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Cronaca
«Quattro i clan principali a Bari, quello degli Strisciuglio è tra i più attivi»
La relazione della Direzione Investigativa Antimafia: a Bari non si ferma l'espansione dei quattro gruppi criminali egemoni
Bari - mercoledì 28 maggio 2025
10.01
«Il panorama della città di Bari è caratterizzato dalla presenza della camorra barese articolata su ben quattro clan egemoni sul territorio del capoluogo pugliese: i Capriati, gli Strisciuglio, i Parisi-Palermiti ed i Diomede-Mercante». Lo scrive la Direzione Investigativa Antimafia nella relazione sulla attività eseguita nel 2024.
Gli inquirenti evidenziano come tra i quattro clan principali della città di Bari, quello degli Strisciuglio «è al momento tra i più attivi» in città e «conta su un numero elevato di affiliati nell'ambito della vasta criminalità organizzata barese, con i suoi capi storici saldamente al comando nonostante da anni reclusi in carcere». La Federazione Strisciuglio, sempre secondo la Dia, «per il tramite dei suoi fedelissimi» è «di fatto egemone in molti quartieri e zone della città e del suo hinterland.
Il grado di autonomia tra i vari gruppi è il frutto anche di frequenti tensioni interne». Gli interessi del clan mafioso «sono molteplici» e riguardano anche «il settore della raccolta, trasporto, stoccaggio e lo smaltimento di metalli e di altro genere di rifiuti». Il clan, come emerso da "Codice interno", avrebbe (alla pari dei Parisi-Palermiti) «partecipato ad accordi politico-mafiosi in cambio di utilità», anche «con il coinvolgimento, in passate tornate elettorali, di frange del tifo organizzato».
Il clan Strisciuglio, egemone a Carbonara, Carbonara 2, Ceglie del Campo, Libertà, Stanic, San Paolo, Palese,Santo Spirito-Catino-San Pio ed inoltre con influenza su Fesca e San Cataldo, contende i territori della città vecchia con «il clan rivale» dei Capriati. Quest'ultimo, dedito prioritariamente al traffico di stupefacenti, alle estorsioni e al gioco d'azzardo, «è radicato nel borgo antico della città e per tramite dei suoi referenti e reggenti è fortemente ramificato a Fesca e San Cataldo».
Il clan Parisi-Palermiti, «sempre ben saldo nella sua roccaforte originaria di Japigia, si caratterizza per la sua struttura piramidale» e «per tramite di suoi gruppi subordinati, opera anche a Madonnella e Carrassi ed in altri comuni della città metropolitana». Le attività delittuose spaziano «dalle estorsioni all'usura, dal traffico di stupefacenti al contrabbando di gasolio, dal riciclaggio alla gestione del gioco d'azzardo per arrivare anche allo scambio elettorale politico mafioso». Il clan Diomede-Mercante, «federato dei Capriati», è infine «particolarmente attivo nel traffico di stupefacenti e nelle estorsioni evidenziando recentemente un interesse all'infiltrazione di aziende operanti nel settore delle forniture di beni e servizi». La componente Diomede, dedita principalmente allo spaccio di droga, risulta attiva a Poggiofranco, Picone, Carrassi e San Pasquale, mentre i Mercante hanno come principali basi di riferimento Libertà e San Paolo.
Gli inquirenti evidenziano come tra i quattro clan principali della città di Bari, quello degli Strisciuglio «è al momento tra i più attivi» in città e «conta su un numero elevato di affiliati nell'ambito della vasta criminalità organizzata barese, con i suoi capi storici saldamente al comando nonostante da anni reclusi in carcere». La Federazione Strisciuglio, sempre secondo la Dia, «per il tramite dei suoi fedelissimi» è «di fatto egemone in molti quartieri e zone della città e del suo hinterland.
Il grado di autonomia tra i vari gruppi è il frutto anche di frequenti tensioni interne». Gli interessi del clan mafioso «sono molteplici» e riguardano anche «il settore della raccolta, trasporto, stoccaggio e lo smaltimento di metalli e di altro genere di rifiuti». Il clan, come emerso da "Codice interno", avrebbe (alla pari dei Parisi-Palermiti) «partecipato ad accordi politico-mafiosi in cambio di utilità», anche «con il coinvolgimento, in passate tornate elettorali, di frange del tifo organizzato».
Il clan Strisciuglio, egemone a Carbonara, Carbonara 2, Ceglie del Campo, Libertà, Stanic, San Paolo, Palese,Santo Spirito-Catino-San Pio ed inoltre con influenza su Fesca e San Cataldo, contende i territori della città vecchia con «il clan rivale» dei Capriati. Quest'ultimo, dedito prioritariamente al traffico di stupefacenti, alle estorsioni e al gioco d'azzardo, «è radicato nel borgo antico della città e per tramite dei suoi referenti e reggenti è fortemente ramificato a Fesca e San Cataldo».
Il clan Parisi-Palermiti, «sempre ben saldo nella sua roccaforte originaria di Japigia, si caratterizza per la sua struttura piramidale» e «per tramite di suoi gruppi subordinati, opera anche a Madonnella e Carrassi ed in altri comuni della città metropolitana». Le attività delittuose spaziano «dalle estorsioni all'usura, dal traffico di stupefacenti al contrabbando di gasolio, dal riciclaggio alla gestione del gioco d'azzardo per arrivare anche allo scambio elettorale politico mafioso». Il clan Diomede-Mercante, «federato dei Capriati», è infine «particolarmente attivo nel traffico di stupefacenti e nelle estorsioni evidenziando recentemente un interesse all'infiltrazione di aziende operanti nel settore delle forniture di beni e servizi». La componente Diomede, dedita principalmente allo spaccio di droga, risulta attiva a Poggiofranco, Picone, Carrassi e San Pasquale, mentre i Mercante hanno come principali basi di riferimento Libertà e San Paolo.