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Cronaca
Traffico di droga dall'Albania, sequestrata una villa a Torre a Mare
L'Antimafia ha eseguito un decreto preventivo disposto nei confronti di Massimiliano Fiore: un patrimonio da 100mila euro
Bari - venerdì 17 ottobre 2025
20.17
La Direzione Investigativa Antimafia di Bari ha eseguito un decreto di sequestro preventivo a carico di Massimiliano Fiore, 47 anni, rinchiuso nel penitenziario di Bari perché arrestato nel blitz "Ura". Il provvedimento del giudice Francesco Vittorio Rinaldi riguarda, fra gli altri, una villa a Torre a Mare, in via Morelli e Silvati.
Secondo quanto emerso dalle indagini, i beni di Fiore - sotto chiave sono finiti anche 7.665 in contanti, quote societarie del valore di 2.065,83 euro e ulteriori beni immobili, mobili o rapporti bancari - sarebbero collegati al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina e eroina, provenienti dall'Albania e diretti in Puglia. L'uomo, secondo le indagini, sarebbe l'anello di congiunzione tra il clan Palermiti e i gruppi albanesi che vendevano la droga arrivata in Italia.
Il Tribunale ha deciso di sequestrare all'uomo beni che erano «connessi e il frutto del traffico internazionale di sostanze stupefacenti dall'Albania alla Puglia». Gli accertamenti hanno riportato un «flusso ininterrotto di denaro contante dalla Puglia all'Albania". L'operazione "Ura", conclusa lo scorso 21 maggio, aveva portato all'esecuzione di misure cautelari nei confronti di 52 persone tra Italia, Albania e Belgio. Gli indagati sono accusati, fra gli altri, di traffico internazionale di droga.
Il sequestro si inserisce nel progetto investigativo portato avanti assieme dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari e dalla Procura Speciale SPAK di Tirana, con l'obiettivo di contrastare il traffico di stupefacenti. Già a maggio erano stati confiscati beni per un valore di vari milioni di euro, distribuiti tra Italia e Albania.
Secondo quanto emerso dalle indagini, i beni di Fiore - sotto chiave sono finiti anche 7.665 in contanti, quote societarie del valore di 2.065,83 euro e ulteriori beni immobili, mobili o rapporti bancari - sarebbero collegati al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina e eroina, provenienti dall'Albania e diretti in Puglia. L'uomo, secondo le indagini, sarebbe l'anello di congiunzione tra il clan Palermiti e i gruppi albanesi che vendevano la droga arrivata in Italia.
Il Tribunale ha deciso di sequestrare all'uomo beni che erano «connessi e il frutto del traffico internazionale di sostanze stupefacenti dall'Albania alla Puglia». Gli accertamenti hanno riportato un «flusso ininterrotto di denaro contante dalla Puglia all'Albania". L'operazione "Ura", conclusa lo scorso 21 maggio, aveva portato all'esecuzione di misure cautelari nei confronti di 52 persone tra Italia, Albania e Belgio. Gli indagati sono accusati, fra gli altri, di traffico internazionale di droga.
Il sequestro si inserisce nel progetto investigativo portato avanti assieme dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari e dalla Procura Speciale SPAK di Tirana, con l'obiettivo di contrastare il traffico di stupefacenti. Già a maggio erano stati confiscati beni per un valore di vari milioni di euro, distribuiti tra Italia e Albania.



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