Territorio
Protezione Civile, l'annuncio di Borrelli da Bari: «Parte a luglio IT-Alert»
Il capo dipartimento lo ha annunciato durante la giornata di formazione con i sindaci in Fiera del Levante
Bari - domenica 22 settembre 2019
Comunicato Stampa
IT-Alert, il nuovo sistema di allertamento della Protezione Civile, partirà ufficialmente in tutta Italia il prossimo luglio del 2020. Lo ha annunciato a Bari, in Fiera del Levante, il capo dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, intervenendo al primo raduno dei sindaci promosso dal Comitato permanente di Protezione Civile della Regione Puglia e dalla sezione regionale di Protezione Civile.
«Siamo pronti a partire - ha aggiunto Borrelli - Siamo d'accordo con gli operatori della telefonia, che faranno i loro investimenti nel primo trimestre del 2020. Da aprile a giugno lo sperimenteremo e dal primo luglio del 2020 questo sistema sarà realtà. Funzionerà a diversi livelli, dal nazionale al locale. Potranno infatti utilizzarlo anche i sindaci per dare informazioni ai propri concittadini, anche ad esempio su questioni legate al traffico».
L'annuncio di Borrelli è arrivato a conclusione di un'intensa giornata di formazione per i sindaci pugliesi, durante la quale diversi tecnici hanno sviscerato una serie di temi, dalla responsabilità penale dei primi cittadini alle linee guida per la definizione dei piani di protezione civile comunali, dalla piattaforma informatica regionale alla formazione dei volontari, passando per la gestione tecnica dell'emergenza e la comunicazione alla popolazione.
Al raduno sono intervenuti numero sindaci pugliesi e naturalmente non è mancato l'intervento del presidente nazionale dell'Anci, Antonio Decaro. «I sindaci hanno il senso innato della responsabilità, ma troppo spesso vengono lasciati soli - ha sottolineato il primo cittadino di Bari - Un sindaco, che non ha nessuna competenza specifica in materia di protezione civile, deve essere affiancato da professionisti del settore e deve ricevere le opportune allerte, anche se non sempre sono affidabili. Dobbiamo evitare che, come già accaduto, alcuni sindaci vengano rinviati a giudizio per omicidio colposo in quanto responsabili della protezione civile. Dobbiamo strutturare un meccanismo con una filiera ber strutturata per dare l'allerta, non può essere il sindaco a darla e decidere come intervenire».
«La Protezione civile pugliese sta facendo passi da gigante, come il direttore Borrelli ci ha confermato - ha detto il governatore Michele Emiliano - Oggi qui sono riuniti tutti i sindaci della Puglia che hanno un ruolo fondamentale, perché il primo livello della dichiarazione dello stato di emergenza è proprio quello comunale. I sindaci hanno l'obbligo di aprire degli uffici che si chiamano Coc, Centri operativi comunali, e da lì parte l'insieme delle segnalazioni che possono arrivare al livello regionale e poi addirittura allo stato di emergenza nazionale. Ringrazio tutti i volontari che in ogni Comune sono le colonne della Protezione civile regionale, senza le quali sarebbe impossibile qualunque tipo di intervento».
«Bisogna essere capaci - prosegue Emiliano - non solo di intervenire tempestivamente ma anche di programmare la sicurezza, non solo per eventi straordinari e imprevedibili. Bisogna quindi imparare a gestire le emergenze. E noi possiamo farlo grazie alla Protezione Civile, che ha fatto passi straordinari e raggiunto un livello di qualità che ci riconoscono a livello internazionale».
In chiusura del suo intervento Emiliano ha anche chiesto un aiuto alla Protezione Civile per attivare un sistema di monitoraggio degli tsunami: «Abbiamo 900 chilometri di costa, non possiamo sottovalutare questo rischio, ma ad oggi non abbiamo strumenti adeguati».
«Siamo pronti a partire - ha aggiunto Borrelli - Siamo d'accordo con gli operatori della telefonia, che faranno i loro investimenti nel primo trimestre del 2020. Da aprile a giugno lo sperimenteremo e dal primo luglio del 2020 questo sistema sarà realtà. Funzionerà a diversi livelli, dal nazionale al locale. Potranno infatti utilizzarlo anche i sindaci per dare informazioni ai propri concittadini, anche ad esempio su questioni legate al traffico».
L'annuncio di Borrelli è arrivato a conclusione di un'intensa giornata di formazione per i sindaci pugliesi, durante la quale diversi tecnici hanno sviscerato una serie di temi, dalla responsabilità penale dei primi cittadini alle linee guida per la definizione dei piani di protezione civile comunali, dalla piattaforma informatica regionale alla formazione dei volontari, passando per la gestione tecnica dell'emergenza e la comunicazione alla popolazione.
Al raduno sono intervenuti numero sindaci pugliesi e naturalmente non è mancato l'intervento del presidente nazionale dell'Anci, Antonio Decaro. «I sindaci hanno il senso innato della responsabilità, ma troppo spesso vengono lasciati soli - ha sottolineato il primo cittadino di Bari - Un sindaco, che non ha nessuna competenza specifica in materia di protezione civile, deve essere affiancato da professionisti del settore e deve ricevere le opportune allerte, anche se non sempre sono affidabili. Dobbiamo evitare che, come già accaduto, alcuni sindaci vengano rinviati a giudizio per omicidio colposo in quanto responsabili della protezione civile. Dobbiamo strutturare un meccanismo con una filiera ber strutturata per dare l'allerta, non può essere il sindaco a darla e decidere come intervenire».
«La Protezione civile pugliese sta facendo passi da gigante, come il direttore Borrelli ci ha confermato - ha detto il governatore Michele Emiliano - Oggi qui sono riuniti tutti i sindaci della Puglia che hanno un ruolo fondamentale, perché il primo livello della dichiarazione dello stato di emergenza è proprio quello comunale. I sindaci hanno l'obbligo di aprire degli uffici che si chiamano Coc, Centri operativi comunali, e da lì parte l'insieme delle segnalazioni che possono arrivare al livello regionale e poi addirittura allo stato di emergenza nazionale. Ringrazio tutti i volontari che in ogni Comune sono le colonne della Protezione civile regionale, senza le quali sarebbe impossibile qualunque tipo di intervento».
«Bisogna essere capaci - prosegue Emiliano - non solo di intervenire tempestivamente ma anche di programmare la sicurezza, non solo per eventi straordinari e imprevedibili. Bisogna quindi imparare a gestire le emergenze. E noi possiamo farlo grazie alla Protezione Civile, che ha fatto passi straordinari e raggiunto un livello di qualità che ci riconoscono a livello internazionale».
In chiusura del suo intervento Emiliano ha anche chiesto un aiuto alla Protezione Civile per attivare un sistema di monitoraggio degli tsunami: «Abbiamo 900 chilometri di costa, non possiamo sottovalutare questo rischio, ma ad oggi non abbiamo strumenti adeguati».