Estorsione ai danni del parroco di San Ferdinando
Estorsione ai danni del parroco di San Ferdinando
Cronaca

Estorsioni al parroco di San Ferdinando, condannato un cittadino tunisino

«Sono dell’Isis faccio saltare la chiesa». Ma don Pasquale denunciò l’estorsione e lo fece arrestare

Per diversi anni si sarebbe reso autore di estorsioni ai danni del parroco e dei fedeli della chiesa di San Ferdinando, in via Sparano a Bari, sotto la minaccia di far saltare in aria l'edificio liturgico, millantando un'appartenenza all'Isis. Un racket che è andato avanti fino a quando il prete, esasperato, ha deciso di denunciare tutto e farlo arrestare.

È stato condannato a 3 anni e 6 mesi di reclusione Amine Chergui, 31enne tunisino imputato per estorsione continuata e aggravata nel processo che ha l'ha visto sottoposto a giudizio nell'aula bunker diBitonto, dove si è concluso il primo grado del procedimento a suo carico. Secondo l'accusa, dal 2014 e fino a dicembre 2017 era riuscito ad estorcere piccole somme di denaro di poche decine di euro minacciando il parroco, il bitontino don Pasquale Muschitiello, ma anche il sacrista e i parrocchiani vantandosi di presunte amicizie con i terroristi. «La prossima volta verrò con un coltello e vi ucciderò tutti. Farò saltare in aria la chiesa con i miei amici dell'Isis», avrebbe detto per rendere più concrete le minacce. Fino all'ultima più consistente richiesta di 250 euro del 21 dicembre scorso, che ha convinto il prete a far intervenire i Carabinieri.

Il pm che ha coordinato le indagini, Giuseppe Dentamaro, aveva chiesto la condanna a 8 anni di reclusione. La sentenza di condanna è stata emessa al termine di un processo celebrato con rito abbreviato.
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