via floro adelfia
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Cronaca

Adelfia, blitz della Guardia di finanza nel centro storico di Montrone. Due arresti

Il mandato è stato emesso dal Tribunale di Brescia per incendio doloso in un centro benessere di Desenzano del Garda

Mattinata da film d'azione nella piccola e tranquilla via Floro, nel pieno centro storico del rione Montrone di Adelfia, alle porte di Bari. Fin dalle prime ore di ieri, infatti, lo stretto vicolo è stato sorvolato dagli elicotteri e battuto palmo a palmo dalla Guardia di finanza, che ha arrestato una coppia e preso a picconate i muri dell'abitazione in cui i due risiedevano saltuariamente. Dopo il trambusto, però, in via Floro e in tutto il centro storico di Montrone è tornata la solita tranquillità; una serata fresca e ordinaria di fine inverno come se ne vedono tante nel piccolo centro del barese, scosso da un evento di cronaca alquanto insolito.

Il mandato è stato emesso dal Tribunale di Brescia ed eseguito anche nelle province di Brescia, Frosinone, Roma e Latina per un totale di 3 persone (di cittadinanza italiana) condotte in carcere e altre 2 (una donna rumena e un uomo italiano) ai domiciliari. L'operazione è stata condotta dai militari dei Comandi Provinciali Carabinieri e della Guardia di Finanza di Brescia nonché dello S.C.I.C.O. della Guardia di Finanza di Roma e del Reparto Indagini tecniche del ROS Carabinieri di Roma con la collaborazione dei Comandi Provinciali territorialmente competenti. L''Autorità Giudiziaria ha disposto anche il sequestro di 4 immobili, 2 conti correnti postali e un'autovettura Mercedes GLE 4 Matic.

L'indagine ha tratto origine dall'incendio doloso avvenuto il 10 settembre 2018 che distrusse completamente un centro benessere ubicato nella zona commerciale che sorge all'intersezione delle vie La Malfa e Chiese del comune di Desenzano del Garda. Le indagini di Carabinieri e Gdf hanno fatto emergere gravi indizi di colpevolezza ai danni delle persone arrestate. Il mandante dell'incendio sembra essere Francesco Leone, detto «u'astat», barese ufficialmente residente a Frosinone, divenuto famoso anni fa per il sequestro del ragioniere di Silvio Berlusconi.

Nel corso delle indagini è emerso che Leone, insieme a un complice, ha effettuato diversi sopralluoghi, probabilmente per eseguire un "sequestro lampo" ai danno di esponenti di una società toscana di custodia valori i cui caveaux avrebbero in seguito dovuto divenire teatro di una rapina.
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