Psicosi Coronavirus: crollo di donazioni sangue. Fratres Loseto organizza raccolta straordinaria

La fobia del Coronavirus si diffonde a macchia d'olio, con ricadute significative anche dal punto di vista sociale e sanitario. Desta preoccupazione, negli ospedali di Bari, la caduta libera del numero di donazioni; molti donatori abituali, infatti, stanno facendo dietrofront per paura di contrarre il Covid19 durante la trasfusione, nonostante le rassicurazioni che aveva ufficialmente diffuso la Regione Puglia negli scorsi giorni.

Per far fronte all'emergenza sangue legata alla psicosi Coronavirus, l'associazione Fratres del Salvatore di Bari-Loseto nella giornata di domenica 1 marzo ha organizzato una raccolta sangue nella sede associativa all'interno del quartiere. «La Fratres sta intensificando la chiamata a raccolta i donatori, come fatto domenica scorsa a Loseto quando sono state raccolte 28 unità di sangue. Altre 26 furono raccolte con l'iniziativa analoga dell'8 febbraio», spiega Roberto Nacci, segretario del direttivo Fratres Puglia e presidente del gruppo Fratres Loseto.

A rassicurare sull'assoluta sicurezza della donazione è il dottor Michele Scelsi, primario del centro trasfusionale del San Paolo e direttore del Dipartimento immunotrasfusionale dell'Asl Bari. «Rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso abbiamo registrato circa un 15 percento in meno di donazioni - spiega. Questo virus, è importante sottolinearlo, non si trasmette con il sangue. Le precauzioni per i donatori sono quelle dettate dal Centro nazionale sangue: escludere dalle donazioni chi rientra dalla Cina e dai comuni di Lombardia e Veneto che costituiscono la "zona rossa" del contagio. Per questi donatori si applica la sospensione di 14 giorni; a tutti chiediamo di informarci di eventuali sintomi come febbre e tosse avvertiti nei 14 giorni successivi all'ultima donazione. Il crollo delle donazioni è legato alla paura delle persone di entrare in ospedale o di condividere gli spazi con i pazienti. È una fobia infondata: non si può restare chiusi in casa per evitare il contatto con le altre persone».

E anche dalla Fratres giunge l'invito a calma e senso di responsabilità: «Si sta diffondendo una fobia che noi delle associazioni stiamo cercando di arginare – prosegue Nacci. Il calo delle donazioni si era avvertito già fra fine gennaio e inizio febbraio, i due mesi generalmente contraddistinti da un rallentamento anche a causa dell'influenza ordinaria. Le unità di sangue nei centri trasfusionali, però, devono essere sempre garantite: ci sono terapie salva vita che sono legate alle trasfusioni».

Un altro importante bacino di donatori in questo momento in stand by è quello degli studenti: «Le scuole hanno sospeso ogni tipo di uscita dei ragazzi come giusta misura precauzionale e non ci è possibile organizzare servizi navetta per trasportare gli studenti nei centri trasfusionali. Bisogna incoraggiare le donazioni spontanee; anche i centri trasfusionali stanno facendo un lavoro straordinario chiamando personalmente i donatori», conclude Nacci.

Nella giornata di venerdì 6 marzo, su richiesta della Fratres, il centro trasfusionale del Di Venere sarà aperto anche di pomeriggio, dalle 14.30 alle 16. Il centro trasfusionale del San Paolo, invece, è aperto tutti i giorni fino alle 18.

I consigli per chi dona sangue nel pomeriggio

Per chi volesse recarsi a donare sangue nella fascia pomeridiana, l'alimentazione dovrà essere curata in questa maniera:

- colazione normale la mattina;
- alle 10.30 un panino con prosciutto crudo;
- dopo è consentito assumere fino all'orario di donazione tutti i caffè che si desiderano e un po' di frutta (per comodità si suggerisce la banana) e molta acqua.