
Cronaca
Moglie del boss schiaffeggiò una giornalista del Tg1 a Bari: arrestata
Monica Laera colpì al volto Maria Grazia Mazzola mentre stava lavorando ad uno speciale dedicato alla mafia
Bari - sabato 19 luglio 2025
19.10
Dopo la condanna definitiva ad 1 anno e 4 mesi di reclusione, il carcere. Si sono aperte le porte del penitenziario femminile di Trani per Monica Laera, di 51 anni, moglie di Lorenzo «Avvolo» Caldarola, in carcere al 41 bis, ritenuto uno dei promotori dell'articolazione del clan mafioso Strisciuglio al quartiere Libertà di Bari.
Questa mattina, infatti, la donna è stata arrestata dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Bari in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso per la sentenza del Tribunale di Bari del 15 aprile 2021, confermata in appello il 13 maggio 2024 e, infine, divenuta definitiva lo scorso 20 maggio. La donna è stata riconosciuta colpevole dei reati di lesioni personali aggravate e minacce, aggravate dal metodo mafioso, nei confronti dell'inviata del Tg1 Maria Grazia Mazzola.
I fatti risalgono al pomeriggio del 9 febbraio 2018, quando la vittima si era recata in via Petrelli, nei pressi dell'abitazione di Ivan Caldarola, 25 anni, uno dei figli della donna. All'arrivo della troupe, Laera avrebbe affrontato la cronista con tono minaccioso, intimandole di andarsene. Poco dopo, l'aggressione fisica: la donna ha colpito la giornalista con uno schiaffo violento al volto che le ha provocato un trauma contusivo all'emivolto sinistro, medicato con una prognosi di 10 giorni.
La giornalista, con il supporto di diverse realtà, ha portato avanti per sette anni e mezzo la sua battaglia legale, che ha visto una sentenza di condanna definitiva per la 51enne. Al termine delle formalità di rito, la donna è stata trasferita nel penitenziario di Trani per l'espiazione della pena residua definitiva della reclusione.
Questa mattina, infatti, la donna è stata arrestata dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Bari in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso per la sentenza del Tribunale di Bari del 15 aprile 2021, confermata in appello il 13 maggio 2024 e, infine, divenuta definitiva lo scorso 20 maggio. La donna è stata riconosciuta colpevole dei reati di lesioni personali aggravate e minacce, aggravate dal metodo mafioso, nei confronti dell'inviata del Tg1 Maria Grazia Mazzola.
I fatti risalgono al pomeriggio del 9 febbraio 2018, quando la vittima si era recata in via Petrelli, nei pressi dell'abitazione di Ivan Caldarola, 25 anni, uno dei figli della donna. All'arrivo della troupe, Laera avrebbe affrontato la cronista con tono minaccioso, intimandole di andarsene. Poco dopo, l'aggressione fisica: la donna ha colpito la giornalista con uno schiaffo violento al volto che le ha provocato un trauma contusivo all'emivolto sinistro, medicato con una prognosi di 10 giorni.
La giornalista, con il supporto di diverse realtà, ha portato avanti per sette anni e mezzo la sua battaglia legale, che ha visto una sentenza di condanna definitiva per la 51enne. Al termine delle formalità di rito, la donna è stata trasferita nel penitenziario di Trani per l'espiazione della pena residua definitiva della reclusione.