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Cronaca

Omicidio Lorusso, pena ridotta al boss Leonardo Campanale. Assolto l'altro imputato

Il capoclan di San Girolamo era stato condannato in primo grado all'ergastolo per la sparatoria avvenuta nel 2015

Passa dall'ergastolo alla reclusione per 30 anni la pena inflitta al 49enne pregiudicato barese Leonardo Campanale per l'omicidio di Nicola Lorusso, 58enne, avvenuto a San Girolamo l'11 gennaio 2015. La sentenza è stata emessa dalla Corte d'Appello di Bari, che ha assolto il 31enne Gianfranco Caputi, anche lui condannato in primo grado alla pena dell'ergastolo, per non aver commesso il fatto. Caputi, accusato di essere a bordo dell'auto insieme al killer, è stato immediatamente scarcerato.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Leonardo Campanale (boss dell'omonimo clan di Bari-San Girolamo) avrebbe ucciso Nicola Lorusso, della famiglia mafiosa rivale, come vendetta la morte del padre, Felice Campanale, ucciso nell'agosto 2012 per ordine di Umberto Lorusso, figlio di Nicola.

Dopo una luna serie di sparatorie e tentati omicidi, nel gennaio 2015 arrivò la risposta a quel fatto di sangue, che portò all'uccisione di Nicola Lorusso mentre passeggiava, intorno alle 9:30 di domenica 11 gennaio, nei pressi della pineta di San Francesco, alla presenza di numerose donne e bambini. Per gli inquirenti della Dda si trattò di una vera e propria esecuzione, "firmata" con una corona di bossoli attorno al corpo della vittima.
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