Michele Emiliano
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Attualità

Emiliano a Venezia per l'inaugurazione del Festival “L’Italia delle Regioni”

Il Governatore pugliese: «Nel Mezzogiorno si giocano alcune sfide decisive per transizione ecologica, digitalizzazione, rigenerazione urbana, inclusione sociale»

Il presidente della Regione Puglia e vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Michele Emiliano, è intervenuto nella giornata odierna a Venezia alla cerimonia di apertura quarta edizione del Festival "L'Italia delle Regioni", manifestazione promossa dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome in collaborazione con la Regione Veneto, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

"Signor Presidente della Repubblica, nel rivolgerle il più sentito ringraziamento per la sua presenza al Festival delle Regioni, desidero rinnovarle l'affetto che lei conosce, la stima che non può forse neanche immaginare nella sua umiltà, di tutti coloro che guardano a lei come un saldo riferimento morale del Paese, come al garante di un rapporto fecondo tra istituzioni e cittadini come al custode dell'unità nazionale e dei valori fondanti della nostra Costituzione. Saluto e ringrazio Massimiliano Fedriga, Luca Zaia e i Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome, il Sindaco, le autorità civili e militari, tutte le cittadine e i cittadini che ci stanno seguendo" ha esordito il presidente Emiliano, che si è poi soffermato sul legame privilegiato tra Bari e Venezia: "La Repubblica di Venezia, la Serenissima, era molto legata alla Puglia e voglio ricordare che a Bari c'era una festa molto bella, si chiamava la Vidua Vidua, che significa 'vedila vedila', in ricordo del grido dei baresi quando videro arrivare la flotta veneziana a liberare la città degli Ottomani. Quando siamo uniti e collaboriamo siamo spesso imbattibili, e se la Puglia è rimasta una Regione di marinai noi lo dobbiamo al contributo della Repubblica di Venezia. Qualche anno fa il Presidente Zaia mi invitò alle celebrazioni per l'anniversario della Prima Guerra Mondiale e fui accompagnato da una sua assessora, Elena Donazzan, sul Monte Grappa. Avevo sentito raccontare da mio nonno, pugliese di Gioia del Colle, come era fatto il Monte Grappa e come era la strada che consentiva di portare le munizioni fino all'interno del monte. Mentre facevamo quella strada, vidi il ponte San Lorenzo vicino Bassano del Grappa, il punto di massima penetrazione degli austriaci dopo la disfatta di Caporetto. E l'assessora Donazzan mi fece presente che, a un prezzo altissimo, a fermare l'avanzata degli austriaci a Bassano del Grappa fu la Brigata Bari. Non parlavano neanche italiano, Presidente, ma furono in grado di cogliere una vittoria straordinaria e di completare il disegno risorgimentale. Insieme si vince, e per stare insieme bisogna mantenere la medesima considerazione di sé e degli altri".

Sull'importanza del Festival il presidente della Regione Puglia ha dichiarato: "Oggi celebriamo le Regioni non come entità isolate, ma come parte viva di un grande organismo. Un organismo che cresce insieme e che, pur nelle differenze territoriali e politiche, ha imparato a dialogare, a cooperare, a trovare nella diversità non un ostacolo, ma una ricchezza. Il legame tra noi Presidenti è più forte di quanto si possa immaginare e supera qualsiasi distanza geografica e di schieramento. È un legame fatto di rispetto reciproco, di scambi quotidiani, di esperienze condivise, di sostegno leale, solidale e competente nei momenti del bisogno. È un legame fatto di battaglie comuni, anche accese, ma sempre con un unico obiettivo: servire i nostri territori e servire l'Italia. In questi anni abbiamo vissuto fianco a fianco prove difficili, gli anni della pandemia sono stati una pagina durissima, così come le emergenze da calamità naturali. Ebbene, noi abbiamo sempre potuto contare gli uni sugli altri, anche grazie al ruolo di coordinamento della Conferenza, con uno spirito che davvero mi auguro possa essere coltivato e rafforzato nel tempo. Ho alle spalle l'esperienza di due legislature al governo della mia Regione e ho visto in questi dieci anni la Conferenza delle Regioni accrescere il suo ruolo e il suo contributo. Questo Festival non è solo una celebrazione della ricchezza dei nostri territori: è anche e soprattutto un momento di riflessione sul ruolo fondamentale che le Regioni svolgono nel progresso del nostro Paese. Sono presidi di democrazia, luoghi di partecipazione attiva e consapevole. Nello sviluppo sociale, economico e civile dell'Italia, le Regioni da sempre rappresentano una spinta vitale. Sono un livello istituzionale vicino ai cittadini e, proprio per questo, chiamate ogni giorno a rispondere a bisogni concreti, a tutelare l'ambiente, la salute, la cultura e il lavoro".

Il presidente Emiliano ha sottolineato, inoltre, il ruolo della Regione Puglia: "La Puglia, come tutte le altre Regioni italiane, conosce la forza del radicamento nei valori e nella storia e, al tempo stesso, guarda al domani con visione e responsabilità. Siamo convinti che solo un'Italia che investe nella coesione e nella solidarietà tra le Regioni, possa affrontare con successo le sfide globali. Grazie a questo sistema, Presidente, la Puglia negli ultimi anni è la regione italiana che è cresciuta di più dal punto di vista economico. Lo stesso Presidente Meloni, e la ringrazio per questo, ci ha definito la locomotiva in questo momento dell'economia italiana. Il nostro PIL è cresciuto di 24 miliardi in nove anni e lo abbiamo fatto con un sistema costituzionale nel solco di quanto definito dai padri costituenti e grazie alla Conferenza delle Regioni siamo riusciti anche a superare e a copiare chi era più bravo di noi".

Il presidente si è poi espresso così sul ruolo del Meridione: "Come ci suggerisce il tema scelto per questa nuova edizione del Festival occorre riflettere sul ruolo che le Regioni hanno nel promuovere occupazione di qualità e rispondere ai fabbisogni di nuove competenze del sistema economico e produttivo. Le eccellenze agroalimentari, artigianali, culturali, paesaggistiche, industriali o tecnologiche non sono solo elementi di prestigio: sono motori di economia reale, capaci di creare occupazione qualificata, attrarre investimenti, favorire il turismo sostenibile e rafforzare la coesione sociale. Una Regione che tutela la propria identità, promuovendo l'innovazione come continuità evolutiva della propria storia, è una Regione che costruisce sviluppo duraturo, inclusivo e radicato. Solo così le politiche regionali possono diventare strumenti efficaci di crescita, valorizzando ciò che rende ogni territorio unico e, al tempo stesso, parte integrante della comunità nazionale. Permettetemi di dirlo con orgoglio: il Sud oggi è parte integrante di questo percorso, è una leva strategica per l'intero Paese. È nel Mezzogiorno che si giocano alcune delle sfide decisive di transizione ecologica, digitalizzazione, rigenerazione urbana, inclusione sociale. Abbiamo talenti e imprese che competono nel mondo. E soprattutto cittadini e cittadine che ogni giorno fanno il proprio dovere dando il loro contributo. Perché l'Italia delle eccellenze è fatta soprattutto di comunità che resistono, che innovano, che si prendono cura dei luoghi e delle persone. Ecco il significato profondo di questo Festival: celebrare non solo ciò che funziona, ma anche chi lo fa funzionare".

Il presidente Emiliano, al suo ultimo anno in veste istituzionale al Festival delle Regioni, ha concluso il suo intervento salutando il presidente Mattarella: "La Sua presenza, Signor Presidente, ci ricorda che l'unità della Repubblica è fatta anche della pluralità delle sue anime territoriali. Ed è proprio questa unità nella diversità che oggi vogliamo celebrare e rinnovare. Abbiamo sempre potuto contare sul suo sostegno, Signor Presidente, alle volte bastava uno sguardo per capire se fare un passo avanti un passo indietro o uno di lato, di questi sguardi io La ringrazio di cuore".
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