conferenza stampa meeting volontariato
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Il Meeting del Volontariato all’Università di Bari: «Incontro tra solidarietà e formazione»

Presentata stamattina la decima edizione (15-17 dicembre). Uricchio: «CSV e UniBa uniti nella stessa missione»

Il Meeting del Volontariato compie dieci anni: la manifestazione organizzata dal Centro di Servizio al Volontariato "San Nicola" di Bari quest'anno avrà al centro delle proprie discussioni l'argomento "RelAzioni di Gratuità", e per l'occasione trasferisce la propria sede dalla Fiera del Levante all'ateneo dell'Università di Bari.

Un traguardo importante per l'appuntamento più atteso dalle Organizzazioni di Volontariato del territorio di Bari e BAT, che quest'anno, per la sua decima edizione, è pronto ad aprirsi alla vasta e variegata popolazione studentesca della nostra università.

Tre giorni (dal 15 al 17 dicembre) di discussioni, incontri ed eventi collaterali per far conoscere alla cittadinanza e, soprattutto, ai giovani le attività sul territorio delle oltre cento OdV che occuperanno gli stand nell'atrio del plesso universitario.

Il Meeting del Volontariato 2017 è stato presentato stamani in conferenza stampa presso le sale dell'Università di Bari. «La nostra università – esordisce il padrone di casa, il rettore Antonio Felice Uricchio - da tempo ha fatto della terza missione la vera missione. Condividiamo con il CSV i valori della solidarietà e della gratuità, dell'impegno civile e della presenza nella società. Vogliamo, ospitando il Meeting, unire il senso dell'impegno sociale con la missione della formazione a 360° che è propria della nostra istituzione. Gli studenti sono invitati affinché partecipino alle attività di volontariato. Sono già tantissimi i giovani che vivono questa esperienza fortemente significativa, ma possono essere ancora di più. I nostri studenti hanno una naturale attenzione al bisogno di solidarietà, e con questa eseprienza vogliamo ulteriormente promuovere e sostenere queste attività».

Un rapporto, quello tra università e volontariato, che trova nel Meeting 2017 non un'esperienza estemporanea, ma il culmine di una prima fase di interventi iniziata già da diversi anni. «Abbiamo voluto questa edizione del MdV in università – aggiunge il professor Paolo Ponzio, presidente del comitato scientifico del CSV e delegato del rettore per il Servizio Civilie - perché si tratta di luogo in cui le associazioni possono non solo parlarsi tra loro ma anche formare una cultura del volontariato. Una possibilità per le associazioni di arricchirsi della relazione con gli argomenti che abbiamo pensato di indicare come momento di crescita. Quest'anno abbiamo iniziato a organizzare il Meeting direttamente con le organizzazioni di volontariato, a partire dal tema che con loro abbiamo scelto di affrontare quest'anno. Il cambio di location, inoltre, ci è parso importante perché UniBa è l'unico ente universitario di prima classe in tutta Italia; negli ultimi anni abbiamo realizzato anche progetti di Servizio Civile all'estero. Ci sono attualmente venti volontari di UniBa in missione in altri paesi, che portano alto il nome della nostra università sia dal punto di vista della formazione che della solidarietà. Il Servizio Civile dà la possibilità di acquisire competenze professionali e umane che permettono di giocarsi le proprie competenze in tutto il mondo. I progetti della nostra università, infatti, quest'anno sono stati presentati nella nuova versione del Servizio Civile universale».

«L'idea di organizzare il MdV in Università – prosegue Rosa Franco, presidente del Centro Servizi – è solo una delle tante forme di collaborazione tra CSV e UniBa. Abbiamo sempre condiviso la linea educativa portata avanti da rettore Uricchio: per formare gli uomini non bisogna solo fornire nozioni ma anche proporre dei valori, e i ragazzi si sono mostrati fin da subito molto ricettivi, come abbiamo sperimentato con lo sportello del volontariato che ormai da anni curiamo qui in ateneo. Oltre alla location, quest'anno abbiamo introdotto alcune novità nel programma: venerdì mattina realizzeremo quaranta laboratori per le classi della scuola primaria, così che i bambini, grazie all'incontro con i volontari, possano avvicinarsi al tema della gratuità. Il tema che abbiamo proposto quest'anno è, infatti, proprio quello delle "RelAzioni di Gratuità": abbiamo voluto mettere al centro delle riflessioni la parola "relazioni", in modo da mettere a confronto le persone, con le loro esperienze, storie, temperamenti ma anche con la loro umanità. Chiunque si avvicini in questi tre giorni alle OdV presenti in ateneo potrà conoscere e toccare con mano questa umanità. Nella giornata di sabato, inoltre, abbiamo programmato dei focus group su temi che stanno a cuore alle associazioni: in ogni focus group ci sarà un tecnico, un testimone e alla fine vogliamo favorire un confronto tra il relatore e chi porge la sua testimonianza. Abbiamo, quindi, voluto rivedere il meeting sia nella sua location che nella sua forma».

Tra i tanti temi che saranno trattati all'interno del Meeting, spicca per interesse quello della relazione tra enti pubblici, amministrazioni locali e realtà del terzo settore. Un'opportunità di confronto che porterà sul tavolo delle discussioni esperienze concrete di buone prassi realizzate qui e lì nella ex provincia di Bari. «Spesso il welfare, come le azioni sul territorio, sono stati associati alle situazioni d'emergenza – spiega Francesca Bottalico, assessore al Welfare del Comune di Bari. La professionalità e il percorso delle associazioni in questi anni, favorito dalla collaborazione di amministrazione e CSV, hanno fatto sì che non ci sia più un intervento esclusivamente legato all'emergenza, ma ci sia un programma capillare e messo in rete. Questa edizione del Meeting, dunque, offre un'importante opportunità di conoscenza all'interno dell'ateneo: l'università è sempre più parte della comunità cittadina, specialmente sui temi dell'accoglienza e dell'integrazione. Abbiamo bisogno delle nuove generazioni sui temi del volontariato; è necessario che non sia più un tema solo per le persone più sensibili ma che sia importante e sentito per tutti. Si tratta di un lavoro integrato tra vari enti e che negli ultimi mesi si sta consolidando: per esempio, abbiamo costruito con le associazioni un piano a contrasto della marginalità cittadina che sarà alla base degli interventi nei prossimi due anni a contrasto della povertà. Una delle prime sperimentazioni dal basso con chi lavora quotidianamente su questi temi. Reputo, dunque, fondamentale condividere approcci e leggere la nostra città e i suoi bisogni con più occhi e più coscienze».

«Già da diversi anni – fa eco Giancluca Miano, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Putignano - stiamo portando avanti insieme al CSV una serie di progetti: ci siamo resi conto di come sia necessario sviluppare buone prassi per declinare il principio di sussidiarietà circolare. I bisogni che pressano sul territorio tutti gli enti pubblici sono tanti; era, quindi, necessario iniziare a leggere questi bisogni e creare delle relazioni autentiche, guardando al terzo settore. Ci siamo resi conto che era necessario creare formazione e informazione, e lo abbiamo fatto grazie a corsi di progettazione relazionata del CSV. Abbiamo fatto partire tutta una serie di progetti, che nascono da un'idea di pubblica amministrazione che coordini e faccia concretamente sviluppare le azioni al mondo del volontariato e del terzo settore in generale».

A chiudere la presentazione l'intervento dell'assessora alle Politiche Sociali del Comune di Ruvo di Puglia Domenica Montaruli, che ha portato la testimonianza virtuosa di un ente pubblico che investe le sue poche risorse nel welfare: «La nostra esperienza parte un anno fa, quando dovevamo decidere come impiegare gli esigui fondi del 5x1000. Ho pensato di rivolgere la mia attenzione alle realtà che sul territorio erano già attive e si erano distinte per particolari attività solidali. Queste poche risorse che abbiamo investito nella creazione di una rete stabile di profit e no-profit hanno generato una serie d'iniziative e dato origine a una serie di interventi (raccolta alimentare, emergenze abitative, ecc) fondamentali per la nostra comunità».
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