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Cronaca
L'omicidio Gelao resta senza colpevoli. Assolto anche Busco
La Corte d'Assise d'Appello di Bari ha scagionato («per non aver commesso il fatto») anche il 42enne pregiudicato barese
Bari - sabato 14 giugno 2025
8.27
L'omicidio di Giuseppe Gelao, avvenuto il 6 marzo 2017, resta un giallo senza colpevoli a più di 8 anni di distanza. Il processo di secondo grado, a Bari, s'è chiuso ed è servito ad assolvere il pregiudicato barese Antonio Busco rimasto inchiodato per i reati di omicidio volontario e porto e detenzione illegale d'arma da fuoco.
La Corte d'Assise d'Appello ha respinto le accuse verso il 42enne e ha ribaltato la sentenza di primo grado che aveva condannato l'uomo all'ergastolo. Secondo i giudici baresi, infatti, Busco è stato assolto «per non aver commesso il fatto», ma non è tornato libero. «È stato un processo molto duro, che è durato dal primo grado all'appello, quasi quattro anni», ha detto l'avvocato Alessandro Cacciotti del Foro di Roma che insieme con il collega Savino Mondello ha assistito Busco.
Di fronte ad una «ricostruzione esclusivamente indiziaria - ha continuato il penalista - si è resa necessaria una attentissima rivalutazione delle indagini, per come erano state effettuate». Agli atti dell'inchiesta risultavano anche le testimonianze di 15 collaboratori di giustizia. «Anche per questo abbiamo deciso di procedere col rito ordinario per un controesame dei testimoni», ha detto. I due legali sostengono poi che sia stato importante l'apporto dato dal consulente Andrea Pisanu.
Lo scorso dicembre la Cassazione ha confermato l'assoluzione per altri due co-imputati nell'omicidio di Gelao, Davide Monti e Giuseppe Signorile: condannati a 30 anni in primo grado, erano stati assolti in appello. Ieri, infine, è toccato a Busco: l'accusa aveva chiesto l'ergastolo. E il delitto di Gelao resta senza i colpevoli.
La Corte d'Assise d'Appello ha respinto le accuse verso il 42enne e ha ribaltato la sentenza di primo grado che aveva condannato l'uomo all'ergastolo. Secondo i giudici baresi, infatti, Busco è stato assolto «per non aver commesso il fatto», ma non è tornato libero. «È stato un processo molto duro, che è durato dal primo grado all'appello, quasi quattro anni», ha detto l'avvocato Alessandro Cacciotti del Foro di Roma che insieme con il collega Savino Mondello ha assistito Busco.
Di fronte ad una «ricostruzione esclusivamente indiziaria - ha continuato il penalista - si è resa necessaria una attentissima rivalutazione delle indagini, per come erano state effettuate». Agli atti dell'inchiesta risultavano anche le testimonianze di 15 collaboratori di giustizia. «Anche per questo abbiamo deciso di procedere col rito ordinario per un controesame dei testimoni», ha detto. I due legali sostengono poi che sia stato importante l'apporto dato dal consulente Andrea Pisanu.
Lo scorso dicembre la Cassazione ha confermato l'assoluzione per altri due co-imputati nell'omicidio di Gelao, Davide Monti e Giuseppe Signorile: condannati a 30 anni in primo grado, erano stati assolti in appello. Ieri, infine, è toccato a Busco: l'accusa aveva chiesto l'ergastolo. E il delitto di Gelao resta senza i colpevoli.