Speciale
Bari, addio a Vittorio Cosentino, attore e regista di strada
La notizia della morte con un laconico comunicato dei carabinieri che parlava di un clochard deceduto nella ex Caserma Rossani
Bari - domenica 22 marzo 2020
10.59
È morto ieri, in solitudine ma libero come sempre aveva voluto essere, Vittorio Cosentino, attore e regista di strada. A comunicare il ritrovamento del suo corpo, ormai senza vita, i carabinieri con un laconico comunicato in cui parlavano in modo generico della morte di un clochard, avvenuta all'interno della ex Caserma Rossani.
Ma Vittorio Cosentino non era solo un senzatetto, era un artista. Nato in provincia di Cosenza nel 1950, Cosentino nel 2001 fonda il collettivo Teatroaperto a Bari con l'obiettivo di portare il teatro ovunque in Puglia, mettendo in scena per le strade Shakespeare, Checov, Molière. Lo si annovera inoltre tra i fondatori del teatro Kismet di Bari.
«L'essenza del teatro - diceva - è racchiusa in un mistero che si chiama momento presente. Con il teatro noi riusciamo a capire l'essenza del funzionamento del cervello umano. Questa è la magia dello spettacolo. I grandi autori ci fanno capire, in parte come funzioniamo».
Tra i tanti messaggi di cordoglio giunti in seguito alla notizia della morte c'è chi scrive su Facebook che Cosentino: «Ha raccontato tante storie in teatro in giro per il mondo con il Kismet di Carlo Formigoni e poi teatro di strada con una sua formazione. Era uno che credeva che si potesse vivere con coerenza, e anche morire».
Ma Vittorio Cosentino non era solo un senzatetto, era un artista. Nato in provincia di Cosenza nel 1950, Cosentino nel 2001 fonda il collettivo Teatroaperto a Bari con l'obiettivo di portare il teatro ovunque in Puglia, mettendo in scena per le strade Shakespeare, Checov, Molière. Lo si annovera inoltre tra i fondatori del teatro Kismet di Bari.
«L'essenza del teatro - diceva - è racchiusa in un mistero che si chiama momento presente. Con il teatro noi riusciamo a capire l'essenza del funzionamento del cervello umano. Questa è la magia dello spettacolo. I grandi autori ci fanno capire, in parte come funzioniamo».
Tra i tanti messaggi di cordoglio giunti in seguito alla notizia della morte c'è chi scrive su Facebook che Cosentino: «Ha raccontato tante storie in teatro in giro per il mondo con il Kismet di Carlo Formigoni e poi teatro di strada con una sua formazione. Era uno che credeva che si potesse vivere con coerenza, e anche morire».