
Calcio
Longo: «Delusione se si guarda ai playoff, ma non tutto è da buttare»
La disamina del tecnico del Bari dopo il mancato raggiungimento dell'obiettivo stagionale dichiarato dalla società
Bari - martedì 13 maggio 2025
22.56
«C'è delusione se si guarda all'obiettivo playoff, ci siamo stati dentro per tanti mesi».
Così Moreno Longo ai microfoni dei giornalisti presenti allo stadio "Druso" di Bolzano, dove il suo Bari ha pareggiato per 0-0 ed ha definitivamente detto addio ai playoff promozione.
«Lo volevamo fortemente - ha aggiunto il tecnico piemontese - ma quest'anno non siamo riusciti a fare uno step successivo. Se guardiamo al nono posto, al netto della delusione, credo non sia tutto da buttare perché si arrivava da una quasi retrocessione- Abbiamo rimesso in piedi una squadra che arrivava da una quasi retrocessione. Ci dispiace fortemente, ma non voglio viverla come un fallimento. Retrocede la Samp, Frosinone e Salernitana faranno un playout e questo dimostra la difficoltà del campionato. Non vogliamo però alibi, non centriamo i playoff per nostri demeriti».
«Futuro? - è quindi stato chiesto a Longo - Le decisioni le prende la società. Io resto qua, dipendesse da me. Non ho la bacchetta magica, ma sono tranquillo nel caso dovessi ripartire. Ora tocca alla società decidere. Se parlate di Longo se la sente, Longo se la sente certamente. Poi si parlerà e si cercherà di capire i programmi di entrambi. Se si fa riferimento alle motivazioni, io ne ho sempre e sono stato abituato ad allenare anche sotto contestazione. Dobbiamo parlare con la società - ha ripetuto nuovamente - per esempio se tenere qualche giocatore di quest'anno e mettere dentro qualcuno di utile. Analizzeremo con la società il futuro. Quest'anno eravamo veramente in autogestione, invece da questo prossimo anno, il foglio della costruzione della squadra è più libero e questo è un vantaggio a favore della società».
Quanto alle voci delle ultime settimane su presunte spaccature col gruppo squadra, Longo ha murato le domande dei giornalisti: «All'interno dello spogliatoio siamo stati sempre uniti, se non una comunicazione differente rispetto alla società. Sono come allenatore molto concreto nel vedere le difficoltà che già conosco dal lavoro di ogni giorni. Ho insistito tanto, per questo motivo, sul percorso e sul momento in cui ho preso la squadra. Dopo le prime giornate in difficoltà non era corretto parlare di playoff. Sottovalutato rosa? Esistono due tipi di comunicazione, una esterna ed una interna e so benissimo ciò che ci dicevamo nello spogliatoio. A volte fuori si tende a proteggere un gruppo, non sono né il primo né l'ultimo a fare una comunicazione differente tra interno ed esterno».
Infine un passaggio sulle partite che di fatto hanno determinato in quest'ultimo mese il mancato raggiungimento dell'obiettivo playoff: «Beh, per quanto riguarda la partita col Modena, abbiamo approcciato male, poi la squadra ha reagito. A Cosenza abbiamo toppato completamente. A Cittadella, dopo il primo tempo, non c'era un solo presagio che si potesse tornare in campo con quel piglio, due volti, un momento buono ed uno cattivo. Questo è ciò che ci ha fatto perdere qualche punto decisivo per strada», ha concluso l'allenatore torinese.
Da comprendere, dunque, il suo futuro. Se sarà a Bari, dovrà essere con una rosa ambiziosa. Altrimenti sarà difficile rivederlo nuovamente in ritiro a luglio.
Così Moreno Longo ai microfoni dei giornalisti presenti allo stadio "Druso" di Bolzano, dove il suo Bari ha pareggiato per 0-0 ed ha definitivamente detto addio ai playoff promozione.
«Lo volevamo fortemente - ha aggiunto il tecnico piemontese - ma quest'anno non siamo riusciti a fare uno step successivo. Se guardiamo al nono posto, al netto della delusione, credo non sia tutto da buttare perché si arrivava da una quasi retrocessione- Abbiamo rimesso in piedi una squadra che arrivava da una quasi retrocessione. Ci dispiace fortemente, ma non voglio viverla come un fallimento. Retrocede la Samp, Frosinone e Salernitana faranno un playout e questo dimostra la difficoltà del campionato. Non vogliamo però alibi, non centriamo i playoff per nostri demeriti».
«Futuro? - è quindi stato chiesto a Longo - Le decisioni le prende la società. Io resto qua, dipendesse da me. Non ho la bacchetta magica, ma sono tranquillo nel caso dovessi ripartire. Ora tocca alla società decidere. Se parlate di Longo se la sente, Longo se la sente certamente. Poi si parlerà e si cercherà di capire i programmi di entrambi. Se si fa riferimento alle motivazioni, io ne ho sempre e sono stato abituato ad allenare anche sotto contestazione. Dobbiamo parlare con la società - ha ripetuto nuovamente - per esempio se tenere qualche giocatore di quest'anno e mettere dentro qualcuno di utile. Analizzeremo con la società il futuro. Quest'anno eravamo veramente in autogestione, invece da questo prossimo anno, il foglio della costruzione della squadra è più libero e questo è un vantaggio a favore della società».
Quanto alle voci delle ultime settimane su presunte spaccature col gruppo squadra, Longo ha murato le domande dei giornalisti: «All'interno dello spogliatoio siamo stati sempre uniti, se non una comunicazione differente rispetto alla società. Sono come allenatore molto concreto nel vedere le difficoltà che già conosco dal lavoro di ogni giorni. Ho insistito tanto, per questo motivo, sul percorso e sul momento in cui ho preso la squadra. Dopo le prime giornate in difficoltà non era corretto parlare di playoff. Sottovalutato rosa? Esistono due tipi di comunicazione, una esterna ed una interna e so benissimo ciò che ci dicevamo nello spogliatoio. A volte fuori si tende a proteggere un gruppo, non sono né il primo né l'ultimo a fare una comunicazione differente tra interno ed esterno».
Infine un passaggio sulle partite che di fatto hanno determinato in quest'ultimo mese il mancato raggiungimento dell'obiettivo playoff: «Beh, per quanto riguarda la partita col Modena, abbiamo approcciato male, poi la squadra ha reagito. A Cosenza abbiamo toppato completamente. A Cittadella, dopo il primo tempo, non c'era un solo presagio che si potesse tornare in campo con quel piglio, due volti, un momento buono ed uno cattivo. Questo è ciò che ci ha fatto perdere qualche punto decisivo per strada», ha concluso l'allenatore torinese.
Da comprendere, dunque, il suo futuro. Se sarà a Bari, dovrà essere con una rosa ambiziosa. Altrimenti sarà difficile rivederlo nuovamente in ritiro a luglio.