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Ospedali, situazione a rischio: interviene il Cimo

«Assistiamo spesso ad aggressioni ad operatori sanitari e medici»

La sicurezza in alcuni luoghi pubblici, quali guardie mediche ed ospedali, continua a far discutere. In una nota, il vice Segretario Organizzativo Nazionale CIMO, il sindacato che riunisce i medici ospedalieri, dr. Luciano Suriano è intervenuto sullo scottante tema.

«I fatti di cronaca sempre più ci riferiscono di aggressioni ad operatori sanitari, a medici e soprattutto donne. La storia di Catania in ordine cronologico mette in discussione la questione della sicurezza e della prevenzione da aggressioni nelle strutture sanitarie. Bene ha dichiarato la collega a proposito della sicurezza definendola "solo la punta dell'iceberg" e che "l'attuale sistema così com'è al momento rischia di travolgere la nostra intera professione. È l'epilogo di una politica di tagli lineari e di sottofinanziamenti che hanno comportato una riduzione dell'offerta sanitaria, una contrazione del personale sanitario e un allungamento dei tempi di attesa, soprattutto in quelle strutture dove i deficit strutturali hanno maggiormente evidenziato le carenze del nostro SSN. Nel frattempo la crisi economica ha anche colpito altri settori, primo tra tutti le Forze dell'Ordine che, progressivamente, hanno dovuto ridurre la presenza nei presidi ospedalieri. E il vero problema che emerge è la sensibilità da parte delle amministrazioni, nel mettere in atto opportune iniziative di protezione e prevenzione dal rischio di aggressione al personale nelle strutture sanitarie.

La domanda viene da sé, quante aziende sanitarie hanno implementato la Raccomandazione n. 8 del Ministero della Salute, atteso che gli atti di violenza agli operatori sanitari costituiscono eventi sentinella? Quanti atti di violenza sono stati ufficialmente trattati e quanti "oscurati"? Le Aziende hanno mai elaborato programmi di prevenzione?, hanno mai analizzato le situazioni lavorative interne?, hanno mai adottato misure strutturali e organizzative di prevenzione e controllo?, hanno mai avviato programmi di formazione del personale? Questo è il motivo per il quale CIMO Nazionale invierà, a tutti i Direttori Generali delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere , compresa la Asl Bat, e a tutti i segretari aziendali CIMO, un questionario con 5 domande per conoscere il livello di applicazione della Raccomandazione n. 8 del Ministero della Salute che, ricordiamo, risale al novembre del 2007.

È lo stimolo ad una maggiore e più efficace azione delle Amministrazioni su una tematica di estrema attualità che interessa tutti gli operatori della sanità e che vedrà CIMO vigile a difesa dei medici e dei professionisti della salute» conclude il dottor Luciano Suriano.
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