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Eventi e cultura

A Monopoli torna PhEST, la sesta edizione ha al centro "il corpo"

Eventi previsti dal 7 agosto all'1 novembre, previste 14 mostre outdoor s 16 indoor

Presentata la sesta edizione di PhEST - See Beyond the Sea, festival internazionale di fotografia e arte che è ormai uno degli appuntamenti fissi e più importanti dell'estate pugliese.

Tema centrale di questa sesta edizione, proposta dal direttore artistico Giovanni Troilo e dalla curatrice fotografica Arianna Rinaldo, è "Il corpo" letto con una serie di diverse declinazioni, per una trentina di mostre di artisti internazionali, che consentiranno al pubblico di stupirsi, interrogarsi e riflettere. Quella del 2021, che si inaugura il 6 agosto alle 20, è una edizione che si presenta ancora una volta fuori dagli schemi e con lo sguardo rivolto non solo a Monopoli, alla Puglia e al Mediterraneo ma a tutto il Mondo, per consentire a tutti i visitatori di approcciarsi al bello, alla creatività, alla fotografia, all'arte e ai colori, andando oltre le difficoltà del momento storico che stiamo attraversando.

L'intera programmazione, gli artisti e gli eventi di questa edizione sono stati presentati in conferenza stampa, svelando anche l'arrivo di una 31esima mostra appena chiusa. Si tratta di Paolo Cirio con il lavoro Capture che denuncia i potenziali usi e abusi derivanti dall'utilizzo delle tecnologie di intelligenza artificiale legate al riconoscimento facciale. La Rinaldo ha annunciato anche i vincitori della #PopUpOpenCall: per la categoria internazionale Dongwook Lee, per la categoria puglia Claudia Amatruda. Menzione speciale invece per Nuvola nome d'arte di Valeria Gentile, illustratrice monopolitana.

«PhEST a Monopoli ha raggiunto livelli straordinari - commenta il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano - con eventi in programma veramente magnifici. Il tema di questa edizione è il legame tra il corpo e la vita di ciascuno di noi, stigmatizzato dalla situazione di pandemia nella quale ci troviamo, ma non solo. C'è un'infinita serie di situazioni di disabilità, di lontananza, di difficoltà nella vita fisica, che sconnettono il corpo dalla mente e dall'anima. Questa manifestazione che durerà mesi, restituisce alla Puglia il ruolo di ospite di una grande iniziativa. PhEST è un importante tentativo di coniugare l'arte figurativa, in tutte le sue espressioni, con la vita reale delle persone. Una grande contaminazione che ci affascina».

«Phest quest'anno guarda al Mediterraneo partendo da Monopoli - aggiunge Angelo Annese, sindaco di Monopoli - con la città al centro di un evento culturale che va oltre i suoi confini. Come ogni anno siamo pronti ad ospitare questa manifestazione che grande successo ha riscosso negli anni precedenti, riuscendo ad attrarre visitatori da ogni parte d'Italia e non solo. È uno dei pochi casi in cui non è il visitatore a raggiungere il museo ma il contrario, in una location naturale che da sempre affascina. Il Comune di Monopoli ci crede e Phest è ormai una realtà consolidata negli appuntamenti estivi ed autunnali della città».

Diverse e di grande effetto le location, vecchie e nuove, individuate dagli organizzatori per la VI edizione di PhEST – See Beyond the Sea, festival internazionale di fotografia e arte in programma dal 6 agosto al 1° novembre a Monopoli. Organizzato dall'associazione culturale PhEST, il festival ha la direzione artistica di Giovanni Troilo e la curatela fotografica di Arianna Rinaldo.
Nella nostra passeggiata virtuale abbiamo deciso di iniziare dalla zona "sud" del centro città dove si trova lo skate park a ridosso del mare. Qui si trova il progetto fotografico di un'amica di PhEST, Sanne De Wilde, già autrice due anni fa del progetto speciale sul territorio, che quest'anno torna con il suo lavoro The Island of the Color Blind. Camminando verso Cala Porta vecchia si incontra l'isolotto su cui campeggia il progetto di arte contemporanea di Alicia Eggert - You Are (On) An Island, mentre sul fondo marino è allestita la mostra di sculture subacquee dell'artista Erich Turroni Muse Silenti, entrambe a cura di Roberto Lacarbonara, come quella di Tomaso Binga e Roberto Pugliese. Galleggia invece sull'acqua, su piattaforme calpestabili, il progetto Comfort Zone di Tadao Cern. Di fronte, l'antica muraglia è stata scelta per stupire i visitatori con la gigantografia del progetto Humanae di Angélica Dass. Sul Belvedere di Porta Vecchia si trova invece Albino Beauty di Paola de Grenet.
Arrivando all'inizio del lungomare Santa Maria incontriamo la prima mostra in interni magicamente allestita nell'antica Chiesa di San Salvatore: è il progetto Flesh Love All del giapponese Photographer Hal, il cui lavoro prosegue anche con il capitolo Flesh Love Returns sul lungomare Santa Maria. Un'altra mostra-installazione è allestita sul muretto dopo il bastione dove si trova la russa Alena Zhandarova con il suo Hidden Motherhood.
Sempre sul lungomare Santa Maria, affacciandosi sul mare sottostante, poco prima del bastione, sarà allestita sui frangiflutti una selezione dei lavori finalisti della call internazionale PhEST Pop Up Open Call. Con una piccola deviazione a sinistra, raggiungibile anche da un vicolo strettissimo adiacente al bastione, si raggiunge la deliziosa Piazzetta Santa Maria, dove una postazione selfie permetterà di partecipare alla call #KissForPhEST: qui ci si immerge in un momento di interattività analogica in cui i visitatori sono i veri protagonisti.
Andando verso il Porto Vecchio, all'inizio del molo Margherita, allestita a filo del mare, troviamo Nancy Floyd con il progetto Weathering Time, tra i partecipanti del PHmuseum Photography Grant 2021.
Sulle pareti del Porto Vecchio campeggiano invece le fotografie di Mustafa Sabbagh con il progetto Corpus Fugit, realizzato in residenza artistica a fine luglio su commissione di PhEST e dedicato agli adolescenti.
Uscendo dall'antica porta del Porto Vecchio, svoltando a sinistra, si incrocia Via Comes, dove ritorna la selezione del meglio di PhEST Pop Up Open Call, che incontreremo di nuovo anche su via Garibaldi, con l'allestimento sospeso tra i balconi delle case.
Da via Comes, svoltando a sinistra su via San Pietro, incontriamo la chiesa sconsacrata di SS Pietro e Paolo che accoglie il progetto Maybe di Phillip Toledano. Usciti dalla chiesa, affacciandosi su Largo Palmieri, incontriamo l'allestimento a cura del nostro partner Kublaiklan per Fontanesi.
E finalmente si arriva alla sede eletta di PhEST, l'antico Palazzo Palmieri, perla tardo barocca della città, che espone ben 14 mostre, esposte nell'androne del palazzo, al primo piano e al piano nobile.
Gli artisti esposti in questa sede sono Mustafa Sabbagh con una personale intitolata Onore al nero, Mario Cresci con un estratto del progetto Ritratti reali, l'artista Eliška Sky con Womaneroes, David Vintiner & Gem Fletcher con I Want to Believe, e ancora la cinese Yufan Lu con Make Me Beautiful, Milan Gies con State of Identity, la mostra robotica di Roberto Pugliese Equilibrium Variant e la collezione di video in 3D Uncanny di Esteban Diácono. L'androne del palazzo, sospeso tra gli archi dei due piani, ospiterà l'Alfabeto poetico monumentale di Tomaso Binga, oltre che un originale allestimento sopra a un tavolo da pranzo del progetto di Piero Percoco per Tormaresca. Al primo piano, i risultati dell'open call #ReunionCalling e i 2 vincitori, uno internazionale e uno pugliese, della call internazionale PhEST Pop-Up Open Call.
Anche per questa edizione il festival allestirà in piazzetta Garibaldi, all'Info point turistico del Comune di Monopoli - Sala dei pescatori, un corner PhEST per la distribuzione dei percorsi per le mostre e la vendita di gadget PhEST.
Se avete paura di perdervi, non vi preoccupate. In giro per la città non mancherà la segnaletica stradale, orizzontale e verticale, con il giallo PhEST che indicherà ai visitatori la direzione da seguire per non perdere nessuna delle mostre, indicando anche la giusta distanza da mantenere per godere al meglio della loro visione oltre che fruirne in sicurezza rispettando la normativa anti-Covid19.
Ultima tappa del viaggio, che richiede un piccolo sforzo in più con una passeggiata di circa 10 minuti, la nuova location Ex Deposito dei Carburanti, che ospiterà al suo interno, nel grande capannone che copre un'area di circa 400mq, una mostra che racconta 5 anni di PhEST, ovvero lavori di artisti protagonisti delle passate edizioni, presentati al pubblico con una installazione a sospensione. Mentre sulle facciate esterne, METAMOR, lo spettacolare intervento di street art di ERON e Danijel Žeželj, in residenza d'artista per questa sesta edizione, a cura di Giorgio de Mitri.
Da non perdere, nelle giornate inaugurali le visite guidate con gli artisti, con distanziamento, che saranno seguite da 5 artisti che hanno garantito la loro presenza, e ancora letture portfolio gratuite, talk e tavole rotonde, videoproiezioni, laboratori, workshop ed eventi speciali da mattina a sera.
Per chi volesse approfondire la conoscenza degli autori e dei loro lavori, PhEST ha inserito sui pannelli di presentazione di ciascuna mostra un QR code con contenuti extra in grado di raccontare le mostre ai visitatori.
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