La doppia vita di Piazza Cesare Battisti
La doppia vita di Piazza Cesare Battisti
Vita di città

La doppia vita di piazza Cesare Battisti

Di giorno luogo di cultura e festeggiamenti e di notte terra di nessuno

Giovani matricole che stanno per intraprendere l'università, mamme che corrono per accompagnare i figli a scuola, botti e canzoni per festeggiare il traguardo della laurea. Poi, dalle 18, tutto questo scompare e una delle piazze più frequentate di Bari, piazza Cesare Battisti, si trasforma diventando un luogo buio e di degrado che ospita senza fissa dimora e alcolizzati.

"Mi capita raramente di frequentare questa piazza di sera – racconta Paola - perché sono una studentessa pendolare. Però quando qualche volta mi è capitato di intrattenermi un po' di più con gli amici devo ammettere che ho avuto paura e sono stata sempre vicino a loro. Mi ricordo che una sera, mentre io e i miei amici stavamo andando a prendere la macchina, siamo stati fermati da un signore ubriaco che non voleva lasciarci oltrepassare la piazza. Sono passati anni ma lo ricordo ancora. È stato orribile".

Studenti e residenti lamentano, ormai da anni, il problema della poca illuminazione e della mancanza di controlli o di presidi militari come avveniva in passato. La piazza non è sicura di notte e anche il rientro a casa dopo una giornata di lavoro è pericoloso. Non ci sono regole e chiunque, ubriaco o spacciatore, ti può fermare con un pretesto mettendoti a disagio.

"Sono un ex studente universitario e posso dire che negli anni ho visto cambiare questa piazza in meglio e in peggio – spiega Silvio - Da luogo esclusivamente di spaccio, quella che era fino a qualche decennio fa, fino ad oggi dove si percepiscono dei piccoli miglioramenti ma c'è tanto ancora da fare a partire dal decoro urbano e dalle luci quasi inesistenti".
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La pulizia, oltre alla sicurezza e all'esigenza di una maggiore illuminazione, è uno dei problemi più volte sottolineato all'amministrazione comunale dai cittadini. Una piazza che costeggia le università baresi non può essere sporca e trascurata eppure ovunque si volga lo sguardo è piena di coriandoli, immondizia, bottiglie di vetro e resti di carte e cibo. Questi residui deturpano il paesaggio e devastano il verde del parchetto adibito per i giochi dei bambini.

"La pulizia non esiste - lamentano alcune associazioni studentesche - ma questo, aggiungono, non dipende solo dalle persone. Il problema è che quando ci sono le lauree i cittadini non hanno abbastanza bidoni capienti per buttare i cilindri spara-coriandoli, bottiglie e residui di cibo. Non si tratta solo di inciviltà ma anche di mancanza di bidoni appositi per raccogliere i rifiuti".

Dall'immondizia al buio fino alla questione della sicurezza per i più piccoli. Sono tante le lamentele e molte di queste provengono da genitori, imprenditori locali e residenti.

"Sono una residente di questa zona da ormai 10 anni e devo dire che la mia percezione riguardo piazza Cesare Battisti è cambiata nel tempo – sottolinea Alessia - Quando mi sono trasferita qui ero felice di portare i miei bambini a giocare giù in piazza, poi ho cambiato idea perché all'imbrunire è diventato un luogo davvero pericoloso. C'è poca illuminazione e pure a intermittenza, per non parlare delle bottiglie rotte con cui i bambini possono ferirsi. Non lo ritengo un luogo sicuro per i miei figli".

Piazza Cesare Battisti sembra ritrovarsi rinchiusa in quella che è stata definita la "Teoria delle finestre rotte". Uno studio secondo cui il disordine urbano e il vandalismo hanno la capacità di generare criminalità aggiuntiva e comportamenti anti-sociali. In sintesi la presenza in un luogo di una finestra rotta, da cui il nome della teoria criminologica, potrebbe generare a sua volta fenomeni di emulazione dando così inizio a una spirale di degrado urbano e sociale.

Nonostante la teoria e il degrado crescente è bene ricordare che nel tempo sono stati fatti tanti passi in avanti ma bisognerà ancora attendere per poter parlare davvero di decoro urbano e di una piazza sicura.
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