.jpg)
Cronaca
Scacco matto ad una banda di rapinatori. Avevano pistole e barbe finte
Blitz dei Falchi in un seminterrato di San Girolamo: quattro arresti, in cella Felice Campanale. Le fasi dell’arresto sono diventate virali in rete
Bari - mercoledì 11 giugno 2025
12.51
Forse pensavano di cogliere tutti di sorpresa. In realtà, la sorpresa questa volta è stata tutta per loro, quattro presunti rapinatori, che al rione San Girolamo di Bari sono stati arrestati. Già, perché proprio mentre la banda si stava apprestando a partire per un assalto, sulla scena sono arrivati i poliziotti della Squadra Mobile.
Gli investigatori del primo dirigente Filippo Portoghese ritengono di aver dato una svolta ad una indagine che «si inserisce in un'attività finalizzata a contrastare il fenomeno dei reati predatori». I Falchi, infatti, hanno arrestato Enrico Lopez, 60 anni, Felice Campanale, 37 anni, ed i fratelli Alessandro e Andrea Pisani, 38 e 34 anni, ritenuti responsabili di ricettazione, di porto abusivo di arma e detenzione abusiva di apparecchiature atte ad impedire o ad interrompere le conversazioni.
I quattro sarebbero i membri di un gruppo che degli assalti ai centri commerciali hanno fatto la loro ragione di vita. Fra tutti spicca la figura di Campanale, figlio di Leonardo e nipote di Giacomo: l'uomo, difeso dall'avvocato Nicola Lerario, è stato l'unico ad essere portato in carcere, al Rucci, perché trovato in possesso di una arma semiautomatica Beretta modello 84 calibro 9. Era da tempo, evidentemente, che i poliziotti cercavano di fermare questi ladri. Ma martedì è stato diverso. Sono finiti in trappola, quando il gruppo, monitorato dal personale della sezione Contrasto al Crimine Diffuso, è stato intercettato in un parcheggio condominiale di San Girolamo. Pensavano di essere al sicuro in quel box seminterrato. Invece, quando i malviventi hanno riconosciuto gli agenti in borghese, a bordo di un'Alfa Romeo Giulietta con le targhe contraffatte «hanno cercato di darsi alla fuga, salvo poi essere bloccati all'imbocco della rampa di accesso dagli altri operatori».
I quattro, perquisiti dagli agenti - le fasi degli arresti sono state immortalate da uno smartphone e sono diventate virali -, erano tutti travisati con barbe e baffi finti, cappellini da baseball e occhiali da sole, nonché collegati da ricetrasmittenti celate nei vestiti e dotate di auricolari. Non solo: Campanale aveva nascosta, «una pistola Beretta calibro 9 corto» risultata rubata nel 2000 a Gioia del Colle e «una arma giocattolo». La vettura è risultata rubata nel 2022 a Ginosa, nel tarantino.
All'interno è stato trovato un jammer con 16 antenne e un secchio colmo di chiodi a sei punte. Trascinati in Questura, sono stati dichiarati in arresto: Campanale è finito in carcere, mentre Lopez e i due fratelli Pisani (il primo assistito dall'avvocato Giuseppe Giulitto, gli altri due da Nicola Quaranta) sono finiti ai domiciliari.
Gli investigatori del primo dirigente Filippo Portoghese ritengono di aver dato una svolta ad una indagine che «si inserisce in un'attività finalizzata a contrastare il fenomeno dei reati predatori». I Falchi, infatti, hanno arrestato Enrico Lopez, 60 anni, Felice Campanale, 37 anni, ed i fratelli Alessandro e Andrea Pisani, 38 e 34 anni, ritenuti responsabili di ricettazione, di porto abusivo di arma e detenzione abusiva di apparecchiature atte ad impedire o ad interrompere le conversazioni.
I quattro sarebbero i membri di un gruppo che degli assalti ai centri commerciali hanno fatto la loro ragione di vita. Fra tutti spicca la figura di Campanale, figlio di Leonardo e nipote di Giacomo: l'uomo, difeso dall'avvocato Nicola Lerario, è stato l'unico ad essere portato in carcere, al Rucci, perché trovato in possesso di una arma semiautomatica Beretta modello 84 calibro 9. Era da tempo, evidentemente, che i poliziotti cercavano di fermare questi ladri. Ma martedì è stato diverso. Sono finiti in trappola, quando il gruppo, monitorato dal personale della sezione Contrasto al Crimine Diffuso, è stato intercettato in un parcheggio condominiale di San Girolamo. Pensavano di essere al sicuro in quel box seminterrato. Invece, quando i malviventi hanno riconosciuto gli agenti in borghese, a bordo di un'Alfa Romeo Giulietta con le targhe contraffatte «hanno cercato di darsi alla fuga, salvo poi essere bloccati all'imbocco della rampa di accesso dagli altri operatori».
I quattro, perquisiti dagli agenti - le fasi degli arresti sono state immortalate da uno smartphone e sono diventate virali -, erano tutti travisati con barbe e baffi finti, cappellini da baseball e occhiali da sole, nonché collegati da ricetrasmittenti celate nei vestiti e dotate di auricolari. Non solo: Campanale aveva nascosta, «una pistola Beretta calibro 9 corto» risultata rubata nel 2000 a Gioia del Colle e «una arma giocattolo». La vettura è risultata rubata nel 2022 a Ginosa, nel tarantino.
All'interno è stato trovato un jammer con 16 antenne e un secchio colmo di chiodi a sei punte. Trascinati in Questura, sono stati dichiarati in arresto: Campanale è finito in carcere, mentre Lopez e i due fratelli Pisani (il primo assistito dall'avvocato Giuseppe Giulitto, gli altri due da Nicola Quaranta) sono finiti ai domiciliari.