
Eventi e cultura
Max Gazzè incontra i fan alla Feltrinelli di Bari - LE FOTO
Il cantautore presenta l’album “Alchemaya”: «Una fusione di suoni e argomenti»
Bari - martedì 20 febbraio 2018
20.26
Grande entusiasmo alla Feltrinelli di Bari per Max Gazzè, uno dei più apprezzati cantautori italiani contemporanei, fresco della positiva esperienza all'ultimo Sanremo.
Non il solito firmacopie: presso lo store Feltrinelli di via Melo, Gazzè questo pomeriggio ha presentato al vasto pubblico il suo nuovo album, "Alchemaya", uscito all'indomani della kermesse sanremese su etichetta Universal Music Italia. Quella di Bari è una delle tante tappe dell'Instore Tour che l'artista romano ha intrapreso in giro nei negozi di dischi in tutta Italia per incontrare i fan, firmare copie e parlare della nuova opera.
«Questo disco - dice Gazzè - nasce da un progetto live, e in esso ho provato a narrare argomenti complessi. Mi piace definire il percorso che propongo in "Alchemaya" come un saltellare sulle punte degli iceberg; nel disco sono contenuti argomenti interessanti che possono essere letti anche da chi non li conosce».
Oltre alla scelta di argomenti mitici ed esoterici, particolare è anche l'alchimia sonora proposta da Gazzè nel nuovo disco: «Si tratta - spiega l'autore - di un un'opera sinfonica mista all'uso dei sintetizzatori, impiegati insieme alle sezioni orchestrali per dare tonicità alle frequenze dei violini e dei legni in generale. In questa opera, che chiamo "sintonica", propongo una fusione dei suoni e degli argomenti».
Musica e cultura esoterica si uniscono in un'opera «Complessa che non avrà un percorso radiofonico», ma che dall'altro lato alza l'asticella del livello artistico già particolarmente elevato di Gazzè. «Con internet - va avanti il cantautore romano - si è venuta a creare una mistura tra ricerca storica e new age; bisogna sapersi districare tra informazioni che sono non sempre attendibili. Nelle mie ricerche ho iniziato a mettere dei pezzi di mosaico su un muro, che in questi trent'anni ha preso una forma. Nel mio percorso artistico ho scoperto che più si innalza il livello di conoscenza, più si allontanano gli orizzonti. La mia curiosità, comunque, viene costantemente alimentata da queste ricerche. Attraverso il buco della serratura non ho solo osservato l'esterno, ma anche me stesso».
Nel disco è contenuto anche il pezzo presentato a Sanremo, La Leggenda di Cristalda e Pizzomunno, brano ispirato a una nota leggenda della città di Vieste, che ha cementato ancor di più il rapporto tra Gazzè e la Puglia: «La storia di Vieste mi è stata raccontata da mio fratello, e con Francesco De Benedictis ci siamo messi a lavorare sul testo, sempre inserito in un contesto sinfonico. Il fatto che sia piaciuta ai miei figli mi ha fatto capire che questa canzone riesce ad andare oltre il genere e il contesto. L'ho presentata a Sanremo e nonostante stonasse all'interno del mood sanremese sono contento che mi sia stato conferito il bellissimo premio dei maestri d'orchestra. Quello che ho fatto è ciò che rispetta maggiormente la regola di Sanremo: suonare canzoni che prevedano il coinvolgimento di tutta l'orchestra».
Curioso anche il retroscena che racconta Gazzè, legato alla sua ultima apparizione sul palco dell'Ariston: «Quando Claudio Baglioni ha sentito il brano e ha letto il testo gli è arrivato un forte impatto impatto emotivo. Lui e gli altri astanti si sono alzati e mi hanno applaudito».
Non il solito firmacopie: presso lo store Feltrinelli di via Melo, Gazzè questo pomeriggio ha presentato al vasto pubblico il suo nuovo album, "Alchemaya", uscito all'indomani della kermesse sanremese su etichetta Universal Music Italia. Quella di Bari è una delle tante tappe dell'Instore Tour che l'artista romano ha intrapreso in giro nei negozi di dischi in tutta Italia per incontrare i fan, firmare copie e parlare della nuova opera.
«Questo disco - dice Gazzè - nasce da un progetto live, e in esso ho provato a narrare argomenti complessi. Mi piace definire il percorso che propongo in "Alchemaya" come un saltellare sulle punte degli iceberg; nel disco sono contenuti argomenti interessanti che possono essere letti anche da chi non li conosce».
Oltre alla scelta di argomenti mitici ed esoterici, particolare è anche l'alchimia sonora proposta da Gazzè nel nuovo disco: «Si tratta - spiega l'autore - di un un'opera sinfonica mista all'uso dei sintetizzatori, impiegati insieme alle sezioni orchestrali per dare tonicità alle frequenze dei violini e dei legni in generale. In questa opera, che chiamo "sintonica", propongo una fusione dei suoni e degli argomenti».
Musica e cultura esoterica si uniscono in un'opera «Complessa che non avrà un percorso radiofonico», ma che dall'altro lato alza l'asticella del livello artistico già particolarmente elevato di Gazzè. «Con internet - va avanti il cantautore romano - si è venuta a creare una mistura tra ricerca storica e new age; bisogna sapersi districare tra informazioni che sono non sempre attendibili. Nelle mie ricerche ho iniziato a mettere dei pezzi di mosaico su un muro, che in questi trent'anni ha preso una forma. Nel mio percorso artistico ho scoperto che più si innalza il livello di conoscenza, più si allontanano gli orizzonti. La mia curiosità, comunque, viene costantemente alimentata da queste ricerche. Attraverso il buco della serratura non ho solo osservato l'esterno, ma anche me stesso».
Nel disco è contenuto anche il pezzo presentato a Sanremo, La Leggenda di Cristalda e Pizzomunno, brano ispirato a una nota leggenda della città di Vieste, che ha cementato ancor di più il rapporto tra Gazzè e la Puglia: «La storia di Vieste mi è stata raccontata da mio fratello, e con Francesco De Benedictis ci siamo messi a lavorare sul testo, sempre inserito in un contesto sinfonico. Il fatto che sia piaciuta ai miei figli mi ha fatto capire che questa canzone riesce ad andare oltre il genere e il contesto. L'ho presentata a Sanremo e nonostante stonasse all'interno del mood sanremese sono contento che mi sia stato conferito il bellissimo premio dei maestri d'orchestra. Quello che ho fatto è ciò che rispetta maggiormente la regola di Sanremo: suonare canzoni che prevedano il coinvolgimento di tutta l'orchestra».
Curioso anche il retroscena che racconta Gazzè, legato alla sua ultima apparizione sul palco dell'Ariston: «Quando Claudio Baglioni ha sentito il brano e ha letto il testo gli è arrivato un forte impatto impatto emotivo. Lui e gli altri astanti si sono alzati e mi hanno applaudito».










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