
Politica
No della Fiera del Levante a Israele, FdI: "Ente come megafono politico con i soldi dei cittadini"
La nota del coordinatore cittadino Antonella Lella sul caso del giorno a Bari
Bari - lunedì 18 agosto 2025
10.57 Comunicato Stampa
Di seguito il comunicato del coordinatore cittadino di Fratelli d'Italia, Antonella Lella, sulla decisione della Fiera di escludere lo stato di Israele.
"Il presidente della Fiera del Levante ha gettato la maschera e ha ufficializzato la sua visione politica trasformando l'ente che presiede, e che lo paga con i soldi di tutti i cittadini, nel megafono di una parte politica che preferisce sparare nel mucchio in nome di una ideologia piuttosto confusa".
"Negare la partecipazione di Israele alla prossima Fiera del Levante, in "linea rossa" con il Comune guidato da un sindaco attento alla politica estera ma molto meno ai problemi della città, rischia di rafforzare la politica di una organizzazione terroristica come Hamas, che continua ad avere il potere su una comunità – il popolo palestinese - a digiuno di elezioni da un ventennio in barba a ogni regola democratica".
"Tali comportamenti accentuano le divisioni e vanificano ogni sforzo teso a favorire il delicato processo di pace".
"Purtroppo comprendere tutto questo richiede studio e conoscenza che probabilmente scarseggiano: meglio issare una una bandiera o negare una partecipazione a un evento, pur di conquistare qualche like "sinistro" o titolo sui giornali o, peggio ancora, accontentare il potente di turno che tiene calda la poltrona".
"Il presidente della Fiera del Levante ha gettato la maschera e ha ufficializzato la sua visione politica trasformando l'ente che presiede, e che lo paga con i soldi di tutti i cittadini, nel megafono di una parte politica che preferisce sparare nel mucchio in nome di una ideologia piuttosto confusa".
"Negare la partecipazione di Israele alla prossima Fiera del Levante, in "linea rossa" con il Comune guidato da un sindaco attento alla politica estera ma molto meno ai problemi della città, rischia di rafforzare la politica di una organizzazione terroristica come Hamas, che continua ad avere il potere su una comunità – il popolo palestinese - a digiuno di elezioni da un ventennio in barba a ogni regola democratica".
"Tali comportamenti accentuano le divisioni e vanificano ogni sforzo teso a favorire il delicato processo di pace".
"Purtroppo comprendere tutto questo richiede studio e conoscenza che probabilmente scarseggiano: meglio issare una una bandiera o negare una partecipazione a un evento, pur di conquistare qualche like "sinistro" o titolo sui giornali o, peggio ancora, accontentare il potente di turno che tiene calda la poltrona".


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