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Cronaca
Si accusò di omicidio per coprire la figlia, chiesta condanna a 20 anni
I fatti risalgono al 2018 quando venne ucciso il pregiudicato 49enne Pierpaolo Perez, presunto amante della donna e di sua madre
Bari - martedì 10 dicembre 2019
21.38
Avrebbe accusato se stesso di omicidio per coprire la figlia, presunta autrice del delitto, e la moglie, con la cui complicità la giovane avrebbe commesso il fatto di sangue. Questa è la nuova versione dei fatti ricostruita dalla Procura di Bari nel processo sull'omicidio del pregiudicato Pierpaolo Perez, 49 anni, freddato con un colpo di pistola al volto nella sua abitazione di Bitetto, in provincia di Bari, il 26 giugno del 2018.
A processo c'è il collaboratore di giustizia Pietro Losurdo, 56enne ex esponente del clan criminale Parisi, unico imputato per l'omicidio. Adesso rischia una condanna a 20 anni di reclusione per concorso nel delitto. La richiesta arriva dalla pm della Dda di Bari che ha coordinato le indagini, Simona Filoni, la quale ha modificato, durante la requisitoria nell'udienza odierna, il capo d'imputazione contestato a Losurdo. Secondo l'accusa la reale esecutrice materiale dell'omicidio sarebbe stata la figlia 23enne, Mariangela, con la complicità della madre, Giuseppina De Santis.
Le due donne, secondo quanto ricostruito dai Carabinieri in un'informativa agli atti del processo, avrebbero avuto una relazione sentimentale con la vittima e insieme avrebbero deciso di uccidere Perez, che in precedenza sarebbe stato collaboratore di Losurdo in azioni criminale. Secondo le indagini quel 26 giugno Losurdo e la moglie avrebbero vigila all'esterno dell'abitazione di Perez mentre la 23enne avrebbe ucciso l'ex amante con un colpo di pistola sulla fronte, da distanza ravvicinata, con l'uomo addormentato sulla poltrona del soggiorno.
Immediatamente dopo Losurdo, ripreso dalle telecamere di videosorveglianza della zona, sarebbe entrato nell'abitazione per requisire l'arma del delitto. Dopo poco si presentò alle forze dell'ordine confessando l'omicidio, venendo arrestato; da quel giorno è detenuto.
La sentenza nei suoi confronti verrà pronunciata il prossimo 4 febbraio, mentre proseguono le indagini a carico due donne. Nel processo, che si sta celebrando con il rito abbreviato davanti al gup del Tribunale di Bari Annachiara Mastrorilli, sono costituiti parti civili i genitori e i fratelli di Perez, assistiti dall'avvocato Domenico Di Ciaula.
A processo c'è il collaboratore di giustizia Pietro Losurdo, 56enne ex esponente del clan criminale Parisi, unico imputato per l'omicidio. Adesso rischia una condanna a 20 anni di reclusione per concorso nel delitto. La richiesta arriva dalla pm della Dda di Bari che ha coordinato le indagini, Simona Filoni, la quale ha modificato, durante la requisitoria nell'udienza odierna, il capo d'imputazione contestato a Losurdo. Secondo l'accusa la reale esecutrice materiale dell'omicidio sarebbe stata la figlia 23enne, Mariangela, con la complicità della madre, Giuseppina De Santis.
Le due donne, secondo quanto ricostruito dai Carabinieri in un'informativa agli atti del processo, avrebbero avuto una relazione sentimentale con la vittima e insieme avrebbero deciso di uccidere Perez, che in precedenza sarebbe stato collaboratore di Losurdo in azioni criminale. Secondo le indagini quel 26 giugno Losurdo e la moglie avrebbero vigila all'esterno dell'abitazione di Perez mentre la 23enne avrebbe ucciso l'ex amante con un colpo di pistola sulla fronte, da distanza ravvicinata, con l'uomo addormentato sulla poltrona del soggiorno.
Immediatamente dopo Losurdo, ripreso dalle telecamere di videosorveglianza della zona, sarebbe entrato nell'abitazione per requisire l'arma del delitto. Dopo poco si presentò alle forze dell'ordine confessando l'omicidio, venendo arrestato; da quel giorno è detenuto.
La sentenza nei suoi confronti verrà pronunciata il prossimo 4 febbraio, mentre proseguono le indagini a carico due donne. Nel processo, che si sta celebrando con il rito abbreviato davanti al gup del Tribunale di Bari Annachiara Mastrorilli, sono costituiti parti civili i genitori e i fratelli di Perez, assistiti dall'avvocato Domenico Di Ciaula.
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