
Scuola e Lavoro
Obbligo vaccinale a scuola, ecco cosa succede a chi non è in regola
Domani 10 luglio il termine entro il quale le Asl devono comunicare con i dirigenti e metterli a conoscenza di eventuali anomalie
Puglia - martedì 9 luglio 2019
16.19
Domani è il 10 luglio, termine ultimo entro cui i genitori avrebbero dovuto presentare documentazione relativa alla situazione vaccinale dei bambini da iscrivere alla scuola dell'infanzia e agli asili nido. Una circolare del ministero, datata 6 luglio, ha però chiarito che le famiglie non avrebbero dovuto portare nessun documento nel caso in cui siano in regola, in quanto in seguito alla attivazione dell'anagrafe vaccinale: «il Sistema ormai automatizzato fa dialogare direttamente Asl e istituti scolastici».
Ricordiamo che, in seguito alla legge Lorenzin, l'obbligo vaccinale è requisito fondamentale affinché i bambini possano frequentare i nidi e i cosiddetti asili. Cerchiamo allora di capire cosa succede nel caso in cui dai dati dell'anagrafe dovesse risultare che il bambino non è in regola con l'obbligo. In modo molto semplice accade che le Asl comunicano ai dirigenti scolastici le situazioni definite "anomale" e richiedono quindi alle famiglie documentazione adeguata. Nessuna proroga è concessa e nel caso in cui i genitori si rifiutino di fornire la documentazione, o di provvedere all'obbligo, i bambini non potranno accedere, e le famiglie rischiano anche di dover pagare una pena pecuniaria.
Tutto questo è valido ora in quanto ancora pienamente in vigore la Legge Lorenzin, in attesa che il ministero decida o meno se passare a quello che il ministro Giulia Grillo aveva definito "obbligo flessibile".
Ricordiamo che, in seguito alla legge Lorenzin, l'obbligo vaccinale è requisito fondamentale affinché i bambini possano frequentare i nidi e i cosiddetti asili. Cerchiamo allora di capire cosa succede nel caso in cui dai dati dell'anagrafe dovesse risultare che il bambino non è in regola con l'obbligo. In modo molto semplice accade che le Asl comunicano ai dirigenti scolastici le situazioni definite "anomale" e richiedono quindi alle famiglie documentazione adeguata. Nessuna proroga è concessa e nel caso in cui i genitori si rifiutino di fornire la documentazione, o di provvedere all'obbligo, i bambini non potranno accedere, e le famiglie rischiano anche di dover pagare una pena pecuniaria.
Tutto questo è valido ora in quanto ancora pienamente in vigore la Legge Lorenzin, in attesa che il ministero decida o meno se passare a quello che il ministro Giulia Grillo aveva definito "obbligo flessibile".