Il camper del CAPS
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Servizi sociali

Comune di Bari, il bilancio dell'emergenza Covid. Tutti i numeri dell'assistenza ai bisognosi

Circa 2mila le azioni del Pronto intervento sociale, per una rete di oltre 700 volontari impegnati

Il Comune di Bari fa il bilancio dei servizi svolti durante l'emergenza Coronavirus a sostegno delle persone in difficoltà. Dall'inizio dell'emergenza sanitaria il sistema attivato dall'assessorato comunale al Welfare per sostenere le persone in maggiore difficoltà lavora attraverso servizi ordinari, servizi straordinari e progetti sperimentali, servendosi della procedura "Bari Aiuta" e disponendo quotidianamente l'erogazione di diverse misure di sostegno, quali la consegna domiciliare di beni e farmaci, la donazione di beni, il supporto psicologico e l'ascolto sociale (anche in lingua), la preparazione di box lunch per senza dimora, la presa in carico per servizi di emergenza socio-sanitari, il monitoraggio educativo per minori con genitori affetti da Covid - 19, la distribuzione di kit alimentari, kit dedicati alla prima infanzia e all'igiene personale e l'erogazione dei buoni spesa.

Per dispiegare la sua azione sul territorio il Welfare, accanto alle assistenti sociali e al personale impegnato nello Sportello sociale della ripartizione Servizi alla persona e dei Municipi può contare sul personale dei Centri servizi per famiglie, della Casa delle bambine dei bambini e della Casa delle Culture, delle associazioni, del privato-sociale, di molti privati, di ristoranti e piccoli grandi donatori, degli ordini professionali, sulla rete dei medici volontari, della Caritas Diocesana, su una squadra della Protezione civile, sull'attività delle unità di strada e sulla straordinaria disponibilità di 700 cittadini volontari impegnati nelle consegne a domicilio di alimenti, farmaci e beni di prima necessità, oltre che su 200 operatori sociali impegni in servizi di prossimità.

Nel periodo dall'11 marzo al 27 aprile si contano circa 2mila interventi dell'equipe del PIS - Pronto intervento sociale, che si attiva su contatto diretto o su segnalazione, in emergenza e in loco; 800 consegne a domicilio di farmaci grazie al protocollo d'intesa in essere con Federfarma e l'Ordine dei farmacisti; 3.979 casi di presa in carico con attivazione di consulenze psicologiche ed educative quotidiane in favore di soggetti in difficoltà e anziani soli; 20mila lunch box preparati e distribuiti alle strutture comunali di accoglienza per le persone senza dimora e fragili della città.

Nello stesso intervallo di tempo, utilizzando il form online predisposto per inoltrare richiesta, 2.391 nuclei familiari - all'incirca 6.672 persone - hanno ricevuto buoni spesa, mentre altre 3mila famiglie hanno potuto contare su pacchi alimentari e beni di prima necessità a domicilio e una media di 500 nuove telefonate al giorno.

«Dall'avvio dell'emergenza abbiamo messo in piedi un modello misto tra pubblico, privato sociale, volontariato e società civile per l'assistenza, l'ascolto, il monitoraggio e l'intervento - commenta l'assessora al Welfare Francesca Bottalico - riuscendo a realizzare oltre 55.000 interventi tra azioni in presenza, socio-sanitarie e di consulenza psicologica, anche grazie al supporto di una straordinaria rete solidale composta di soggetti pubblici e privati che hanno voluto offrire il proprio contributo per contrastare gli effetti sociali di questo momento drammatico. Abbiamo anche cercato di rispondere ai bisogni di tutte quelle famiglie che hanno al proprio interno minori o adulti autistici, con disabilità o con criticità del neurosviluppo, lanciando un progetto, Tempo verde, che consente loro di trascorrere del tempo all'aperto, in giardini e spazi verdi, in piena sicurezza. Ad oggi sono 250 le famiglie che hanno usufruito di questa possibilità, a riprova dell'importanza di un approccio il più possibile integrato alle diverse esigenze. Perché se è vero che l'emergenza ha significato il tracollo economico per molte persone anche a causa del blocco alle attività commerciali e produttive, è altrettanto vero che sono aumentate parallelamente le criticità legate a dimensioni di isolamento, solitudine, disagio psicologico e maltrattamenti. Tutte situazioni che vanno intercettate per tempo con l'obiettivo di garantire a chiunque si trovi in difficoltà un sostegno qualificato. Per questo, per intercettare i bisogni più urgenti abbiamo attivato nuove linee telefoniche dedicate, circa 40 ad oggi, negli uffici del Welfare centrale, dei Municipi e di Porta Futuro, dove riceviamo quotidianamente oltre 500 segnalazioni che poi vengono processate e valutate in relazione all'intervento da attivare: una mole di lavoro immensa, per la quale ringrazio di cuore la straordinaria squadra impegnata nella più grave emergenza mai affrontata dopo la seconda guerra mondiale».
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