avvio lavori ambulatorio solidale san girolamo
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Servizi sociali

San Girolamo, la villa confiscata alla mafia si trasforma in un ambulatorio solidale

Questa mattina partiti i lavori di conversione della struttura destinata al consorzio Beata Chiara. Lacoppola: «Amministrazione non rinuncia alla sua presenza istituzionale»

Da dimora delle famiglie criminali ad ambulatorio solidale. Sono iniziati questa mattina le operazioni di demolizione del muro d'accesso a un villino confiscato alla criminalità organizzata, su lungomare di Bari IX Maggio 62, a San Girolamo, e destinato dal Consorzio Beata Chiara alla realizzazione di una struttura medica a servizio degli abitanti del quartiere e non solo.

Il consorzio, infatti, si è aggiudicato un bando del Comune di Bari per la concessione del bene confiscato con il progetto "Piccola Casa Aut", che prevede la realizzazione di un ambulatorio solidale che erogherà visite specialistiche gratuite per persone in condizioni di disagio socio-economico e di un centro servizi per le famiglie. Il villino, dopo il sequestro e la confisca, era stato occupato abusivamente: per questo motivo porte e finestre erano state murate. Tra coloro che hanno partecipato agli interventi di demolizione assieme alla comunità locale, i ragazzi che stanno partecipando al campo tematico "E!state Liberi!" sui beni confiscati, organizzato a Bari da Libera - Associazione, nomi e numeri contro le mafie.
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«Oggi sono molto lieto di essere qui con voi - ha detto l'assessore al Patrimonio Vito Lacoppola - in occasione dell'avvio dei lavori di ristrutturazione di questo bene dato recentemente in concessione dal Comune al Consorzio Beata Chiara, a pochi passi dal waterfront di San Girolamo e dalla comunità Chiccolino, anch'essa ospitata in un bene confiscato, che proprio ieri ha ripreso le sue attività con i ragazzi. Perché queste tre esperienze testimoniano la capacità di reazione e programmazione di una città che opera i suoi cambiamenti in aperta opposizione a "un destino quasi già scritto" ad esempio per un quartiere come questo, storicamente segnato da una forte presenza criminale. Nonostante le difficoltà, l'amministrazione non ha mai rinunciato ad esercitare la sua presenza istituzionale. E attraverso l'ARCA e i servizi di welfare, d'accordo con le forze dell'ordine, la questura, la prefettura e la magistratura, ha iniziato un percorso di sovversione di questo ciclo, provando a riflettere sul quartiere attraverso un approccio integrato che potesse indicare una strada diversa per i residenti. Così sono nati gli investimenti sull'edilizia sociale, l'esperienza straordinaria della Comunità Chiccolino, il centro famiglie, a breve sarà aperta una delle 11 biblioteche di quartiere previste nel piano Community Library, ed è stata avviata l'esperienza di Reti Civiche Urbane».

«Il caso di San Girolamo - ha continuato Lacoppola - propone uno scenario di cambiamento in cui la componente fisica della trasformazione urbana ben si integra e si concilia con quella sociale e culturale, operando inevitabilmente un cambiamento anche nella testa delle persone, nel tessuto di legalità, nelle reti territoriali di cooperazione che rappresentano la vera e propria forza di questo quartiere. Il Comune di Bari crede fortemente nelle politiche di antimafia sociale e ogni intervento di recupero di un bene confiscato ci rafforza nella convinzione che il riuso sociale dei beni confiscati può realmente generare un impatto non solo simbolico sul tema della legalità, specie per le nuove generazioni. Per questo nei prossimi giorni, d'intesa con il sindaco Decaro, mi recherò in Prefettura per chiedere ufficialmente lo sblocco della consegna dei beni confiscati già inventariati dalla Prefettura, il cui trasferimento al Comune era stato bloccato dal precedente governo».

«Oggi abbattiamo un altro muro in un altro luogo che finalmente si apre alla comunità e che si aggiunge al nuovo centro diurno comunale Chiccolino, che proprio ieri abbiamo restituito ai giovani e ai residenti di San Girolamo - ha dichiarato Francesca Bottalico, assessore al Welfare. In questo spazio si lavorerà per la prevenzione e la cura delle persone più fragili della città, un segnale di speranza e, insieme, la dimostrazione concreta dell'efficienza del lavoro di rete tra il settore pubblico, i privati, le istituzioni, il mondo del volontariato e del privato-sociale e le forze dell'ordine. Oltre a costituire un punto di riferimento a tutela della salute dei cittadini, il nuovo centro che sorgerà in questo immobile metterà in evidenza ancora una volta il protagonismo della comunità, offrendo intereventi e servizi a sostegno di tante persone in difficoltà».

All'avvio dei lavori di ristrutturazione dell'immobile sono intervenuti anche il sostituto procuratore antimafia Simona Filoni, la dirigente del settore Antimafia sociale della Regione Puglia Annatonia Margiotta, il presidente di Libera Puglia Mario Dabbicco e don Angelo Cassano del presidio barese di Libera.



  • Quartiere San Girolamo
  • Francesca Bottalico
  • vito lacoppola
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