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Assegni di cura per disabili gravi, l'Anmic contesta la Regione Puglia

Il presidente provinciale:"Risorse diminuite in un periodo di grave emergenza per il Covid-19"

"Prima ci hanno convocato senza una bozza su cui discutere; poi, dopo mesi di attesa, hanno deciso finalmente di iniziare la procedura per l'erogazione degli assegni di cura ai disabili molto gravi, in attesa ormai da gennaio; infine, hanno ridotto la somma erogabile da 900 euro a 800, dopo una ridicola proposta iniziale di appena 600, nonostante la nostra richiesta fosse di arrivare almeno a 1.000 euro, vista peraltro la crescente difficoltà economica in questi ultimi mesi di emergenza sanitaria". Michele Caradonna, presidente ANMIC Bari, nonché componente della Giunta Nazionale e referente per la Puglia sul Tavolo delle Disabilità regionale, commenta così l'Avviso straordinario per persone in condizione di gravissima non autosufficienza pubblicato dalla Regione Puglia. "Con la malattia Covid-19 che sta condizionando la nostra vita quotidiana - aggiunge Caradonna - e con i servizi ai disabili gravi ancora più precari rispetto al passato, la Regione anziché aumentarlo, diminuisce un contributo che è tutt'altro che straordinario. Se così fosse, dove è finito l'ordinario?".
L'AVVISO REGIONALE La giunta regionale ha stanziato 41,5 milioni di euro per contributi economici straordinari COVID-19 in favore di persone in condizione di gravissima non autosufficienza, assistiti presso il proprio domicilio, per i quali intervengano caregiver familiari o altre figure professionali. Possono presentare domanda i residenti in Puglia almeno dal 1 gennaio 2020 e che siano in possesso del requisito di condizione di gravissima non autosufficienza così come definita ai sensi dell'articolo 3 commi 2 e 3 del Decreto interministeriale 26.09.2016 di disciplina e riparto del Fondo nazionale per la non autosufficienza 2016.
L'IMPORTO DA EROGARE Il contributo economico straordinario sarà di importo pari a 800 euro mensili per 7 mensilità a partire dal 1° gennaio 2020 e fino al 31 luglio 2020, per un massimo di 5.600 euro. Il contributo economico straordinario è incompatibile con l'incentivo regionale per progetti di vita indipendente e con quello dei progetti del "dopo di noi". Le istanze di accesso dovranno essere compilate e inviate esclusivamente, a pena di esclusione, sulla piattaforma dedicata on line bandi.pugliasociale.regione.puglia.it. Saranno prese in carico per le successive fasi istruttorie dalla ASL di riferimento. Per accelerare le procedure sono previste due finestre temporali: le persone già in possesso di un Codice Famiglia la cui condizione di gravissima non autosufficienza è stata già accertata nell'ambito di procedure similari sulla stessa piattaforma dovranno presentare la domanda a partire dalle ore 14 del 27 maggio 2020 e fino alle ore 14 del 26 giugno 2020 attraverso la procedura telematica dedicata. Chi invece non sia già in possesso di un Codice Famiglia dovrà presentare la domanda con modalità a sportello a partire dalle ore 14 del 9 giugno 2020 e fino alle ore 14 del 9 luglio 2020 attraverso la procedura telematica dedicata. Il modulo di domanda da compilare verrà proposto direttamente dal sistema telematico a seguito della verifica automatica della posizione del potenziale beneficiario.
REVOCA E SOSPENSIONE è causa di revoca del presente contributo economico straordinario il decesso del paziente. In tal caso, l'importo assegnato è rideterminato pro quota per il periodo di effettiva permanenza in vita dello stesso. E' causa di sospensione del presente contributo economico straordinario il ricovero superiore a 30 giorni del paziente in una struttura ospedaliera, sanitaria di lungodegenza o in struttura sociosanitaria residenziale. Il beneficio si ritiene sospeso a partire dal 31° giorno di ricovero per essere riattivato il giorno del rientro del paziente a domicilio. Pertanto, in caso di ricovero in struttura ospedaliera, sanitaria di lungodegenza o in struttura sociosanitaria residenziale e in caso di decesso dell'assistito, il nucleo familiare dell'assistito ovvero il soggetto richiedente, è tenuto a comunicare tempestivamente le variazioni alla ASL.
FONDO DA ADEGUARE Per l'Anmic non è più procrastinabile la nuova programmazione che permetta per il futuro l'istituzione di un Fondo quanto più possibile adeguato a soddisfare tutte le richieste ammissibili. "Ci viene ripetuto - afferma Caradonna - che il Fondo ha risorse limitate, che è stato già incrementato, ma evidentemente l'apparato politico non riesce a garantire il diritto all'assegno di cura. E' scelta politica stanziare risorse che si sanno essere insufficienti piuttosto che fare tagli su altre tipologie di spese. Ridurre l'importo, con mesi di ritardo nell'erogazione, è umiliante. Umiliante per le persone con disabilità, per i nuclei familiari e anche per le associazioni che hanno spinto per l'aumento. Non si tratta di concessioni, si tratta di risorse necessarie per chi ha acquisito questo diritto e parliamo di persone con disabilità gravissime. Queste risorse servono alle famiglie per garantire, sia pure parzialmente, l'assistenza che i diversi servizi assistenziali territoriali tra l'altro non riescono a garantire".
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