
Politica
Leccese scrive a Salvini su nodo ferroviario Bari Nord: Carrieri sbotta
Dura nota del commissario metropolitano della Lega
Bari - domenica 19 ottobre 2025
11.47
«Quasi tutti i media riportano un (altro) appello pubblico e una lettera del Sindaco di Bari al Ministro Salvini. Dopo aver (un mese fa) polemizzato sugli organi di stampa direttamente con Salvini per il costo dei biglietti aerei per Roma, oggi il Sindaco "incalza" pubblicamente ed espressamente Salvini, per sollecitare il ripristino dei finanziamenti per il cosiddetto Nodo Ferroviario Bari Nord».
Inizia così una nota del commissario metropolitano della Lega, Giuseppe Carrieri, che polemizza con il primo cittadino.
«Segnaliamo al Sindaco - scrive Carrieri - di veicolare queste richieste istituzionali in un modo più sobrio e riservato. Se effettivamente si ha a cuore la tematica che si chiede di risolvere. Se, invece, la finalità è solo quella di "additare" mediaticamente e periodicamente il Ministro Salvini come "nemico del Sud", diciamo ai Pugliesi che sono e saranno gli atti ministeriali (i fatti e non le parole) a smentire il Sindaco di Bari.
Al quale - conclude l'esponente leghista - peraltro, sommessamente ricordiamo, che siamo in periodo di "par condicio" nel quale vige (per legge) il divieto di comunicazione istituzionale e nel quale l'impersonalità e l'indispensabilità dell'attività comunicativa è requisito essenziale».
Inizia così una nota del commissario metropolitano della Lega, Giuseppe Carrieri, che polemizza con il primo cittadino.
«Segnaliamo al Sindaco - scrive Carrieri - di veicolare queste richieste istituzionali in un modo più sobrio e riservato. Se effettivamente si ha a cuore la tematica che si chiede di risolvere. Se, invece, la finalità è solo quella di "additare" mediaticamente e periodicamente il Ministro Salvini come "nemico del Sud", diciamo ai Pugliesi che sono e saranno gli atti ministeriali (i fatti e non le parole) a smentire il Sindaco di Bari.
Al quale - conclude l'esponente leghista - peraltro, sommessamente ricordiamo, che siamo in periodo di "par condicio" nel quale vige (per legge) il divieto di comunicazione istituzionale e nel quale l'impersonalità e l'indispensabilità dell'attività comunicativa è requisito essenziale».


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