Cronaca
Assaltò portavalori a Cerignola, sequestrati beni per 100mila ad un 42enne
Il decreto di sequestro dopo le indagini patrimoniali da parte dei finanzieri del Nucleo Operativo Metropolitano
Bari - lunedì 25 novembre 2024
12.30 Comunicato Stampa
Era stato arrestato nel 2014 perché ritenuto uno dei responsabili di un assalto ad un portavalori. Oggi, dopo una sentenza di condanna irrevocabile, la Guardia di Finanza del Comando Provinciale hanno eseguito un decreto di sequestro finalizzato alla confisca diretta o per equivalente nei confronti di un 42enne di Bari.
All'uomo, residente al rione San Paolo, e al suo nucleo familiare, è stata sequestrata la somma di 100mila euro, fra disponibilità finanziarie, denaro, beni di valore contenuti in cassette di sicurezza e un immobile. «Il provvedimento accoglie completamente la proposta della Procura Generale della Repubblica di Bari, la quale ha inoltrato la richiesta, sulla base delle indagini patrimoniali, dopo una sentenza di condanna della Corte d'Appello di Bari divenuta irrevocabile a marzo 2021».
L'uomo, infatti, «era stato ritenuto autore, insieme ad altri, di una rapina avvenuta il 6 dicembre 2013 ai danni di un furgone portavalori della società Ivri, nel corso della quale era stata bloccata l'A14, nei pressi del casello di Cerignola, con due autoarticolati dati alle fiamme e l'esplosione di colpi di arma da fuoco». Il furgone blindato era poi stato violato con una fiamma ossidrica e dal suo interno erano stati sottratti 28 plichi contenenti valori per un importo di circa 2 milioni di euro.
L'attività dei finanzieri, «ha permesso di accertare una evidente sproporzione tra la manifestazione di ricchezza riconducibile» al 42enne e «il reddito dallo stesso dichiarato, presupponendo che il patrimonio accumulato fosse il frutto di proventi illeciti». La discordanza rilevata è riferita al periodo che va dal 2013 al 2015.
All'uomo, residente al rione San Paolo, e al suo nucleo familiare, è stata sequestrata la somma di 100mila euro, fra disponibilità finanziarie, denaro, beni di valore contenuti in cassette di sicurezza e un immobile. «Il provvedimento accoglie completamente la proposta della Procura Generale della Repubblica di Bari, la quale ha inoltrato la richiesta, sulla base delle indagini patrimoniali, dopo una sentenza di condanna della Corte d'Appello di Bari divenuta irrevocabile a marzo 2021».
L'uomo, infatti, «era stato ritenuto autore, insieme ad altri, di una rapina avvenuta il 6 dicembre 2013 ai danni di un furgone portavalori della società Ivri, nel corso della quale era stata bloccata l'A14, nei pressi del casello di Cerignola, con due autoarticolati dati alle fiamme e l'esplosione di colpi di arma da fuoco». Il furgone blindato era poi stato violato con una fiamma ossidrica e dal suo interno erano stati sottratti 28 plichi contenenti valori per un importo di circa 2 milioni di euro.
L'attività dei finanzieri, «ha permesso di accertare una evidente sproporzione tra la manifestazione di ricchezza riconducibile» al 42enne e «il reddito dallo stesso dichiarato, presupponendo che il patrimonio accumulato fosse il frutto di proventi illeciti». La discordanza rilevata è riferita al periodo che va dal 2013 al 2015.