Premio Anto Paninabella
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L'Università di Bari istituisce il premio “Antonella Diacono” in Entomologia

Maria Grazia Mastronardi riceve il primo riconoscimento per la migliore tesi di laurea magistrale

Dopo l'incessante impegno sociale dell'associazione Anto Paninabella contro il disagio adolescenziale nelle scuole primarie e secondarie, la storia di Antonella Diacono, che ne è stata vittima, arriva all'Università di Bari. L'obiettivo è far conoscere Antonella agli adulti ed in particolare a studenti universitari che per passione studiano il comportamento degli insetti. Si, gli insetti, perché erano la passione di Antonella che spesso ci giocava per capirne il loro mondo e forse all'università avrebbe scelto proprio il corso di laurea scelto dalla giovanissima Maria Grazia Mastronardi, neo laureata in gestione e sviluppo sostenibile dei sistemi rurali mediterranei, che ieri al salone degli affreschi del palazzo Ateneo ha ricevuto per la prima edizione il premio "Antonella Diacono" in Entomologia per aver scritto la migliore tesi di laurea magistrale sperimentale sulle tematiche del settore scientifico disciplinare in entomologia generale e applicata. Antonella ne parla anche nel suo libro "Io sono come il mare" dove scrive che da grande avrebbe voluto fare l'entomologa.

"Per Antonella – spiega i genitori Angela e Domenico - sarebbe stato il suo sogno quello di avvicinare e conoscere meglio di insetti. Lei era affascinata da questo mondo e ricordiamo spesso che anche durante alcune vacanze mentre eravamo in visita per musei lei osservava tutti gli insetti e li catalogava scoprendo di volta in volta la sua passione. Siamo convinti che le passioni sono quei sentimenti che ci uniscono e quindi ci piace l'idea che questa sua passione abbia un nome che venga ricordato a chi si laurea".

"La mia tesi studia la biodiversità degli insetti – spiega Maria Grazia Mastronardi - e quindi credo che ad Antonella le sarebbe piaciuto poter studiare tutto l'insieme e il mondo degli insetti. Io oggi insegno una scuola superiore e cerco sempre di far capire a ragazze e ragazzi che gli insetti fanno parte del nostro mondo e sono uno degli elementi fondamentali. Non vivremmo senza e quindi c'è tanto da scoprire e tanto da imparare anche da loro. Osservare gli insetti ci fa capire il nostro modo di vivere, la nostra vita e la nostra esistenza, perché nel loro piccolo riescono a vivere in ambienti estremi e più impensabili. La loro capacità di adattamento ci fa capire aspetti del funzionamento della vita che magari non potremmo capire senza, ed è molto importante quindi studiarli proprio per riuscire a capirne i meccanismi che sono alla base della vita su questa terra".

Alla cerimonia presente il professore Enrico De Lillo del dipartimento di scienze del suolo della pianta e degli alimenti che è stato relatore della studetessa Mastronardi. "Come genitore – spiega il professore - dico che è difficile sentire il grido dei nostri ragazzi perché sono anche abituati a nascondere alcune difficoltà e per questo che bisogna scavare in ciò che loro nascondono perché sono molto bravi a farlo. Più che come docente parlo come educatore perché mi sento molto più vicino agli studenti e molto spesso mi trovo con studenti che hanno superato questa fase della difficoltà e qui il compito che mi pongo è proprio quello di coltivare le passioni come è successo con Maria Grazia".

Il premio è frutto di un gioco di squadra nato all'interno dell' università grazie all'istituzione di una commissione composta da docenti e con la collaborazione della famiglia Diacono, che lo ha interamente finanziato.

"Mi ha fatto piacere – spiega la prorettrice Anna Maria Candela – essere presente in questa occasione perché il tema del disagio adolescenziale mi rende molto sensibile. Non dimentichiamoci di quando siamo stati noi adolescenti e da mamme viviamo l'adolescenza dei nostri figli e non è facile. A volte c'è la fortuna di sentire il grido altre volte no quindi l'idea di ricordare e di premiare qualche giovane che è riuscito a superare la fase peggiore della sua vita raggiungendo degli obiettivi e realizzando dei sogni credo sia uno degli aspetti più belli del mestiere di docente universitario. E allora ricordare qualcuno ma ricordarlo con un premio per una vita affrontata raggiungendo le proprie aspirazioni penso sia il modo migliore per lasciare una traccia".

E proprio per continuare a lasciare tracce, l'associazione Anto Paninabella continua con le sue attività a sostegno del disagio giovanile attraverso la prevenzione e la promozione di queste tematiche. E per farlo hanno pensato di ideare, grazie al progetto "Growup", una applicazione che permette ai ragazzi di lavorare sul rapporto con se stessi e con gli altri sia per aiutarli a scoprire il loro valore personale.
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