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Calcio

Altri guai societari per il Gela. Siciliani in campo contro il Bari?

I problemi con lo stadio e le frizioni fra i dirigenti lasciano intendere che i biancazzurri non giocheranno al San Nicola

Non c'è pace per il Gela calcio, quello che almeno in linea teorica sarà il prossimo avversario del Bari in campionato. Sulla squadra siciliana, però, aleggia un grosso punto interrogativo, così come sulla partita in programma domenica alle 15 al San Nicola. Il Gela è, infatti, reduce dal pesante 1-6 subito dalla Cittanovese: un rovescio clamoroso che ha inviperito la piazza e provocato profonde fratture all'interno di un quadro dirigenziale già di per sé instabile. Due giorni prima del disastro sportivo, con i tifosi che hanno costretto i calciatori a restituire le maglie, si era diffusa la notizia di una furibonda lite fra il direttore sportivo Martello e un altro dirigente dei biancazzurri sul campo di allenamento. Notizia battuta dagli organi d'informazione locali e subito smentita dalla società. Il Gela calcio ha comunicato ieri che i quadri dirigenziali resteranno in riunione per 48 ore, al termine delle quali si conoscerà il destino dei siciliani.

Forte, però, è il timore che la proprietà della famiglia Mendola getti la spugna, liberando tutti i propri tesserati e ritirandosi dal campionato. La miccia della crisi societaria, infatti, è l'inagibilità dello stadio Presi di Gela: la partita d'andata fra Gela e Bari si disputò a porte chiuse come tutte le altre fino al 5 gennaio scorso, quando il commissario prefettizio del comune siciliano dichiarò l'inagibilità totale dell'impianto, costringendo squadra e tifosi a dividersi fra il Valentino Mazzola di San Cataldo e il Dino Liottadi Licata. Una situazione disperata per il club gelese, che porta a pensare che la squadra possa non scendere in campo domenica a Bari, consegnando ai biancorossi la vittoria a tavolino. Domani si potrebbero avere maggiori certezze.
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