
Cronaca
Ragazza ferita per errore in un agguato, recuperati sei bossoli
Sta bene ed è stata dimessa dopo le cure. La lite fra due bande è iniziata in un locale di via della Repubblica
Bari - domenica 13 luglio 2025
23.43
Una lite in un locale di via della Repubblica e in risposta, un inseguimento tra due gruppi e una sparatoria. Che soltanto per caso non è finita in tragedia. È caccia a due bande - in sella a delle moto - a Bari, a due giorni dal ferimento di una 20enne del posto colpita per errore alla spalla sinistra da un colpo d'arma da fuoco.
Gli investigatori, diretti dal pubblico ministero della Procura della Repubblica del capoluogo pugliese, Lanfranco Marazia, che stanno continuando ad esaminare i filmati delle telecamere di videosorveglianza di viale Unità d'Italia (nei pressi del civico 48), stanno cercando di dare un volto e un nome a colui che nella notte tra venerdì e sabato, alle ore 03.25, ha sparato sei colpi di pistola da una moto, colpendo la giovane, portata al Policlinico e dimessa con una prognosi di 15 giorni.
Gli inquirenti, che hanno sequestrato sei bossoli, tutti dello stesso calibro, non escludono alcuna pista. Si sta cercando di stabilire se quanto accaduto, preceduto qualche minuto prima da un litigio in un locale di via della Repubblica, possa essere collegato ad una vendetta tra giovani esponenti dei clan o se il movente della sparatoria possa essere legato a una lite finita a colpi di pistola. Una cosa sembra consolidarsi ed è legata alla sempre più frequente circolazione d'armi in città.
Per le giovani leve provenienti da famiglie vicine agli ambienti della malavita organizzata cittadina, fanno sapere fonti investigative ben informate, girare con una pistola addosso è diventato uno status symbol che sta a rappresentare il potere essere in grado di gestire improvvise situazioni che si possono venire a creare.
Gli investigatori, diretti dal pubblico ministero della Procura della Repubblica del capoluogo pugliese, Lanfranco Marazia, che stanno continuando ad esaminare i filmati delle telecamere di videosorveglianza di viale Unità d'Italia (nei pressi del civico 48), stanno cercando di dare un volto e un nome a colui che nella notte tra venerdì e sabato, alle ore 03.25, ha sparato sei colpi di pistola da una moto, colpendo la giovane, portata al Policlinico e dimessa con una prognosi di 15 giorni.
Gli inquirenti, che hanno sequestrato sei bossoli, tutti dello stesso calibro, non escludono alcuna pista. Si sta cercando di stabilire se quanto accaduto, preceduto qualche minuto prima da un litigio in un locale di via della Repubblica, possa essere collegato ad una vendetta tra giovani esponenti dei clan o se il movente della sparatoria possa essere legato a una lite finita a colpi di pistola. Una cosa sembra consolidarsi ed è legata alla sempre più frequente circolazione d'armi in città.
Per le giovani leve provenienti da famiglie vicine agli ambienti della malavita organizzata cittadina, fanno sapere fonti investigative ben informate, girare con una pistola addosso è diventato uno status symbol che sta a rappresentare il potere essere in grado di gestire improvvise situazioni che si possono venire a creare.