
Politica
"Via il patrocinio al Bari Pride", scontro in aula. Maggioranza unita contro la proposta di revoca
La richiesta era stata avanzata dal consigliere della Lega Carrieri, e condivisa anche da altri consiglieri di centrodestra
Bari - martedì 17 giugno 2025
10.53
Scontro in Consiglio comunale ieri pomeriggio sul Bari Pride, che torna a Bari sabato pomeriggio, con il corteo che partirà alle 16 da piazza Umberto. Motivo del contendere una mozione presentata dal consigliere della Lega, Giuseppe Carrieri, e controfirmata da altri consiglieri di centrodestra, con la quale si chiedeva che il Comune revocasse il patrocinio alla manifestazione, che si svolge in città da oltre vent'anni (la prima volta fu nel 2003).
«Chiunque può fare le manifestazioni di strada che ritiene. Quando però si chiede il patrocinio comunale e si associa il logo della città di Bari, è onere di sindaco e Giunta valutare ponderatamente le situazioni - hanno sottolineato i membri dell'opposizione - Le manifestazioni a sostegno degli orientamenti sessuali dei partecipanti possono confliggere con sensibilità e idee differenti di altra parte della cittadinanza, che non di meno - col patrocinio - dà il suo supporto a un evento a cui è contraria. Una cosa sono le libertà, le idee, le scelte personali di ciascuno; altra cosa sono le condivisioni di quelle idee da parte delle Istituzioni con atti formali quali il patrocinio. Non comprenderlo, significa prevaricare le opinioni altrui e non voler rappresentare tutta la città e tutti i cittadini, ma solo una parte».
La maggioranza ha votato compatta contro la richiesta e dal centrodestra hanno definito questa decisione come «un grave errore del sindaco, della Giunta e della maggioranza di centrosinistra».
«La proposta, che è stata bocciata con convinzione dalla nostra maggioranza, rappresenta il desiderio di certa destra di riportare Bari indietro di 25 anni - ha sottolineato l'assessore Paola Romano -. Bari ha ospitato il primo Pride nel 2003. Da allora, persino l'allora presidente di Regione Raffaele Fitto non si era mai sognato di revocare il patrocinio istituzionale alla manifestazione. La destra contemporanea sa essere più vecchia e antistorica di quella del passato, a Bari come nel resto d'Italia».
Mentre la consigliera Silvia Russo Frattasi ha sottolineato di ritenere la richiesta fatta «grave e profondamente sbagliata, perché va contro i valori di inclusione, rispetto e libertà che la nostra città ha scelto da tempo di abbracciare con coraggio». «Il Pride non è una semplice manifestazione: è l'espressione viva e necessaria di una comunità che chiede diritti, dignità e visibilità. È un momento di festa, certo, ma anche di consapevolezza e di lotta per chi, ancora oggi, è costretto a subire discriminazioni, odio e invisibilità. Siamo orgogliosi di sostenere il Bari Pride 2025, perché crediamo in una Bari plurale, accogliente e giusta. Una Bari dove nessuno debba sentirsi solo o sbagliato per ciò che è o per chi ama. Contro ogni tentativo di esclusione, noi ci saremo sempre».
Italo Carelli del Movimento 5 Stelle ha poi aggiunto: «Probabilmente il Pride non è più l'efficace evento di una volta che serviva per evidenziare il diritto delle persone LGBTQI+ di vivere serenamente la propria vita, ma questo non vuol dire che una città come Bari, da sempre in prima linea non solo per difendere ma anche per promuovere attivamente i principi di uguaglianza, inclusione e rispetto dei diritti umani, revocasse il patrocinio a questa manifestazione. Ma negare il patrocinio a un evento che celebra l'identità e la dignità delle persone LGBTQI+ sarebbe equivalso a inviare un segnale di discriminazioni e di esclusione verso una parte della nostra comunità. Il PRIDE, con tutti i suoi attuali limiti, è una manifestazione che rivendica la piena cittadinanza e il riconoscimento dei diritti per persone che, ancora oggi, subiscono pregiudizi, discriminazioni e soprattutto violenza».
«Chiunque può fare le manifestazioni di strada che ritiene. Quando però si chiede il patrocinio comunale e si associa il logo della città di Bari, è onere di sindaco e Giunta valutare ponderatamente le situazioni - hanno sottolineato i membri dell'opposizione - Le manifestazioni a sostegno degli orientamenti sessuali dei partecipanti possono confliggere con sensibilità e idee differenti di altra parte della cittadinanza, che non di meno - col patrocinio - dà il suo supporto a un evento a cui è contraria. Una cosa sono le libertà, le idee, le scelte personali di ciascuno; altra cosa sono le condivisioni di quelle idee da parte delle Istituzioni con atti formali quali il patrocinio. Non comprenderlo, significa prevaricare le opinioni altrui e non voler rappresentare tutta la città e tutti i cittadini, ma solo una parte».
La maggioranza ha votato compatta contro la richiesta e dal centrodestra hanno definito questa decisione come «un grave errore del sindaco, della Giunta e della maggioranza di centrosinistra».
«La proposta, che è stata bocciata con convinzione dalla nostra maggioranza, rappresenta il desiderio di certa destra di riportare Bari indietro di 25 anni - ha sottolineato l'assessore Paola Romano -. Bari ha ospitato il primo Pride nel 2003. Da allora, persino l'allora presidente di Regione Raffaele Fitto non si era mai sognato di revocare il patrocinio istituzionale alla manifestazione. La destra contemporanea sa essere più vecchia e antistorica di quella del passato, a Bari come nel resto d'Italia».
Mentre la consigliera Silvia Russo Frattasi ha sottolineato di ritenere la richiesta fatta «grave e profondamente sbagliata, perché va contro i valori di inclusione, rispetto e libertà che la nostra città ha scelto da tempo di abbracciare con coraggio». «Il Pride non è una semplice manifestazione: è l'espressione viva e necessaria di una comunità che chiede diritti, dignità e visibilità. È un momento di festa, certo, ma anche di consapevolezza e di lotta per chi, ancora oggi, è costretto a subire discriminazioni, odio e invisibilità. Siamo orgogliosi di sostenere il Bari Pride 2025, perché crediamo in una Bari plurale, accogliente e giusta. Una Bari dove nessuno debba sentirsi solo o sbagliato per ciò che è o per chi ama. Contro ogni tentativo di esclusione, noi ci saremo sempre».
Italo Carelli del Movimento 5 Stelle ha poi aggiunto: «Probabilmente il Pride non è più l'efficace evento di una volta che serviva per evidenziare il diritto delle persone LGBTQI+ di vivere serenamente la propria vita, ma questo non vuol dire che una città come Bari, da sempre in prima linea non solo per difendere ma anche per promuovere attivamente i principi di uguaglianza, inclusione e rispetto dei diritti umani, revocasse il patrocinio a questa manifestazione. Ma negare il patrocinio a un evento che celebra l'identità e la dignità delle persone LGBTQI+ sarebbe equivalso a inviare un segnale di discriminazioni e di esclusione verso una parte della nostra comunità. Il PRIDE, con tutti i suoi attuali limiti, è una manifestazione che rivendica la piena cittadinanza e il riconoscimento dei diritti per persone che, ancora oggi, subiscono pregiudizi, discriminazioni e soprattutto violenza».