
Territorio
Erosione costiera, il Politecnico di Bari insieme all'università Di Bologna per il progetto STIMARE
In Puglia analizzate le spiagge di Monopoli e di Margherita di Savoia con l'obiettivo di sostenere la salvaguardia e la resilienza del patrimonio ambientale
Bari - martedì 6 luglio 2021
12.24 Comunicato Stampa
L'università di Bologna e il Politecnico di Bari, insieme grazie al Progetto di Ricerca STIMARE (Strategie Innovative per il Monitoraggio e l'Analisi del Rischio Erosione), finanziato del Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, hanno studiato e monitorato negli ultimi due anni lo stato del fenomeno erosivo della costa adriatica in quattro siti specifici, Cervia, Riccione, Monopoli, Margherita di Savoia con l'obiettivo di sostenere la salvaguardia e la resilienza del patrimonio ambientale costiero.
I risultati, le valutazioni sono state presentate dai referenti di progetto: prof. Renata Archetti (Unibo) e prof. Leonardo Damiani (Poliba) alla Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale sen. Assuntela Messina lo scorso 2 luglio in una apposita conferenza stampa presso la Camera dei Deputati.
Pur manifestandosi in modi e tempi diversi in Puglia e in Romagna, l'erosione costiera, che consiste in un'alterazione dell'equilibrio naturale, si manifesta in perdite di intere aree e del loro relativo valore economico e ambientale.
Il progetto Stimare ha analizzato gli impatti di due tecniche di difesa: drenaggio delle spiagge e eiettori, ha analizzato dati, implementato sistemi di monitoraggio a basso costo, sondato la percezione del rischio di erosione da parte dei cittadini. In tale contesto, il monitoraggio delle spiagge è risultata un'attività strategica e funzionale nella pianificazione e gestione della costa, per comprendere l'evoluzione costiera a breve e a medio-lungo termine, per condurre analisi sulle dinamiche costiere e valutare l'efficienza delle strategie messe in pratica e da adottare in futuro non per la salvaguardia della spiaggia stessa, ma anche per le inevitabili ricadute sul settore turistico. Perciò, sono state implementate videocamere intelligenti, capaci di rilevare ed interpretare in tempo reale l'evoluzione della linea di riva, anche mediante droni; sono stati realizzati rilievi topografici. La disponibilità dei big data raccolti permetterà, mediante tecnologie digitali (cloud, capacità di calcolo, intelligenza artificiale e analisi dei dati) di realizzare un 'digital twin', cioè un 'gemello digitale' del sistema mare/costa sul quale 'testare' scenari climatici, fattori di stress antropici o strategie politiche del Green Deal. Tutto ciò fornirà misure per migliorare la gestione del rischio di catastrofi, sviluppare piani territoriali, riferire sullo stato dell'ambiente, sulle attività costiere e misurarne l'impatto.
La Puglia. Lo studio condotto nell'ambito del Piano Regionale delle Coste ha evidenziato, attraverso l'analisi della linea di costa riferita agli anni 1992, 2000 e 2005 un arretramento medio del 4,6%, che è un valore inferiore a quello rilevato dall'APAT nel periodo 1950/2000, pari al 21,4%, per scostamenti di linee di costa superiori ai 30 metri. Tali risultati indicano che i fenomeni erosivi più intensi sono intervenuti prima del 1992, con un andamento decrescente nel periodo successivo. Se da un lato, dunque, il trend appare confortante, d'altra parte è da considerare che i tratti ancora oggi in erosione coincidono, in genere, con quelli che hanno già subito precedentemente forti arretramenti, per cui ulteriori azioni erosive, anche se di piccola entità, potrebbero determinare la scomparsa completa dell'arenile. Gli studi condotti nel corso degli ultimi anni confermano, peraltro, lo stato di sofferenza della maggior parte delle spiagge sabbiose pugliesi, imputabile principalmente alla crescente pressione antropica, alle variazioni climatiche che hanno determinato una modifica delle condizioni meteomarine, nonché alla riduzione degli apporti solidi, per la sistemazione di falesie e corsi d'acqua. Gli ultimi studi condotti in riferimento al periodo 2005-2017 mostrano come circa il 33.2 % delle coste sabbiose siano stati interessati da fenomeni erosivi.
Monopoli. Nel luglio 2019 è stato eseguito un intervento di ripristino dell'arenile di Cala Porta Vecchia, a margine del centro storico finalizzato a fronteggiare la scomparsa dei sedimenti sull'arenile ad opera delle mareggiate invernali. L'intervento è consistito nella movimentazione di dei sedimenti sabbiosi (c.a. 2000 m3) prelevati dai fondali antistanti, entro la profondità di chiusura, e ridistribuiti sull'arenile, con conseguente avanzamento della linea di riva di 10 m. Al fine di monitorare l'efficacia e la durabilità di tale tipo di intervento sono stati eseguiti dei rilievi ante e post operam mediante survey topografiche e si è proceduto con l'installazione di un sistema di video monitoraggio per seguire l'evoluzione nel lungo periodo. Il rallentamento delle attività di campo legato all'emergenza COVID19, non ha consentito di effettuare il rilievo multibeam del fondale emerso e sommerso post-intervento per verificare la movimentazione dei volumi di sedimenti avvenuta a valle delle mareggiate invernali. Comunque, il monitoraggio del sito è stato garantito dalla webcam per un periodo congruo. Al fine di calibrare i modelli numerici di ricostruzione del trasporto solido e prevedere l'evoluzione nel medio-lungo termine dell'intervento sperimentale, è stata condotta l'analisi del clima meteomarino al largo del paraggio di Monopoli, con particolare riferimento all'analisi degli eventi estremi. A distanza di oltre un anno dall'intervento di ripristino, nonostante una considerevole perdita di sedimenti sulla spiaggia emersa, essa risulta ancora fruibile, a dimostrazione della sostenibilità finanziaria della metodica proposta. Coinvolto, a nord della città, anche lido Pantano.
Il Progetto STIMARE in cifre
Più di 5000 linee di riva estratte da videomonitoraggio
6 gruppi di ricerca
28 ricercatori coinvolti
43% ricercatrici donne
7 meeting di progetto
4 località prescelte su cui focalizzare lo studio Cervia, Riccione, Monopoli e Margherita di Savoia
2 soluzioni per la difesa costiera
2500 interviste a turisti, residenti, titolari di stabilimenti balneari sulla percezione del rischio
Più di 50 simulazioni di onde e correnti
3 voli droni
18 rilievi batimetrici
I risultati, le valutazioni sono state presentate dai referenti di progetto: prof. Renata Archetti (Unibo) e prof. Leonardo Damiani (Poliba) alla Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale sen. Assuntela Messina lo scorso 2 luglio in una apposita conferenza stampa presso la Camera dei Deputati.
Pur manifestandosi in modi e tempi diversi in Puglia e in Romagna, l'erosione costiera, che consiste in un'alterazione dell'equilibrio naturale, si manifesta in perdite di intere aree e del loro relativo valore economico e ambientale.
Il progetto Stimare ha analizzato gli impatti di due tecniche di difesa: drenaggio delle spiagge e eiettori, ha analizzato dati, implementato sistemi di monitoraggio a basso costo, sondato la percezione del rischio di erosione da parte dei cittadini. In tale contesto, il monitoraggio delle spiagge è risultata un'attività strategica e funzionale nella pianificazione e gestione della costa, per comprendere l'evoluzione costiera a breve e a medio-lungo termine, per condurre analisi sulle dinamiche costiere e valutare l'efficienza delle strategie messe in pratica e da adottare in futuro non per la salvaguardia della spiaggia stessa, ma anche per le inevitabili ricadute sul settore turistico. Perciò, sono state implementate videocamere intelligenti, capaci di rilevare ed interpretare in tempo reale l'evoluzione della linea di riva, anche mediante droni; sono stati realizzati rilievi topografici. La disponibilità dei big data raccolti permetterà, mediante tecnologie digitali (cloud, capacità di calcolo, intelligenza artificiale e analisi dei dati) di realizzare un 'digital twin', cioè un 'gemello digitale' del sistema mare/costa sul quale 'testare' scenari climatici, fattori di stress antropici o strategie politiche del Green Deal. Tutto ciò fornirà misure per migliorare la gestione del rischio di catastrofi, sviluppare piani territoriali, riferire sullo stato dell'ambiente, sulle attività costiere e misurarne l'impatto.
La Puglia. Lo studio condotto nell'ambito del Piano Regionale delle Coste ha evidenziato, attraverso l'analisi della linea di costa riferita agli anni 1992, 2000 e 2005 un arretramento medio del 4,6%, che è un valore inferiore a quello rilevato dall'APAT nel periodo 1950/2000, pari al 21,4%, per scostamenti di linee di costa superiori ai 30 metri. Tali risultati indicano che i fenomeni erosivi più intensi sono intervenuti prima del 1992, con un andamento decrescente nel periodo successivo. Se da un lato, dunque, il trend appare confortante, d'altra parte è da considerare che i tratti ancora oggi in erosione coincidono, in genere, con quelli che hanno già subito precedentemente forti arretramenti, per cui ulteriori azioni erosive, anche se di piccola entità, potrebbero determinare la scomparsa completa dell'arenile. Gli studi condotti nel corso degli ultimi anni confermano, peraltro, lo stato di sofferenza della maggior parte delle spiagge sabbiose pugliesi, imputabile principalmente alla crescente pressione antropica, alle variazioni climatiche che hanno determinato una modifica delle condizioni meteomarine, nonché alla riduzione degli apporti solidi, per la sistemazione di falesie e corsi d'acqua. Gli ultimi studi condotti in riferimento al periodo 2005-2017 mostrano come circa il 33.2 % delle coste sabbiose siano stati interessati da fenomeni erosivi.
Monopoli. Nel luglio 2019 è stato eseguito un intervento di ripristino dell'arenile di Cala Porta Vecchia, a margine del centro storico finalizzato a fronteggiare la scomparsa dei sedimenti sull'arenile ad opera delle mareggiate invernali. L'intervento è consistito nella movimentazione di dei sedimenti sabbiosi (c.a. 2000 m3) prelevati dai fondali antistanti, entro la profondità di chiusura, e ridistribuiti sull'arenile, con conseguente avanzamento della linea di riva di 10 m. Al fine di monitorare l'efficacia e la durabilità di tale tipo di intervento sono stati eseguiti dei rilievi ante e post operam mediante survey topografiche e si è proceduto con l'installazione di un sistema di video monitoraggio per seguire l'evoluzione nel lungo periodo. Il rallentamento delle attività di campo legato all'emergenza COVID19, non ha consentito di effettuare il rilievo multibeam del fondale emerso e sommerso post-intervento per verificare la movimentazione dei volumi di sedimenti avvenuta a valle delle mareggiate invernali. Comunque, il monitoraggio del sito è stato garantito dalla webcam per un periodo congruo. Al fine di calibrare i modelli numerici di ricostruzione del trasporto solido e prevedere l'evoluzione nel medio-lungo termine dell'intervento sperimentale, è stata condotta l'analisi del clima meteomarino al largo del paraggio di Monopoli, con particolare riferimento all'analisi degli eventi estremi. A distanza di oltre un anno dall'intervento di ripristino, nonostante una considerevole perdita di sedimenti sulla spiaggia emersa, essa risulta ancora fruibile, a dimostrazione della sostenibilità finanziaria della metodica proposta. Coinvolto, a nord della città, anche lido Pantano.
Il Progetto STIMARE in cifre
Più di 5000 linee di riva estratte da videomonitoraggio
6 gruppi di ricerca
28 ricercatori coinvolti
43% ricercatrici donne
7 meeting di progetto
4 località prescelte su cui focalizzare lo studio Cervia, Riccione, Monopoli e Margherita di Savoia
2 soluzioni per la difesa costiera
2500 interviste a turisti, residenti, titolari di stabilimenti balneari sulla percezione del rischio
Più di 50 simulazioni di onde e correnti
3 voli droni
18 rilievi batimetrici