michele mignani. <span>Foto ssc bari</span>
michele mignani. Foto ssc bari
Calcio

Verso Bari-Fidelis Andria, Mignani: «Fatto buon lavoro, ora portiamolo fino in fondo»

Il tecnico: «La squadra ha onorato la maglia e riavvicinato i tifosi. Abbiamo bisogno ancora di punti, la nostra attenzione è su questo»

«Abbiamo iniziato un percorso dal ritiro, siamo passati per il girone d'andata e stiamo arrivando in fondo. A oggi ho la sensazione abbiamo fatto un buon lavoro, non ancora concluso. Rimaniamo concentrati sulla partita di domani. Insieme al mio gruppo di lavoro abbiamo fatto un campionato di un certo livello, ma va portato fino in fondo. Abbiamo ancora bisogno di tutti, la nostra attenzione è solo su questo».

Parole e musica di mister Michele Mignani, alla vigilia di Bari-Fidelis Andria, derby pugliese che potrebbe (con una vittoria dei galletti e un mancato successo del Catanzaro) consegnare la matematica promozione in B ai biancorossi.

Mignani, però, non si scompone: «Per oggi provo solo la giusta carica e la giusta tensione per affrontare una partita che è fondamentale per il nostro percorso. Sono concentrato, un giorno parlerò di quello che provo con più serenità di oggi. Se avessi in tasca il biglietto vincente del Superenalotto non sarei contento finché non lo incasso. Sono fatto così in tutte le situazioni della vita, sono sicuro che vivrò la preparazione alla partita come tutte le altre: con le mie ansie, certezze e sicurezze. Non dipende solo da noi: dipende dal risultato degli altri e dal nostro avversario».

Oltre 17mila i biglietti venduti, si va verso lo sfondamento di quota 20mila per la partita di domani: «L'obiettivo della squadra doveva essere riavvicinare il popolo biancorosso al tifo - dice Mignani. Con il lavoro abbiamo ottenuto i risultati. La gente di questa squadra ha apprezzato il modo di contrapporsi all'avversario e il modo con cui i ragazzi hanno indossato una maglia importante come quella del Bari».

Occhio, però, a sottovalutare la Fidelis Andria, penultima in classifica sì, ma squadra da tenere sotto stretta osservazione, soprattutto alla luce di qualche intoppo che il Bari ha incontrato contro squadre "piccole". «Dal punto di vista esterno, se perdi con Catanzaro, Avellino e Palermo ci può stare, con Campobasso o Messina no - prosegue il mister. Secondo me ogni partita ha una storia a sé, con il Messina abbiamo perso una partita che non meritavamo di perdere. Le insidie sono dietro l'angolo, le passeggiate non esistono per nessuno. La nostra nazionale ha perso una partita che non avrebbe meritato di perdere. La tensione deve essere altissima, ci vuole il giusto entusiasmo ma guai ad abbassare la guardia: la Fidelis due settimane fa ha pareggiato col Palermo in inferiorità numerica. Con i tifosi che ci daranno una mano riusciremo a superare questo ostacolo per fare punti. Guardiamo noi stessi e basta».

Il Bari scenderà in campo alle 17:30, sapendo già il risultato del Catanzaro, impegnato alle 14:30 sul terreno della Juve Stabia: «A me non piace giocare in orari diversi rispetto agli altri, ma se devo scegliere preferisco giocare prima che dopo - continua il tecnico. Non so quanto potrà condizionare, ognuno ragiona con la sua testa; a volte può essere uno stimolo, a volte una zavorra. I ragazzi non guarderanno il risultato: vediamo il traguardo, ma abbiamo bisogno di fare punti. Dobbiamo raggiungere questa gioia, gli altri discorsi sono superflui. La squadra ha raggiunto maturità e consapevolezza, voglio dormire tranquillo stanotte pensando che domani i ragazzi sappiano cosa devono fare».

Riguardando il film del campionato, Mignani analizza: «Siamo partiti con difficoltà oggettive, il nostro mercato è finito a campionato in corso e la squadra è stata completata nell'ultima settimana per un 40%. Abbiamo avuto problemi in ritiro, il Covid non ci ha fatto utilizzare quel tempo. I ragazzi sono stati bravi, con la forza del carattere hanno assimilato in fretta concetti tattici che avrebbero avuto bisogno di più tempo. La squadra ha raggiunto un buon livello fisico e mentale nel mese di dicembre. Poi c'è stata la sosta, che si è allungata e abbiamo avuto altri problemi di Covid; ci sono stati passaggi a vuoto, ma la difficoltà più dura è stata perdere tanti giocatori. In quella circostanza la squadra ha reagito, queste ultime partite ci hanno ridato quello che per qualche settimana avevamo smarrito».

Il tecnico prosegue: «La mia squadra ha quasi sempre interpretato la partita con l'umiltà giusta, consapevole di essere forte nelle individualità e tecnicamente, ma mettendo in campo quello che il campionato richiede: agonismo, voglia di mettere sotto l'avversario sotto tanti aspetti. Ho la fortuna di allenare tanti giocatori bravi, il compito dell'allenatore è anche spronarli a dare il massimo. Ci sono tanti modi per farlo: rendersi antipatico, rendersi pesante o rendersi amico. Io cerco di fare l'uno e l'altro, ma so che se riesco a entrargli dentro possono fare qualcosa in più».

E sui tentativi arrivati dalle altre concorrenti di mettere un po' di sabbia negli ingranaggi del Bari, non sempre con toni accomodanti, Mignani taglia corto: «Quando non è necessario non serve rispondere a considerazioni di altre persone. Speriamo ci sarà il momento di parlare, quando sarà finito tutto avrò la tranquillità di dire quello che penso riguardo certe cose».

Parlando dei suoi calciatori e delle scelte fatte durante il campionato, Mignani aggiunge: «Ho un gruppo di calciatori che mi hanno sempre voluto dimostrare di meritare di giocare, si sono sempre fatti trovare pronti. Molte partite sono state decise da chi aveva giocato di meno o era entrato dalla panchina; questo è lo spirito del gruppo. È normale che chi gioca meno o chi non giocherà domani non ci rimanga bene, nella riunione di domani chiederò scusa preventivamente ma non posso far giocare tutti: devo sceglierne undici, poi fare i cinque cambi. Ci sono comunque altre quattro partite, tutti avranno la possibilità di giocare dall'inizio. Mi piace il termine "valutazione": intorno all'allenatore c'è uno staff per il confronto quotidiano, magari anche la sera a cena. È giusto che ci si confronti e si condividano le scelte; quando hai la rosa ampia puoi ragionare in funzione dell'avversario e della condizione dei giocatori, valutando chi ti può dare qualcosa a partita in corso. Quando hai tanti diffidati tutti insieme c'è da ragionare a 360 gradi».

In conclusione, qualche notizia sull'infermeria e sugli indisponibili per domani: «In questo momento, per un motivo o per un altro, abbiamo dei problemi. Botta domani non ci sarà, purtroppo non lo possiamo considerare da un po' di tempo e quando l'abbiamo fatto non era al 100%. Qualcuno sta recuperando, c'è ancora un allenamento e cercherò di mettere in campo chi è nelle condizioni migliori e se ne avrò bisogno utilizzerò anche quelli che stanno recuperando ma non sono al top. Il campionato non finisce domani, non posso mettere a rischio di stare fermi alcuni giocatori».
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