Palazzo di Città, alla presenza del sindaco di Bari Antonio Decaro, il presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico meridionale Ugo Patroni Griffi e il Comandante Generale Amm. Isp. Capo Vincenzo Melone hanno siglato il protocollo d'intesa, tra i due enti rappresentati, per la realizzazione della banchina per l'ormeggio delle unità navali maggiori della Guardia Costiera. L'intervento permetterà, inoltre, la creazione di un bacino all'interno del quale sarà realizzato il porto turistico della città lungo il molo San Cataldo.

Con il documento siglato oggi le parti hanno fissato una cornice di riferimento al cui interno sviluppare reciproci scambi di attività di natura specialistica, relativi al supporto tecnico-progettuale necessario per la realizzazione di assetti d'ormeggio e di infrastrutturazioni portuali utili alla sistemazione di unità navali d'altura del Corpo delle CC.PP. Nello specifico, si tratta della realizzazione di una nuova banchina che permetterà l'arrivo a Bari di 3 pattugliatori e dei relativi equipaggi. L'esecuzione di questa infrastruttura permetterà al Comune di Bari di attrezzare servizi e una serie di opere per l'approdo delle barche turistiche nella stessa area. Il progetto presentato oggi, infatti, prevede già un'integrazione delle due componenti. L'intervento complessivo, attualmente in fase di progettazione e in procinto di essere messo a gara, ha già l'intera copertura finanziaria messa a disposizione dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

«In tempi brevi - ha dichiarato Antonio Decaro - siamo riusciti a trovare una soluzione che tiene insieme una triplice soluzione vantaggiosa per la città di Bari: l'ormeggio delle navi da crociera, la presenza delle navi d'altura con la scuola per i piloti e il desiderio della città di realizzare il porto turistico nel molo San Cataldo, nei pressi del quartiere fieristico. Tre grandi opportunità per Bari che intendiamo perseguire e valorizzare. Dal punto di vista dello sviluppo turistico, per noi i crocieristi sono una risorsa importante, lo abbiamo sempre detto, sono una cassa di risonanza per attirare altri turisti attraverso il cosiddetto passaparola. Poi c'è la scuola che si insedierà in città, rendendo Bari un hub importante per le attività della Capitaneria di porto con cui rafforziamo un antico rapporto e infine c'è l'approdo turistico per le barche. Un progetto tanto ambizioso quanto difficilmente gestibile che però, oggi, vede una prima soluzione. Con questo progetto, infatti, si delimita naturalmente lo specchio d'acqua in cui sarà realizzato il porto turistico, nella zona che secondo noi è l'approdo naturale per le esigenze di chi viaggia in barca e vuole arrivare a Bari. Questo, per la nostra città, è davvero un grande investimento che ottimizziamo grazie a una collaborazione importante e ai fondi messi a disposizione del Ministero».

Il comandante generale Melone ha poi proseguito: «Insieme ai tre pattugliatori, arriveranno a Bari circa 200 persone di equipaggio e altrettante famiglie che si insedieranno in città. Crediamo questo sia un valore aggiunto per Bari e un vantaggio per i ragazzi di questo territorio, perché il bacino di provenienza del personale del corpo ha un altissima percentuale di pugliesi. Questa, quindi, è un'opportunità per loro, per tornare a casa e riavvicinarsi al proprio territorio di provenienza. L'altra notizia positiva è che abbiamo già la disponibilità economica per realizzare questo intervento grazie al grande interesse che il Ministero delle Infrastrutture ha sempre mostrato nei confronti delle attività del Corpo».

«Siamo riusciti con grande capacità, attenzione e collaborazione - ha concluso Patroni Griffi - a realizzare una situazione vincente per tutti, soprattutto per la città. Con questo progetto teniamo insieme tutte le aspettative dell'ente locale, dell'Autorità portuale e delle Capitanerie di porto, oltre che dotare la città di una infrastruttura moderna e competitiva e che senza questa collaborazione interistituzionale non avremmo mai avuto».
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