
Scuola e Lavoro
Fondo per educazione istruzione 0-6 anni, al Comune di Bari vanno 400mila euro
Un budget regionale da oltre 18 milioni ripartito fra tutte le città della Puglia. Leo: «Criteri condivisi con Anci e sindacati»
Bari - sabato 1 agosto 2020
Comunicato Stampa
La giunta regionale ha approvato il riparto del Fondo per l'attuazione del Sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita ai sei anni, rafforzando per il 2020 la visione strategica e incrementale avviata nelle annualità precedenti. Per il Comune di Bari sono stati stanziati 446mila euro (in allegato la tabella completa).
Il sistema prevede l'erogazione di circa 4,5 milioni di euro per i servizi educativi da 0 a 3 anni, in particolare asili nido pubblici a gestione pubblica e sezioni primavera sia pubbliche che private, e ulteriori 4,5 milioni di euro a favore di scuole dell'infanzia paritarie, comunali e private convenzionate, a copertura della popolazione target dei minori da 3 a 6 anni. A tale stanziamento si aggiunge quello di altri 9,5 milioni di euro volti a finanziare gli interventi che mirano a consolidare un'offerta educativa di qualità, sia in termini di ampliamento del numero di posti disponibili sia in termini adeguamento, riqualificazione, manutenzione e ristrutturazione degli ambienti per l'apprendimento.
I comuni beneficiari, entro la soglia di 200mila euro, potranno cantierizzare in tempi rapidi lavori edili per il miglioramento di immobili di proprietà pubblica destinati ad asili nido o scuole dell'infanzia, riqualificare gli arredi interni ed esterni di servizi educativi e scuole dell'infanzia; ovvero, in base agli altri criteri, potranno affidare la progettazione definitiva/esecutiva di interventi presentati a livello di studio di fattibilità, potranno effettuare le prove di vulnerabilità sismica e, in due casi (Comuni di Galatone e Castellaneta), potranno effettuare i lavori di ristrutturazione straordinaria di scuole dell'infanzia comunali, i cui progetti erano già presenti nel Piano triennale regionale di edilizia scolastica 2018-2020. Anche per il finanziamento delle progettazioni sono stati valorizzati gli interventi già presenti nel Piano triennale regionale di edilizia scolastica 2018-2020 a conferma del fatto che Regione Puglia intende, non solo integrare il percorso pedagogico da 0 a 6 anni, ma anche i sistemi di finanziamento offerti dalla pianificazione strategica regionale.
«L'impegno dell'amministrazione regionale mira a innescare, attraverso gli interventi di supporto al sistema "zerosei", una serie di effetti indiretti quali: il benessere familiare, l'innalzamento del livello di fiducia verso il sistema di offerta educativa e di istruzione regionale dedicato ai minori da zero a sei anni, la prevenzione e il contrasto della dispersione educativa, l'incremento dell'occupabilità femminile, l'ottimizzazione dei tempi e degli spazi delle città, la migliore conciliazione possibile tra vita personale, familiare e professionale, la parità delle opportunità educative per tutte le bambine e i bambini, l'incremento demografico», ha concluso Leo.
«Sono stati ripartiti tra i comuni pugliesi 18.566.348,79 euro, vale a dire due milioni di euro in più rispetto alle risorse assegnate dal Ministero dell'Istruzione alla Puglia nel 2019. I criteri sulla base dei quali è stato effettuato il riparto sono stati condivisi, oltre che con Anci Puglia, anche con le rappresentanze regionali delle organizzazioni sindacali, delle associazioni di categoria e del terzo settore interessate, nell'ottica di consolidare un metodo partecipativo e una visione condivisa dei servizi per minori da zero a sei anni, strutturando interventi in linea con i bisogni dichiarati dai Comuni e con le spese ammissibili», ha dichiarato l'assessore regionale all'Istruzione, Formazione e Lavoro, Sebastiano Leo.Il sistema prevede l'erogazione di circa 4,5 milioni di euro per i servizi educativi da 0 a 3 anni, in particolare asili nido pubblici a gestione pubblica e sezioni primavera sia pubbliche che private, e ulteriori 4,5 milioni di euro a favore di scuole dell'infanzia paritarie, comunali e private convenzionate, a copertura della popolazione target dei minori da 3 a 6 anni. A tale stanziamento si aggiunge quello di altri 9,5 milioni di euro volti a finanziare gli interventi che mirano a consolidare un'offerta educativa di qualità, sia in termini di ampliamento del numero di posti disponibili sia in termini adeguamento, riqualificazione, manutenzione e ristrutturazione degli ambienti per l'apprendimento.
I comuni beneficiari, entro la soglia di 200mila euro, potranno cantierizzare in tempi rapidi lavori edili per il miglioramento di immobili di proprietà pubblica destinati ad asili nido o scuole dell'infanzia, riqualificare gli arredi interni ed esterni di servizi educativi e scuole dell'infanzia; ovvero, in base agli altri criteri, potranno affidare la progettazione definitiva/esecutiva di interventi presentati a livello di studio di fattibilità, potranno effettuare le prove di vulnerabilità sismica e, in due casi (Comuni di Galatone e Castellaneta), potranno effettuare i lavori di ristrutturazione straordinaria di scuole dell'infanzia comunali, i cui progetti erano già presenti nel Piano triennale regionale di edilizia scolastica 2018-2020. Anche per il finanziamento delle progettazioni sono stati valorizzati gli interventi già presenti nel Piano triennale regionale di edilizia scolastica 2018-2020 a conferma del fatto che Regione Puglia intende, non solo integrare il percorso pedagogico da 0 a 6 anni, ma anche i sistemi di finanziamento offerti dalla pianificazione strategica regionale.
«L'impegno dell'amministrazione regionale mira a innescare, attraverso gli interventi di supporto al sistema "zerosei", una serie di effetti indiretti quali: il benessere familiare, l'innalzamento del livello di fiducia verso il sistema di offerta educativa e di istruzione regionale dedicato ai minori da zero a sei anni, la prevenzione e il contrasto della dispersione educativa, l'incremento dell'occupabilità femminile, l'ottimizzazione dei tempi e degli spazi delle città, la migliore conciliazione possibile tra vita personale, familiare e professionale, la parità delle opportunità educative per tutte le bambine e i bambini, l'incremento demografico», ha concluso Leo.