Parto in anonimato. <span>Foto Comune di Bari </span>
Parto in anonimato. Foto Comune di Bari
Attualità

ASL Bari e Comune di Bari avviano la campagna informativa sul parto in anonimato

L’iniziativa è stata illustrata oggi nel corso della giornata di formazione “Partorire in anonimato: una scelta possibile”, promossa dal Dipartimento gestione gravidanza a rischio e ospitata presso l’Ospedale San Paolo

La ASL Bari, in collaborazione con il Comune di Bari, ha presentato oggi la campagna informativa territoriale sul parto in anonimato, istituto previsto dalla normativa vigente che consente alla donna di partorire in condizioni di sicurezza clinica e riservatezza qualora non intenda riconoscere il neonato. L'iniziativa è stata illustrata nel corso della giornata di formazione "Partorire in anonimato: una scelta possibile", promossa dal Dipartimento gestione gravidanza a rischio e ospitata presso l'Ospedale San Paolo.

Il direttore generale della ASL, Luigi Fruscio, ha sottolineato la finalità dell'intervento istituzionale: "La campagna congiunta con il Comune è nata dall'esigenza di informare le donne sulla esistenza di un percorso di tutela nelle nostre strutture che protegge la salute della donna e quella del bambino, offrendo un'alternativa consapevole alle situazioni di abbandono o rischio, e un accompagnamento basato su competenze sanitarie, psicologiche, legali e sociali".

A seguire, l'assessora al Welfare del Comune di Bari, Elisabetta Vaccarella, ha rimarcato la rilevanza sociale dell'iniziativa: "Ogni volta che una donna non trova ascolto, ogni volta che una gravidanza non è seguita, ogni volta che la paura, la vergogna o la pressione sociale prevalgono, la comunità intera si indebolisce. La maternità non per tutte è una scelta e non per tutte è un dono. Esiste sofferenza, esistono traumi, esistono solitudini, esistono condizioni estreme. Riconoscerle significa guardare la realtà con maturità, umanità e responsabilità istituzionale e prenderci davvero cura dei più deboli".

Contestualmente alla campagna informativa, la distribuzione dei materiali – comprensivi di riferimenti ai servizi e contatti dedicati – ha coinvolto tutti i punti nascita della ASL, i servizi di Pianificazione familiare, i Consultori familiari, gli studi dei medici di Medicina Generale e i Centri Servizi per le famiglie del Comune di Bari, al fine di facilitare l'identificazione precoce delle situazioni di vulnerabilità.

La direttrice sanitaria della ASL, Rosella Squicciarini, ha evidenziato l'avvio del programma formativo rivolto agli operatori sanitari: "Parallelamente è stata avviata oggi la formazione aziendale accreditata ECM sulle linee guida del parto in anonimato e che sarà replicata nel 2026 sul campo, in tutti i punti nascita della ASL, coinvolgendo ginecologi, ostetriche, anestesisti, psicologi, assistenti sociali e neonatologi".
Presentazione progetto parto in anonimatoPresentazione progetto parto in anonimatoPresentazione progetto parto in anonimatoPresentazione progetto parto in anonimato
Il direttore medico del presidio ospedaliero San Paolo, Alessandro Guaccero, ha illustrato gli interventi messi in atto dal presidio per garantire un ambiente di cura orientato alla riservatezza, alla protezione e all'approccio multidisciplinare.

Sono intervenuti anche il Garante dei Minori della Regione Puglia, Ludovico Abbaticchio, che ha richiamato la centralità della tutela del neonato, e la Presidente del Tribunale per i Minorenni di Bari, Valeria Montaruli, che ha evidenziato il ruolo della magistratura nella gestione dei procedimenti di protezione e nella collaborazione con il sistema sanitario. Un percorso complesso che ha riflessi concreti nella vita delle persone, come emerso dalla testimonianza di Laura, giovane educatrice, che ha voluto raccontare - attraverso una lettera aperta alla madre mai conosciuta - la propria toccante esperienza, dal parto in anonimato alla "rinascita" grazie all'adozione in una nuova famiglia.

La sessione formativa ha affrontato i principali ambiti del percorso nascita in anonimato. Il direttore del Dipartimento gestione gravidanza a rischio, Paolo Volpe, ha illustrato le criticità cliniche legate alle gravidanze fragili; il direttore del Dipartimento qualità e sicurezza, Vincenzo Defilippis, ha presentato il quadro normativo e le linee guida aziendali.

La psicologa Alessia Marconcini ha approfondito gli aspetti emotivi che caratterizzano la scelta della donna, mentre il ginecologo Giuseppe Lovascio, responsabile della sala parto del San Paolo, ha illustrato le modalità operative a garanzia della riservatezza e della sicurezza clinica. L'ostetrica Antonella De Candia ha presentato gli elementi organizzativi dell'assistenza, e l'anestesista Paola Marolla ha affrontato le opzioni analgesiche disponibili.

La dimensione sociale è stata trattata dall'assistente sociale Valentina D'Amato, che ha illustrato il ruolo del colloquio sociale nelle situazioni di vulnerabilità, seguita da Giuseppe Del Grosso, funzionario consiglio regionale esperto di Politiche di Garanzia che ha ribadito l'importanza della sinergia tra servizi territoriali e ospedalieri per un'efficace continuità assistenziale.

La responsabile della Neonatologia del San Paolo, Flavia Petrillo, ha illustrato i protocolli dedicati all'assistenza del neonato in caso di parto anonimo, mentre Elisabetta Fortunato, responsabile Privacy della ASL, ha richiamato i principi fondamentali della protezione dei dati personali. In chiusura, la giornalista pubblica Valentina Marzo ha approfondito il tema della comunicazione istituzionale e della gestione dei rapporti con i media.
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