
Cronaca
Mafia e politica a Bari, l'ex consigliere Olivieri condannato a 9 anni. I NOMI
Per l'Antimafia raccolse i voti dei clan per favorire l'elezione della moglie nel 2019. 11 anni di reclusione ai boss Parisi e Palermiti
Bari - martedì 4 novembre 2025
15.08
L'ex consigliere regionale Giacomo Olivieri è stato condannato a 9 anni nel processo "Codice interno" sui presunti legami tra mafia, politica e imprenditoria a Bari. L'ha deciso il giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Bari, Giuseppe De Salvatore, davanti al quale s'è svolto il processo in abbreviato con 104 imputati.
Olivieri, imputato per scambio elettorale politico-mafioso ed estorsione, è accusato di aver raccolto a pagamento i voti da tre clan di Bari per favorire l'elezione al consiglio comunale della moglie, Maria Carmen Lorusso, nel 2019. Sono 103 le condanne, dai 14 anni e 8 mesi ai 2 anni e 2 mesi di reclusione, disposte dal gup di Bari nei confronti dei 104 imputati in abbreviato nel processo nato dall'inchiesta "Codice interno", sui presunti legami tra mafia, politica e imprenditoria in città.
Il solo imputato Domenico Giannini, accusato di lesioni personali per avere partecipato a un agguato a colpi di pistola, è stato assolto «per non aver commesso il fatto». La pena più alta (14 anni e 8 mesi di reclusione) è stata disposta nei confronti di tre imputati, Filippo Mineccia, Silvio Sidella e Radames Parisi, tutti e tre membri del clan mafioso Parisi-Palermiti, egemone nel quartiere Japigia di Bari e imputati per reati legati alla criminalità organizzata, non per il voto di scambio.
Sono stati inflitti 14 anni a Tommaso Lovreglio, nipote del boss Savino Parisi e attivo nel procacciamento di voti in favore di Lorusso, moglie di Oliveri. Più lievi le condanne per gli altri imputati per il voto di scambio: 9 anni e 4 mesi per Michele De Tullio, 7 anni e 6 mesi per Leonardo Montani, e 4 anni e 4 mesi per Michele Nacci (candidato in ticket con Lorusso e poi risultato primo dei non eletti), 5 anni per Bruna Montani, 4 anni per Mirko Massari e 5 anni per Gaetano Strisciuglio.
Più pesanti le condanne inflitte ai membri del clan di Japigia: 11 anni per i boss Savino Parisi e per Eugenio Palermiti, 10 per Giovanni Palermiti, 9 per Tommaso Parisi, 14 anni per Radames Parisi, 7 per Antonino Palermiti. Nel dispositivo, il gup ha disposto il risarcimento nei confronti delle parti civili costituite: il Comune di Bari, la Regione Puglia, i Ministeri dell'Interno, della Giustizia, dell'Economia e delle Finanze, l'associazione Libera, il Comune di Altamura, l'Amgas e l'Amtab.
Nei confronti del Comune di Bari e della Regione è stata riconosciuta una provvisionale pari a 200mila euro. Il gup ha disposto la confisca dell'appartamento di via Melo di Lorusso ed il dissequestro di un fabbricato di Polignano a Mare intestato all'ex consigliera comunale. Le motivazioni della sentenza entro 90 giorni.
Olivieri, imputato per scambio elettorale politico-mafioso ed estorsione, è accusato di aver raccolto a pagamento i voti da tre clan di Bari per favorire l'elezione al consiglio comunale della moglie, Maria Carmen Lorusso, nel 2019. Sono 103 le condanne, dai 14 anni e 8 mesi ai 2 anni e 2 mesi di reclusione, disposte dal gup di Bari nei confronti dei 104 imputati in abbreviato nel processo nato dall'inchiesta "Codice interno", sui presunti legami tra mafia, politica e imprenditoria in città.
Il solo imputato Domenico Giannini, accusato di lesioni personali per avere partecipato a un agguato a colpi di pistola, è stato assolto «per non aver commesso il fatto». La pena più alta (14 anni e 8 mesi di reclusione) è stata disposta nei confronti di tre imputati, Filippo Mineccia, Silvio Sidella e Radames Parisi, tutti e tre membri del clan mafioso Parisi-Palermiti, egemone nel quartiere Japigia di Bari e imputati per reati legati alla criminalità organizzata, non per il voto di scambio.
Sono stati inflitti 14 anni a Tommaso Lovreglio, nipote del boss Savino Parisi e attivo nel procacciamento di voti in favore di Lorusso, moglie di Oliveri. Più lievi le condanne per gli altri imputati per il voto di scambio: 9 anni e 4 mesi per Michele De Tullio, 7 anni e 6 mesi per Leonardo Montani, e 4 anni e 4 mesi per Michele Nacci (candidato in ticket con Lorusso e poi risultato primo dei non eletti), 5 anni per Bruna Montani, 4 anni per Mirko Massari e 5 anni per Gaetano Strisciuglio.
Più pesanti le condanne inflitte ai membri del clan di Japigia: 11 anni per i boss Savino Parisi e per Eugenio Palermiti, 10 per Giovanni Palermiti, 9 per Tommaso Parisi, 14 anni per Radames Parisi, 7 per Antonino Palermiti. Nel dispositivo, il gup ha disposto il risarcimento nei confronti delle parti civili costituite: il Comune di Bari, la Regione Puglia, i Ministeri dell'Interno, della Giustizia, dell'Economia e delle Finanze, l'associazione Libera, il Comune di Altamura, l'Amgas e l'Amtab.
Nei confronti del Comune di Bari e della Regione è stata riconosciuta una provvisionale pari a 200mila euro. Il gup ha disposto la confisca dell'appartamento di via Melo di Lorusso ed il dissequestro di un fabbricato di Polignano a Mare intestato all'ex consigliera comunale. Le motivazioni della sentenza entro 90 giorni.


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