Il prof. Moschetta al meeting Shield
Il prof. Moschetta al meeting Shield
Attualità

Obesità e steatosi epatica nei giovani: il progetto SHIELD per stili di vita sani sulle due sponde dell’Adriatico

Rientra nel programma Interreg VI-A Grecia–Italia, il coordinamento scientifico è del prof. Antonio Moschetta

Tra Puglia, Basilicata e Grecia si studia un nuovo approccio per affrontare obesità e malattie metaboliche non trasmissibili attraverso la promozione di stili di vita sani, soprattutto tra adolescenti e giovani. In Puglia, seconda regione italiana per incidenza di persone in sovrappeso, e in Basilicata, dove il 34% della popolazione è in sovrappeso e il 12% è obesa, emerge la necessità di rafforzare gli interventi di prevenzione per ridurre il rischio di patologie croniche come diabete e sindrome metabolica.
Questi temi sono al centro del progetto SHIELD (Sustainable Health Innovation and Engagement for Lifestyle Determinants), finanziato dal Programma Interreg VI-A Grecia–Italia 2021–2027, con un budget complessivo di 2.125.002 di euro, di cui 1.593.752,23 di euro provenienti da fondi europei.
Nei prossimi due anni il partenariato SHIELD — che riunisce l'Università e l'Ospedale Universitario di Ioannina, l'Ospedale Generale di Corfù, l'ASL di Matera e il Centro di Welfare Sociale della Regione dell'Epiro — lavorerà per rafforzare la prevenzione fin dall'età scolare, sviluppare strumenti digitali innovativi per il monitoraggio e lo screening e facilitare l'accesso a percorsi di diagnosi precoce.

Il coordinamento scientifico è affidato al prof. Antonio Moschetta, direttore dell'Unità Operativa di Medicina Interna "Frugoni" del Policlinico di Bari, che negli anni ha prodotto numerose evidenze scientifiche sul ruolo dello squilibrio energetico e delle cattive abitudini alimentari nell'accumulo di grasso nel fegato e nello sviluppo della steatosi epatica ("fegato grasso"). Una condizione spesso silente ma insidiosa, che può evolvere in malattie cardiovascolari ed epatocarcinoma, con un'incidenza in forte aumento dopo i 50 anni.

SHIELD introduce un modello di prevenzione che integra innovazione digitale, educazione e promozione della salute. Il progetto prevede la realizzazione di una piattaforma digitale che metterà in rete professionisti sanitari, medici di famiglia, specialisti e famiglie, facilitando la collaborazione sui casi clinici più complessi e supportando giovani e genitori nell'adozione di stili di vita sani sulle due sponde dell'Adriatico.
Per raggiungere i più giovani è prevista anche la creazione di un videogioco educativo (SHIELD Edugame), che tradurrà i principi della dieta mediterranea e della prevenzione in un'esperienza interattiva. A questo si affiancherà una campagna di sensibilizzazione transnazionale, dedicata in particolare agli studenti delle scuole superiori, agli universitari e ai giovani adulti, con un focus sui temi emergenti della steatosi epatica e della sindrome metabolica.
"SHIELD dimostra come la cooperazione tra Italia e Grecia possa avere un impatto reale nella lotta contro le malattie non trasmissibili. Non si tratta solo di unire risorse, ma di innescare un cambiamento culturale, passando dalla cura alla prevenzione. Un'opportunità che non solo migliora la qualità della vita, ma rende più sostenibili i nostri sistemi sanitari e rafforza le comunità del Mediterraneo", ha dichiarato Gianfranco Gadaleta, Coordinatore del Joint Secretariat del Programma Interreg Grecia–Italia.

Al kick-off meeting che si è svolto a Bari hanno partecipato il direttore sanitario del Policlinico di Bari Danny Sivo, il direttore amministrativo Gianluca Capochiani, il prof. Antonio Moschetta, la dottoressa Lucilla Crudele, dirigente medico dell'unità operativa di medicina interna; il dott. Giuseppe Nicoletti, direttore dell'unità operativa di medicina interna dell'ospedale Madonna delle Grazie Matera, con lo staff amministrativo della Asl Matera composto da Leonardo Maggiore, Daniela Casino e Giuseppina Cucari; il prof. Vasilis Tsimihodimos, Yorgos Goletsis e Marina Stefanou per l'Università e l'Ospedale Universitario di Ioannina; Costas Harisis del Centro di Welfare Sociale della Regione dell'Epiro; con l'intervento dei rappresentanti del Programma Interreg Grecia–Italia, Gianfranco Gadaleta, Maristella Mantuano, Tina Ranieri e Giuseppe Gargano.
A breve comincerà lo sviluppo di protocolli condivisi tra i centri clinici e il prossimo anno sono in programma le prime rilevazioni nelle regioni italiane e greche coinvolte.
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