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Turismo

Turismo in Puglia, agosto chiude con un flop di stranieri

Secondo una indagine di Coldiretti ne mancano all'appello quest'anno causa Covid 1,2 milioni

Mancano all'appello 1,2 milioni di viaggiatori stranieri che lo scorso anno avevano pernottato in Puglia ad agosto.
E' quanto emerge dal bilancio della Coldiretti sull'impatto della chiusura delle frontiere e sui vincoli posti al turismo dall'estero resi necessari per affrontate l'emergenza coronavirus.

L'assenza di stranieri in vacanza in Puglia pesa sull'ospitalità turistica nelle mete piu' gettonate che risentono notevolmente della loro mancanza anche perché – sottolinea la Coldiretti – i turisti dall'estero da paesi come gli Stati Uniti e la Cina hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa.

"I turisti statunitensi destinano un budget importante alle loro vacanze e affiancano il soggiorno all'acquisto dei prodotti di qualità pugliesi, a partire proprio dall'olio extravergine di oliva, con un effetto negativo anche sulle esportazioni, con un calo del fatturato per le aziende di oltre il 20% per una fetta di mercato molto importante", denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Le conseguenze si faranno sentire – precisa la Coldiretti – anche dal venir meno della leva positiva del turismo sulle esportazioni agroalimentari nazionali con i turisti che al ritorno in patria cercano sugli scaffali i prodotti gustati durante il viaggio.

"I viaggiatori provenienti dagli Usa sono i turisti extracomunitari più affezionati alla Puglia delle masserie e dell'ospitale rurale – aggiunge il presidente Muraglia - perché affiancano ai pranzi e ai pernotti le attività di didattica, di raccolta e di degustazione. Una perdita importante che si somma a quelle dei viaggiatori provenienti dalla Russia che sono stati in costante crescita negli ultimi anni. Spariti anche gli inglesi dalla Puglia, mentre una presenza molto risicata è arrivata da Germania, Olanda, Belgio e Svizzera".

Rilevante – sostiene la Coldiretti – è l'impatto dal punto di vista economico ed occupazionale sul sistema turistico nazionale per le mancate spese di alloggio, trasporti, divertimenti, shopping e alimentazione. L'emergenza Covid – spiega la Coldiretti – fa crollare del 30% la spesa turistica per la tavola nel 2020 a causa dell'assenza dei vacanzieri stranieri e della ridotta disponibilità economica di quelli italiani colpiti dalla crisi con drammatici effetti sulla ristorazione e sull'intera filiera agroalimentare.

"Il boom di presenze di turisti italiani negli agriturismi esclusivamente ad agosto non può in alcun modo compensare le perdite subite dalle 876 strutture attive in Puglia nel 2020. A fronte dei 4,2 milioni di arrivi di turisti nel 2019 e 1,2 milioni di arrivi dall'estero, è evidente la perdita secca subita nel 2020 dalle masserie della Puglia per la chiusura delle frontiere che hanno praticamente azzerato gli arrivi di turisti stranieri e annullato le prenotazioni di italiani e del turismo di prossimità fino a giugno. E l'autunno si prospetta altrettanto negativo", dichiara Filippo De Miccolis Angelini, presidente di Terranotra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti. "Va immediatamente attivata almeno la misura 21 del PSR per l'agriturismo – insiste il presidente De Miccolis - percorso già ben definito a livello nazionale che la Regione Puglia deve semplicemente declinare a beneficio dei nostri imprenditori".

Agriturismi e fattorie didattiche sono forse i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza fuori dalle mura domestiche – aggiunge Coldiretti Puglia - anche in questo momento di grande incertezza per l'innalzamento della curva dei contagi registrata ad agosto.

Dall'agri-campeggio all'agri-relax, dalla semplicità dell'accoglienza rurale ai buffet con i prodotti dell'orto, alle passeggiate ritempranti nella natura, sono alla base del gradimento in crescita dei turisti rispetto al paesaggio e all'enogastronomia. Dal pranzo sul plaid con i piedi sull'erba, all'agri-aperitivo a bordo piscina o tra i filari fino all'agripilates, ma c'è anche chi si è attrezzato per ospitare i commensali sulle balle di fieno e ha organizzato cene romantiche tra i vigneti e gli oliveti, tra le diverse proposte per l'estate 2020 segnata dall'emergenza coronavirus che - conclude Coldiretti - spinge verso il turismo di prossimità con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne, accoglienza rurale che va tutelata e sostenuta ai tempi del Covid.
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