
Cronaca
Svastica nei bagni: indignazione al Liceo "Cartesio" di Triggiano
Il prof. Minervini: «Idioti, deficienti e vigliacchi»
Bari - sabato 7 giugno 2025
19.13
Hanno divelto i mattoni all'interno dei bagni per disegnare una svastica.
È accaduto nelle scorse ore, durante i festeggiamenti per la conclusione dell'anno scolastico, all'interno del Liceo "Cartesio di Triggiano".
Un gesto perpetrato da ragazzi che evidentemente non conoscono la storia e che ha creato non solo imbarazzo, ma autentica indignazione nella dirigenza scolastica. Enorme la sorpresa di tanti genitori, poiché il Liceo "Cartesio" da anni rappresenta un riferimento culturale e di formazione della comunità del Sud-Est barese.
«Contro l'ignoranza ed il vandalismo: la scuola difende i suoi valori», hanno scritto dall'istituto triggianese, definendolo «un gesto vile che offende la comunità scolastica».
LO SFOGO DI FRANCESCO MINERVINI
Durissimo il commento di uno dei docenti, il professor Francesco Minervini, uomo di cultura, fratello di Guglielmo Minervini, scrittore e saggista, impegnatissimo nella diffusione della conoscenza e del sapere come strumento di affrancamento dal degrado, e uomo dell'anti-mafia. Questo il suo pensiero apparso sui social a cui non intendiamo aggiungere o togliere nulla e che vi riproponiamo integralmente.
«Succede nella mia scuola.
Uno o più studenti deficienti e idioti, nell'ultimo giorno di scuola, approfittando dell'allegria festosa e sincera del resto della popolazione studentesca, entrano nel bagno dei maschi e fanno quello che vedete in foto. Idioti, deficienti e vigliacchi.
Premetto subito che la mia è una scuola onorata e seria, ci vivo da anni e conosco molto della vita che in essa si consuma, quel tanto che mi permette di dire che chi ha fatto questo è veramente un deficiente, idiota e vigliacco.
Nella mia scuola, io con tanti altri colleghi lavoriamo per un territorio che continuamente gratifica il nostro impegno e risponde alle sollecitazioni che quotidianamente partono. Siamo una scuola, insomma, facciamo scuola, lavoriamo per la scuola.
Poi arrivano questi deficienti, idioti e vigliacchi. No, non poveracci ignoranti, perché "ignorare" in una scuola non è permesso: non è consentito ignorare le regole contro il vandalismo, non è consentito inneggiare a simboli nazisti o fascisti perché è contro la Costituzione italiana che vuole e fonda il sistema scolastico, lo abbiamo gridato mille volte.
Eppure non basta: gli idioti, deficienti e vigliacchi vogliono lasciare una loro traccia (non a caso in un bagno, luogo che più li rappresenta) per affermare la loro capacità di esserci e di oltraggiare. Il massimo che sanno fare.
No, da insegnante non ho pietà per tali studenti, che mi fanno una pena incredibile per il vuoto incommensurabile che si portano dentro e che anima la loro deficienza: nella nostra scuola come in molte altre potrebbero imparare tante altre cose, potrebbero essere tanto altro, invece scelgono di vivere nel fango, di danneggiare senza firmarsi, scelgono di essere deficienti, idioti e vigliacchi. E poi scappano, l'ultimo giorno...
Auguro loro di scontrarsi con la verità delle cose che il baratro della loro inconsistenza non può celare troppo a lungo, auguro di ritrovare dentro sé stessi (è sempre possibile, ci credo fermamente) il senso del ripensamento critico e la forza del cambiamento, auguro loro di andare prestissimo ad Auschwitz a guardare di persona, auguro loro di sentirsi sempre, sempre ai margini di una società che tali idioti non li vuole e non li sopporta perché fatta di persone perbene, di destra e di sinistra, bianchi o neri, maschi o femmine o altro...
Auguro loro di piangere lacrime sulla loro stupidità finché non trovino il coraggio di smarcarsene definitivamente per diventare da stupido un buon cittadino. Se hanno voglia di parlarne e di aiuto, si palesino, io ci sono per loro.
Quel bagno è comunque vicino le mie aule. Se non vengono fuori, ci sarò io lì ad aspettarli, insieme ai tanti, tantissimi, infiniti giovani che nella mia scuola e altrove hanno scelto di essere migliori. È una promessa. Anzi è una sfida».
È accaduto nelle scorse ore, durante i festeggiamenti per la conclusione dell'anno scolastico, all'interno del Liceo "Cartesio di Triggiano".
Un gesto perpetrato da ragazzi che evidentemente non conoscono la storia e che ha creato non solo imbarazzo, ma autentica indignazione nella dirigenza scolastica. Enorme la sorpresa di tanti genitori, poiché il Liceo "Cartesio" da anni rappresenta un riferimento culturale e di formazione della comunità del Sud-Est barese.
«Contro l'ignoranza ed il vandalismo: la scuola difende i suoi valori», hanno scritto dall'istituto triggianese, definendolo «un gesto vile che offende la comunità scolastica».
LO SFOGO DI FRANCESCO MINERVINI
Durissimo il commento di uno dei docenti, il professor Francesco Minervini, uomo di cultura, fratello di Guglielmo Minervini, scrittore e saggista, impegnatissimo nella diffusione della conoscenza e del sapere come strumento di affrancamento dal degrado, e uomo dell'anti-mafia. Questo il suo pensiero apparso sui social a cui non intendiamo aggiungere o togliere nulla e che vi riproponiamo integralmente.
«Succede nella mia scuola.
Uno o più studenti deficienti e idioti, nell'ultimo giorno di scuola, approfittando dell'allegria festosa e sincera del resto della popolazione studentesca, entrano nel bagno dei maschi e fanno quello che vedete in foto. Idioti, deficienti e vigliacchi.
Premetto subito che la mia è una scuola onorata e seria, ci vivo da anni e conosco molto della vita che in essa si consuma, quel tanto che mi permette di dire che chi ha fatto questo è veramente un deficiente, idiota e vigliacco.
Nella mia scuola, io con tanti altri colleghi lavoriamo per un territorio che continuamente gratifica il nostro impegno e risponde alle sollecitazioni che quotidianamente partono. Siamo una scuola, insomma, facciamo scuola, lavoriamo per la scuola.
Poi arrivano questi deficienti, idioti e vigliacchi. No, non poveracci ignoranti, perché "ignorare" in una scuola non è permesso: non è consentito ignorare le regole contro il vandalismo, non è consentito inneggiare a simboli nazisti o fascisti perché è contro la Costituzione italiana che vuole e fonda il sistema scolastico, lo abbiamo gridato mille volte.
Eppure non basta: gli idioti, deficienti e vigliacchi vogliono lasciare una loro traccia (non a caso in un bagno, luogo che più li rappresenta) per affermare la loro capacità di esserci e di oltraggiare. Il massimo che sanno fare.
No, da insegnante non ho pietà per tali studenti, che mi fanno una pena incredibile per il vuoto incommensurabile che si portano dentro e che anima la loro deficienza: nella nostra scuola come in molte altre potrebbero imparare tante altre cose, potrebbero essere tanto altro, invece scelgono di vivere nel fango, di danneggiare senza firmarsi, scelgono di essere deficienti, idioti e vigliacchi. E poi scappano, l'ultimo giorno...
Auguro loro di scontrarsi con la verità delle cose che il baratro della loro inconsistenza non può celare troppo a lungo, auguro di ritrovare dentro sé stessi (è sempre possibile, ci credo fermamente) il senso del ripensamento critico e la forza del cambiamento, auguro loro di andare prestissimo ad Auschwitz a guardare di persona, auguro loro di sentirsi sempre, sempre ai margini di una società che tali idioti non li vuole e non li sopporta perché fatta di persone perbene, di destra e di sinistra, bianchi o neri, maschi o femmine o altro...
Auguro loro di piangere lacrime sulla loro stupidità finché non trovino il coraggio di smarcarsene definitivamente per diventare da stupido un buon cittadino. Se hanno voglia di parlarne e di aiuto, si palesino, io ci sono per loro.
Quel bagno è comunque vicino le mie aule. Se non vengono fuori, ci sarò io lì ad aspettarli, insieme ai tanti, tantissimi, infiniti giovani che nella mia scuola e altrove hanno scelto di essere migliori. È una promessa. Anzi è una sfida».