Pasquale Marino
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Calcio

Marino traccia la strada: «Voglio una squadra aggressiva»

Conferenza stampa del neo-tecnico biancorosso alla vigilia di Bari-Modena

Un Bari diverso nell'atteggiamento, non necessariamente negli interpreti. Parola di Pasquale Marino, neo-tecnico biancorosso, che ha parlato questa mattina, 20 ottobre, alla vigilia del match contro il Modena, in programma domani allo stadio San Nicola, alle ore 14.00.
Di seguito le sue riflessioni per argomento.

NESSUNO STRAVOLGIMENTO MA TANTA AGGRESSIVITÀ
«Abbiamo provato in questi primi allenamenti a dare continuità, apportando qualche cambiamento senza stravolgere più di tanto un lavoro fatto per mesi. L'obiettivo è portare idee diverse, ma senza stravolgimenti. L'importante è l'equilibrio, io voglio che ci si muova da squadra, senza lasciare spazi tra le linee, tenendo stretti i reparti. L'aggressività fa alzare l'intensità e c'è bisogno della ferocia nel riprendersi la palla. Alcuni giocatori devono trovare la migliore condizione, ma dobbiamo insistere sull'aggressività».

UNA IDEA DIVERSA DI CALCIO
«Saprò dire se abbiamo raggiunto ciò che volevo solo domani alle 16.00, dopo la partita. In allenamento posso dire che ho visto tanta applicazione e sono fiducioso. La mia idea di calcio è giocare in modo verticale con una certa intensità nella fase offensiva. Penso che i miei calciatori debbano essere liberi soprattutto con la testa, perché so che loro sono i primi ad essere dispiaciuti ed a voler fare di più. Ma non deve essere un'arma a doppio taglio, qualcosa che li blocca. Devono divertirsi senza paura di verticalizzare o di fare giocate più complicate».

L'ASPETTO ATLETICO
«Non abbiamo cambiato nulla da un punto di vista della preparazione fisica, visto che lo staff è lo stesso. Stiamo cercando di dare continuità e secondo me la squadra sta giocando bene. L'impatto è stato positivo, ho visto gente che vuole vincere anche le partitine. Li ho visti uscire dal campo contenti, perché si divertono anche e credo questo sia un aspetto fondamentale».

IL POSSIBILE MODULO
«Il sistema di gioco è più o meno statico, ma poi in campo ci dobbiamo muovere. Farò sempre scelte in base a come si allenano, per mettere in campo chi sta meglio».

BIANCO, UN FIGLIOCCIO
«Il suo percorso non è iniziato da poco. Lui ha già esperienza per aver allenato in C ed essere stato al fianco di De Zerbi e Allegri in A. Devo dire che mi fa molto piacere che tanti ragazzi che ho allenato abbiano intrapreso questo lavoro, ed inevitabilmente la concorrenza aumenta. So che sono ragazzi molto preparati, che non lasciano nulla al caso con tanta voglia di emergere e Bianco è uno di quelli che sa apprendere, mettendo poi in pratica le sue idee. Affrontiamo una squadra che ha fatto bene, anche se nelle ultime 5 gare hanno pareggiato tre volte e perso due. Il Modena penso abbia idee di gioco e qualità davanti, un reparto in cui si completano bene, sviluppando un gioco decisamente propositivo. Quindi dobbiamo cercare di essere aggressivi, ma sempre, lo ripeto ai ragazzi, in maniera equilibrata. Dobbiamo cercare di mantenere sempre le giuste distanze tra le linee».

L'ATTACCO DEL BARI
«Noi dobbiamo provare a lavorarci, perché secondo quello che è il mio pensiero determinati movimenti devono diventare automatismi. Dobbiamo cercare le giocate per favorire i nostri attaccanti, sfruttando l'ampiezza ed arrivando sul fondo. Lo sviluppo della manovra deve essere il più veloce possibile. Diaw si sta allenando bene e quindi è convocato. Quanto a Nasti, lui è dispiaciuto per quanto successo in nazionale, ha capito l'errore ed ha chiesto scusa. A quell'età sono situazioni che possono capitare. Aramu cercherò di metterlo nelle migliori condizioni in campo, da un punto di vista della posizione. Lui ha genialità e fantasia per fare le giocate verticali che chiedo e per mandare i compagni in porta».

EDJOUMA È UNA MEZZALA
«Lo vedo come mezzala, non ci sono dubbi su questo. Ha fatto un campionato straniero, molto diverso dal nostro e si deve adattare al nostro sistema di gioco. Per me deve migliorarsi ancora ma crescerà».

COME SE NON AVESSE MAI SMESSO DI ALLENARE
«Riprendere il lavoro non è stato difficile. È come se avessi smesso di allenare la settimana scorsa. Io sono come quei bambini ai quali togli il giocattolo, che poi ritrovano entusiasmo una volta che glielo restituisci».

LA SCELTA DELLA PIAZZA
«Ho fatto tante scelte sbagliate, ma adesso sono grande. In questo momento c'è da dire poco, bisogna cercare di portare il pubblico dalla nostra parte, perché la sua parte è importante. Si vede che è gente legata alla propria squadra e quindi il miglior modo per ripagarli e parlare poco e lavorare. Noi dobbiamo cercare di farli divertire e farli avvicinare come era accaduto l'anno scorso».
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