Lil Jolie da Amici 23 a Bari: «In un mondo di plastica, vince la verità»

Un vero e proprio bagno di "foll(i)a" quello che Lil Jolie, nome d'arte di Angela Ciancio, ha vissuto insieme ai suoi fan ieri a Bari, dove si è esibita in un mini-live prima di autografare le copie del suo nuovo EP, "La vita non uccide".

L'artista di origini casertane, classe 2000, è stata ospitata nel parco commerciale di Casamassima dopo l'esperienza nella scuola di "Amici 23", di cui è stata indiscussa protagonista.

A contraddistinguere la sua musica, ispirata nei testi al cantautorato italiano, da Enzo Carella a Franco Battiato, e nel sound all'indie francese e all'elettropop, sono sicuramente la sensibilità della sua penna, la profondità dei suoi messaggi e l'accettazione della diversità come punto di forza. Tutte caratteristiche presenti in "Follia" e "Kiss me" (quest'ultimo scritto insieme a Madame), i due brani che ha cantato dal vivo accompagnata dal calore dei presenti.

L'intervista

Prima del firmacopie Lil Jolie ha rilasciato un'intervista alla nostra testata, raccontandosi tra progetti, emozioni e, naturalmente, musica.

"La vita non uccide" è il tuo nuovo progetto musicale. Che cosa significa per te?
«"La vita non uccide" è nato in un periodo della mia vita in cui le cose non stavano andando bene, mi ero chiusa nei miei pensieri. Era un periodo decisamente no, in cui mi ripetevo sempre che non mi piaceva la vita. Invece mi sono resa conto che è bellissima perchè non potrà mai uccidere le emozioni, che per me sono assolutamente la cosa più importante. Non ci sono emozioni giuste o sbagliate. Ogni traccia di questo progetto rappresenta un'emozione diversa».

Qual è la canzone che più ti rappresenta, o alla quale sei più legata, e perchè?
«La mia preferita è "Non è la fine", perchè è stata la prima del mio "nuovo inizio", mi piace definirla così. Questo brano mi ha fatto capire appieno il messaggio che volevo trasmettere e come volevo la mia musica. Nessuna emozione è sbagliata se è vera: è questo che voglio comunicare con questa canzone. "Non è la fine, ma so che tu puoi sentirla"».

Che consiglio daresti ai giovani che vogliono intraprendere strade difficili come quella della musica, o dell'arte in generale?
«Un consiglio che potrebbe sembrare banale, ma che in realtà non lo è per niente. Non snaturarsi mai, essere sempre se stessi, in qualunque circostanza. Se sei autentico, riesci a emergere. In un mondo in cui c'è tanta plastica, tanta musica "fast-food", vince la verità».

Se dovessi definirti in un solo aggettivo come artista, quale sarebbe?
«È una domanda difficile, ma la risposta ce l'ho. Eclettica».

Quali sono i tuoi progetti futuri?
«Adesso sto vivendo l'instore tour che mi ha portata prima a casa, a Napoli, e qui a Bari come seconda tappa. Nei prossimi giorni mi sposterò in Sicilia. Poi sicuramente ci saranno degli eventi in cui canterò dal vivo, non vedo l'ora. E, infine, mi devo chiudere in un bunker per scrivere il mio nuovo disco».