Domenico Triggiani
Domenico Triggiani
Vita di città

Il ricordo dello scrittore e drammaturgo Domenico Triggiani a vent'anni dalla morte

A lui è anche intitolato un giardino nel quartiere San Girolamo

Il 25 dicembre 2005, venti anni fa, veniva a mancare uno dei personaggi cardine della cultura barese, lo scrittore e drammaturgo Domenico Triggiani.
Per rendere un doveroso omaggio all'illustre autore, alla cui memoria il Comune di Bari ha da tempo intitolato un giardino nel quartiere San Girolamo, ha visto la luce proprio quest'anno l'edizione critica di tutta la sua produzione teatrale con il titolo A spasso nel Teatro di Domenico Triggiani – Opere in lingua e in dialetto barese, a cura di Nicola Triggiani, professore ordinario di Diritto processuale penale e docente nel Master in Giornalismo dell'Università di Bari Aldo Moro, e Rosa Lettini, scrittrice e attrice di talento, grande appassionata del dialetto barese, scomparsa lo scorso anno, quando l'opera era quasi ultimata. Tre volumi indivisibili (racchiusi in un elegante cofanetto), circa 1000 pagine in totale, pubblicati da Cacucci Editore, nella linea editoriale "Leggi la Puglia" del Consiglio Regionale della Puglia, finalizzata a valorizzare la nostra Regione, il suo territorio, le sue tradizioni e il suo patrimonio culturale.

La raccolta si avvale della presentazione della Presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, e della prefazione di Stefano Bronzini, già Rettore dell'Università di Bari; ad introdurre alla lettura delle opere, i saggi firmati dallo scrittore esperto di baresità Vittorio Polito, dal critico teatrale Egidio Pani e dalla professoressa Grazia Distaso, ordinaria di Letteratura italiana dell'Università di Bari.

Nel primo volume sono pubblicate le opere in lingua. Nove lavori, scritti a partire dagli anni '50, che hanno contribuito ad arricchire validamente il repertorio del teatro italiano, che appariva incapace di esprimere una nuova drammaturgia dopo Pirandello, e sono stati rappresentati nei principali teatri pugliesi, tra cui il Petruzzelli e il Piccinni di Bari. Meritano di essere in particolare segnalati: l'atto unico Papà, a tutti i costi (esordio letterario dell'autore nel 1954); la commedia musicale Donne al potere, il dramma in tre atti Peccati di provincia, l'atto unico L'Arciguardiano, nonché Il dramma di un giudice, atto unico trasmesso in radio dalla RAI nell'adattamento di Luigi Angiuli.

Il teatro in lingua di Triggiani è stato etichettato in vari modi dalla critica, con richiami a Ugo Betti, ad Aristofane, a Luigi Pirandello, a Blasco Ibanez: si tratta, comunque, di teatro sociale e psicologico, che affonda il bisturi nei vizi e nelle virtù degli uomini. Osserva Egidio Pani che, "per chi lo ha conosciuto, schivo, riservato, non amante dell'effimero, pare strano che amasse così tanto il teatro, regno della finzione e della fragilità del reale". Ma, a leggere i suoi drammi e le sue commedie in lingua, "è evidente che Domenico Triggiani proprio nel teatro vedeva lo specchio in cui riflettersi e riflettere". E Grazia Distaso sottolinea che Triggiani sentiva il teatro "come impegno e insieme, nel senso più alto, 'divertissement', come riflessione e insieme come naturale incanto, come possibilità di incontro e di comunicazione attraverso la scrittura teatrale che si fa rappresentazione, scena".

Il secondo volume della raccolta ospita le commedie dialettali, che, per unanime giudizio, hanno contribuito in misura importante a valorizzare e nobilitare il dialetto barese, vera e propria "lingua" da salvaguardare e divulgare: tredici opere che costituiscono un fondamentale contributo teso a recuperare la memoria storica del territorio in cui affondano le nostre radici.

Il dialetto è stato per Triggiani una scoperta tarda; eppure, alcune delle sue commedie in vernacolo, scritte a partire dagli anni '80, rappresentano ormai dei "classici della baresità", essendo state più volte rappresentate da varie compagnìe, tra cui il "Gruppo Teatrale Levante", fondato e diretto dallo stesso Triggiani per molti anni (principale interprete femminile la moglie Rosa Lettini), e il "Piccolo Teatro di Grumo Appula", diretto da Luigi D'Alessandro: Le Barìse a Venèzie, La Candìne de Ciànna Ciànne, All'àneme de la bonàneme, U madremònie de Cellùzze, No, u manecòmie no!, U retòrne de Giacchìne Muràtte, Che le sùrde iè mègghie a ièsse mute. Come scrisse molti anni fa lo storico barese Vito Antonio Melchiorre, infatti, in tale ambito artistico, Triggiani ha mostrato "vena e capacità tali da consentirne, in qualche maniera, l'accostamento, in chiave moderna, a nomi come quelli di Giovanni Meli per il siciliano, di Giuseppe Gioacchino Belli e di Trilussa per il romanesco, e, perché no?, di Carlo Goldoni per il veneziano". Mentre di recente Ettore Catalano ha evidenziato l'abilità di Triggiani nel confezionare situazioni farsesche, senza mai cadere nella volgarità e nel turpiloquio, lavorando "sulla quotidianità del vivere attraverso personaggi popolari che mettono insieme l'intensità del loro desiderio di vita e l'intelligente sapienzialità della cultura popolare nell'accettare i mali del mondo con bonarietà e a volte con una schietta e confortante ilarità".

Nella nuova edizione dei lavori teatrali in dialetto, grazie agli approfonditi studi di Rosa Lettini, è stata utilizzata una grafìa tesa ad agevolare la lettura e la comprensione dei testi, così da renderli maggiormente fruibili, con un'appendice su come scrivere e pronunciare il dialetto barese e un utile glossario essenziale Barese-Italiano.

Il terzo volume riporta un'ampia rassegna di recensioni e giudizi della stampa e della critica, allo scopo di offrire ai lettori un quadro il più possibile completo della complessa personalità di Triggiani. Emerge la figura di un artista eclettico e versatile, un intellettuale innamorato della sua città, autore non solo di teatro, ma anche di saggi di critica letteraria e repertori bio-bibliografici (Zoo Letterario, Dizionario degli scrittori, Storia delle riviste letterarie d'oggi, Per la storia della letteratura italiana contemporanea), inchieste di costume (Inchiesta sulla gioventù bruciata, Inchiesta sul teatro), poesie, nonché di romanzi, scritti a quatto mani con la moglie Rosa Lettini (Il virus del passato, Il giudice Pandis, In diretta dall'inferno, e Da Adame ad Andriòtte, la storia del mondo in vernacolo barese), e persino della prima Guida storica, artistica e turistica illustrata della provincia di Bari.

A spasso nel Teatro di Domenico Triggiani è stato presentato al Festival "Lungomare di libri" di Bari, al Festival "Il Libro Possibile" di Polignano a mare e in altre manifestazioni culturali, suscitando grande attenzione e interesse da parte del pubblico e particolare apprezzamento della critica. Ciò conferma la straordinaria attualità, originalità e freschezza delle opere teatrali di questo illustre esponente della cultura letteraria del Mezzogiorno, i cui scritti – come annota Stefano Bronzini nella prefazione – sono ancora oggi capaci di "trascinare i lettori ad un'approfondita riflessione sulla complessa natura umana".
  • Nicola Triggiani
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