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Territorio

Ripagnola, la Regione e i manifestanti pro parco 

Michele Emiliano: ”Faremo tutte le verifiche. Quello che è sicuro è che la destinazione alberghiera è in contrasto con il piano regolatore”

La realizzazione di un villaggio turistico o l'organizzazione di concerti può essere compatibile con la protezione degli animali e del territorio? E' questo che si chiedono i cittadini del Comitato dei Pastori della Costa e 20 associazioni ambientaliste che questo pomeriggio hanno incontrato il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano perché è necessario riconvocare le conferenze di servizio con gli uffici e tutte quante le forze interessate per verificare in maniera efficace quelle che sono le indicazioni portate nel progetto autorizzato dal Comune di Polignano per constatare con una serie di atti concreti quelle che sono le istanze dei cittadini.

"La battaglia è cominciata diversi anni fa – spiega Vincenzo Miccolis del Comitato dei Pastori della Costa - e per la verità è cominciata già dal 1997 con l'istituzione della legge che istituiva questa zona quale parco. Questa legge regionale non è stata completamente rispettata. Sono state concesse delle autorizzazioni a insediamenti che sono in contrasto con la protezione della flora e della fauna. In queste zone il dipartimento di biologia ha tracciato un percorso che è uno dei pochi ancora non antropizzati e noi ci schieriamo a difesa di questa aria. In quest'aria il comune di Polignano non ha mai inteso realizzare il parco fino a quando non è intervenuto un progetto che da parte di una serie di privati e questo progetto prevede opere che sono in contrasto con le attività di una riserva e di un parco. Abbiamo cercato di evidenziare le incongruenze che c'erano in questo progetto le abbiamo già rappresentate e chiediamo che venga tutelato questo patrimonio immaginando quanto beneficio possano ricavare invece tutte le attività di carattere ricettivo e non soltanto quello esclusiva di uno ma di tutta quanta l'aria da Polignano, Conversano, Mola, Rutigliano, Torre a Mare e Bari".
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In alcune foto si mostra la planimetria di un lavoro svolto da tirocinanti del Politecnico di Bari che hanno sovrapposto al progetto originale i vincoli paesaggistici. La tavola è un' elaborazione grafica sulla base delle prescrizioni della regione operata dal gruppo tecnico del comitato i pastori della costa. I procedimenti e le autorizzazioni alle costruzioni si sono concluse ma c'è una incongruenza che è stata presentata al presidente Emiliano perché si diceva riguardo una riqualificazione della zona e dei trulli ma in realtà è prevista un area resort destinata all'alberghiero con 7 strutture per 21 posti letto su 15 ettari e per fare questo saranno necessari la costruzione di impianti idrici ed elettrici che ovviamente non è possibile realizzare perché andrebbe a modificare la natura dei terreni. Si è pensato che la Regione potrebbe acquistare l'area interessata a Polignano e preservarla con l'immediata istituzione dell'area naturale protetta della costa dei trulli.

"Non abbiamo trovato delle irregolarità - spiega il presidente Emiliano - resta il fatto che è possibile che la comunità, salvo che qualcuno non veda altre possibilità, faccia delle proposte diverse da quelle che leggo sui giornali, ovvero di trasformare i depositi agricoli in una sorta di luoghi di soggiorno. Addirittura c'è un cambio di destinazione con dei lavori che io adesso non ho idea di come siano stati progettati. Basterebbe che la sovraintendenza dicesse che i trulli vanno restaurati per come sono e non credo che avremmo più da lamentarci e si potrebbe continuare con l'utilizzo agricolo che sicuramente è più redditivo. Faremo tutte le verifiche. Quello che è sicuro è che la destinazione alberghiera è in contrasto con il piano regolatore".

"Ci sembra paradossale – conclude Vincenzo Miccolis - che venga prima realizzato un albergo e poi venga istituito un parco. Verosimilmente questo oltre a essere paradossale in quanto tale diventa anche un vantaggio improprio rispetto a qualcuno. Nel giro di una settimana sono state raccolte quasi 11 mila firme e ogni giorno cresce questo consenso. Noi abbiamo anche provato a chiedere i moduli per la realizzazione di un progetto di legge regionale perché è una delle possibilità per l'istituzione del parco e anche su questo ci attiveremo ma ovviamente chiediamo che la politica intervenga forte e faccia sentire la sua voce in maniera trasversale perché questa è una battaglia che appartiene a tutti i cittadini ai pugliesi ed in particolare agli abitanti di questa zona che hanno diritto ad avere una zona di mare che sia veramente protetta e non vale soltanto per il periodo estivo ma vale per 365 giorni l'anno sul modello del Parco delle dune costiere sul modello di Torre Guaceto che è in antitesi come tipo di modello e di sviluppo rispetto allo sfruttamento da parte di pochissimi".
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